Soffia un po’ di
ghibli, stamattina, e l’aria si è riempita di foglietti svolazzanti. Chi li ha
visti più da vicino afferma che assomigliano molto a contratti. I due o più
governi libici sono stati già avvertiti che, senza applicazione dell’austerità
navale da parte loro, l’economia farà il suo corso e decollerà, o forse navigherà,
secondo gli sviluppi che man mano si presenteranno. Ma i mezzi d’intervento,
per primo quello aereo, saranno i più tradizionali, quelli ai quali tutti siamo
abituati da sempre, ai quali tutti siamo affezionati, non i nuovi arrivi in
debito di operatività. Quelli stanno crescendo tranquilli da anni, fondando il
principio che un aereo in uso è a
rischio come il battito d’ali di una farfalla, e invece da fermo la
minaccia terribile di un suo futuro impiego sarà per sempre.
maxbucchi@yahoo.it –
Sottovuoto - Il Venerdì di Repubblica – 22 maggio 2015 -
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