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giovedì 30 giugno 2022

Speciale: Menù del 30 di Giugno 2022 e buon pranzo a tutti

 

„L'animale è l'uomo. Anzi più di un uomo. Non ha i suoi difetti, l'invidia, l'interesse. È un uomo divinizzato.“ —  Fonte: https://le-citazioni.it/autori/lea-massari/

 

 



Tagliatelle all’Avocado

Per 4 persone

 

Ingredienti:

2 grossi avocado maturi, 20 gr. di burro, 3 dl di panna, 40 gr. di parmigiano grattugiato, 100 gr. di ricotta fresca, il succo di ½ limone, sale e pepe, una confezione di tagliatelle all’uovo.

 

Pelate gli avocado, divideteli a metà ed eliminate i noccioli. Tenete da parte ½ succo, spruzzato di limone, tagliate gli altri a cubetti piccoli e schiacciateli bene con una forchetta, per ottenere una crema. Fate fondere il burro in un tegame, unite la polpa di avocado schiacciata e la panna. Fate restringere per 5 minuti a fuoco dolce, amalgamando la crema. Alla fine unite parmigiano, sale e pepe. Tagliate a dadini il mezzo avocado rimasto. Lessate al dente le tagliatelle, scolatele e conditele con la crema calda preparata, cospargete con l’avocado a dadini e la ricotta sbriciolata. Servite calde.

 


 

Sorbetto al limone

Per 6 persone

 

Ingredienti:

1 dl e mezzo di acqua, 1 cucchiaio di vino bianco, 80 gr di zucchero, il succo di 4 limoni, 2 albumi, 1 bicchiere di Vodka.

Scaldate a fuoco medio per 5 minuti l’acqua, il vino e lo zucchero, rigirandolo ogni tanto. Lasciare raffreddare a temperatura ambiente, a questo punto unite il succo dei limoni e mescolate con cura. Montate i 3 albumi a neve soda e unite al composto, amalgamando dolcemente. Unite la Vodka e mescolate. Mettete nella gelatiera.

 

Lo Sapevate Che: Silvio Orlando: Attore di lungo corso, ha alle spalle oltre trent'anni di carriera artistica tra cinema e teatro.


Napoli è attualmente la città con il maggior numero di produzioni teatrali ed è un dato di fatto molto importante. Tuttavia molte di queste fanno riferimento ad una tradizione di derivazione farsesca che sopravvive a se stessa, che si è avvitata su se stessa in una forma di barocchismo inconcludente, lezioso. Come dappertutto poi c'è un'ondata devastante di un certo tipo di televisione che non aiuta. Il teatro a Napoli è però una esigenza più forte che altrove. Si possono avere momenti di appannamento e di eclisse, ma poi riemerge sempre e non è un caso. È una necessità forse, un ragionamento ironico e paradossale sulla realtà che ti consente di non impazzire.” Silvio Orlando

 

Biografia

Silvio Orlando nasce il 30 giugno del 1957 a Napoli. Dopo aver debuttato su un palcoscenico nel 1975 nello spettacolo "Nascette 'mmiezz 'o mare", suonando il flauto traverso nella banda musicale del Centro Culturale Giovanile della sua città natale, a partire dall'anno successivo intraprende la carriera di attore teatrale.

L'esordio cinematografico e i primi anni '90

Nel 1987 debutta al cinema nel film di Gabriele Salvatores "Kamikazen ultima notte a Milano", mentre due anni più tardi viene diretto da Nanni Moretti in "Palombella Rossa". Nel 1990 fa parte del cast di "Matilda", film di Antonietta De Lillo e Giorgio Magliulo; in seguito, inizia a collaborare con Daniele Luchetti, con il quale, nel giro di tre anni, recita in "La settimana della Sfinge", "Il portaborse" e "Arriva la bufera".

Dopo aver lavorato con Carlo Mazzacurati in "Il richiamo della notte" e "Un'altra vita", nel 1993 torna a recitare per Gabriele Salvatores, che lo dirige in "Sud"; nello stesso anno, è protagonista di un ruolo drammatico nella serie tv "Felipe ha gli occhi azzurri 2".

Dopo aver preso parte a "Il cielo è sempre più blu", commedia corale di Antonello Grimaldi che vede nel cast anche Claudio BisioSilvio Orlando diventa uno degli attori più richiesti della commedia italiana: nel 1995 trova dietro la macchina da presa Luchetti in "La scuola", mentre l'anno seguente recita al fianco di Sabrina Ferilli e Piero Natoli in "Ferie d'agosto", di Paolo Virzì; è, inoltre, protagonista al fianco di Patrick Bauchau e Gastone Moschin di "I magi randagi", uno degli ultimi lavori di Sergio Citti.

Le seconda metà degli anni '90

Nella seconda metà degli anni Novanta, Silvio Orlando vede intensificarsi le proprie apparizioni al cinema: dopo "Vesna va veloce", di Carlo Mazzacurati, e "La mia generazione", di Wilma Labate, viene diretto da Salvatores in "Nirvana", al fianco di Diego Abatantuono, e da Riccardo Milani in "Auguri professore".

Nel 1998 ritrova Nanni Moretti in "Aprile", prima di essere diretto da Antonio Capuano in "Polvere di Napoli". Prende parte, quindi, a "Figli di Annibale", commedia di Davide Ferrario in cui Silvio Orlando interpreta uno scapestrato che dopo avere tentato di rapinare una banca fugge al Sud (accanto a lui c'è ancora Abatantuono).

Silvio Orlando negli anni 2000

Dopo essere apparso in "Fuori dal mondo", di Giuseppe Piccioni, nel 2000 Silvio Orlando si aggiudica il Nastro d'Argento come migliore attore protagonista per "Preferisco il rumore del mare", di Mimmo Calopresti. All'inizio del nuovo millennio lavora ancora con Moretti, che lo dirige nel drammatico "La stanza del figlio", che conquista la Palma d'Oro al Festival di Cannes. Vincitore di un David di Donatello come migliore attore non protagonista per "Luce dei miei occhi", di Giuseppe Piccioni, in cui gli tocca un ruolo da cattivo, nel 2002 recita ne "Il bacio dell'orso", di Sergej Bodrov, e in "El Alamein - La linea del fuoco", di Enzo Monteleone, al fianco di Emilio Solfrizzi.

Dopo il film in costume di Emidio Greco "Il consiglio d'Egitto", nel 2003 Silvio Orlando presta la propria voce al cartone animato di Enzo D'Alò "Opopomoz" ed è uno dei protagonisti del drammatico "Il posto dell'anima", dove - al fianco di Paola CortellesiMichele Placido e Claudio Santamaria - veste i panni di un operaio che lotta per non vedere chiusa la propria fabbrica. Voce narrante del film di Davide Ferrario "Dopo mezzanotte", nel 2006 l'interprete napoletano recita con e per Nanni Moretti ne "Il Caimano" (conquistando una nomination agli European Film Awards); ritrova il regista di "Ecce bombo" due anni più tardi, nel film di Antonello Grimaldi "Caos Calmo".

Dopo "La fabbrica di tedeschi", di Mimmo Calopresti, e "Il papà di Giovanna", di Pupi Avati (ruolo grazie al quale vince la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia e il Premio Gian Maria Volontè al Bif&st di Bari), nel 2008 Orlando sposa a Venezia l'attrice Maria Laura Rondanini, sua compagna da quasi un decennio (le nozze sono presenziate da Massimo Cacciari).

In seguito, egli torna alla commedia con il corale "Ex", di Fausto Brizzi: ruoli brillanti arrivano anche grazie a "Genitori & figli - Agitare bene prima dell'uso", di Giovanni Veronesi, e "La passione" di Carlo Mazzacurati.

*Gli anni 2010

Nel 2011 l'attore campano recita per Roberto Faenza ne "Il delitto di Via Poma", ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto, mentre l'anno successivo con Alessandro Gassman è protagonista del film tv di Sky "Un Natale con i Fiocchi", diretto da Giambattista Avellino.

Nel 2013 è al cinema con "Un castello in Italia", diretto da Valeria Bruni Tedeschi, e con "La variabile umana", al fianco di Giuseppe Battiston e Renato Sarti. L'anno seguente è nella giuria di qualità del Festival di Sanremo 2014.

Nel 2016 recita in "Un paese quasi perfetto", per la regia di Massimo Gaudioso.

La mia carriera è divisa in decenni e, per fortuna, ognuno è stato scandito da un episodio molto felice.da un'intervista a Vanity Fair, 11 ottobre 2016

Gli anni 2020

Negli anni 2020 partecipa a diversi film tra i quali ricordiamo: "Lacci" (di Daniele Luchetti, 2020); "Ariaferma" (2021, di Leonardo Di Costanzo, con Toni Servillo); "Il bambino nascosto" (di Roberto Andò, 2021).

https://biografieonline.it/biografia-silvio-orlando

Lo Sapevate Che: Lea Massari: Romana de Roma, come si usa dire all'ombra del Colosseo, all'anagrafe è registrata come Anna Maria Massatani. Con il nome d'arte Lea Massari si è fatta apprezzare come attrice di cinema, teatro e TV prima di ritirarsi a vita privata.

 

Biografia

Nata a Roma, nel quartiere di Monteverde Vecchio, figlia di un ingegnere romano, e di origini anche umbre da parte materna, durante l'infanzia Lea Massari ha vissuto in SpagnaFrancia e Svizzera. Tornata a Roma, si iscrive all'università e frequenta i corsi di architettura nei primi anni cinquanta. Lavora intanto come indossatrice e collabora con lo scenografo e costumista Piero Gherardi, amico di famiglia, che l'avvicina presto al mondo del cinema. Dai tratti aristocratici e raffinati, sottolineati dallo sguardo felino e dalla voce roca, sul set del film Proibito (1954), ove lavora anche Gherardi, viene notata dal regista Mario Monicelli, che la convince ad interpretare una appassionata ragazza sarda affiancandola ai protagonisti Amedeo Nazzari e Mel Ferrer. Il ruolo di ragazza dolce e innamorata si ripete con I sogni nel cassetto (1957) di Renato Castellani, ove viene doppiata da Adriana Asti. In occasione del suo esordio sul grande schermo, all'età di 21 anni assume un nome d'arte in memoria del fidanzato Leo con cui avrebbe dovuto sposarsi, ma che morì a causa di un tragico incidente pochi giorni prima delle nozze

Negli anni sessanta partecipa a molte produzioni italiane e francesi, rivestendo ruoli sempre più impegnativi e, per lo più, di donna borghese. Inizia a ottenere notorietà internazionale accanto a Gabriele Ferzetti e Monica Vitti nel film L'avventura (1960) di Michelangelo Antonioni, nel quale interpreta il ruolo forse più iconico della prima fase della sua carriera, quello di una giovane donna sognatrice che scompare improvvisamente. Nello stesso periodo è nel cast di altre importanti pellicole: La giornata balorda (1960) di Mauro BologniniIl colosso di Rodi (1960) di Sergio Leone, al fianco di Rory Calhoun, e soprattutto Una vita difficile (1961) di Dino Risi, accanto ad Alberto Sordi e Franco Fabrizi. Sia pure non accreditata, si fa notare in Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy (1962), tratto da un soggetto di Vasco Pratolini, cui segue una partecipazione in un'altra pellicola di tema bellico, La città prigioniera (1962) di Joseph Anthony, con David NivenBen Gazzara e Martin Balsam. In quel periodo riceve uno speciale premio David di Donatello per la sua interpretazione in I sogni muoiono all'alba (1961) di Mario Craveri ed Enrico Gras, tratto da un testo teatrale di Indro Montanelli. Nel 1963 viene proposta per il ruolo della moglie di Marcello Mastroianni in  di Federico Fellini, poi assegnato ad Anouk Aimée; sembra che durante il provino per quella parte il regista non si convinse a causa di un inadeguato trucco curato da Gherardi. Nello stesso anno recita con Francisco Rabal in I cavalieri della vendetta di Carlos Saura.

Sin dai primi anni della carriera viene spesso affiancata a noti attori francesi, come Jean Sorel nel citato film di Bolognini del 1960, Alain Delon in Il ribelle di Algeri (1964) di Alain Cavalier e La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini (per il quale ottiene il primo dei suoi due Nastri d'argento), Maurice Ronet in Il giardino delle delizie (1967), film di esordio di Silvano Agosti e che viene pesantemente censurato in Italia, Jean-Louis Trintignant in La corsa della lepre attraverso i campi (1972) di René ClémentYves Montand in Un battito d'ali dopo la strage (1973) di Pierre Granier-DeferrePhilippe Leroy in La linea del fiume (1976) di Aldo Scavarda e Jean-Paul Belmondo in Chi dice donna dice donna (1976) di Tonino Cervi. Nel 1970 affianca Michel Piccoli e Romy Schneider nel controverso L'amante, il primo successo del regista Claude Sautet, per il quale l'attrice romana ottiene il premio Louis-Delluc; tornerà a lavorare con Piccoli nel 1979 con Foto ricordo di Pierre Barouh.

Molto apprezzata soprattutto in Francia, dopo aver affrontato lo scabroso tema dell'incesto in Soffio al cuore (1971) di Louis Malle, ove interpreta probabilmente il ruolo più importante della maturità e che pure le costerà in Italia una clamorosa denuncia per corruzione di minorenne[3], chiusa con una piena assoluzione, nel 1973 riceve una Étoile de Cristal come migliore attrice straniera. Nel 1969 aveva recitato anche con Gérard Blain e il debuttante Teo Teocoli nella pellicola Paolo e Francesca di Gianni Vernuccio, uscita due anni dopo. Dopo aver partecipato a Questo impossibile oggetto (1973) di John Frankenheimer, al fianco di Alan Bates e Dominique Sanda, e Allonsanfàn (1974) di Paolo e Vittorio Taviani, accanto a Marcello Mastroianni, nel 1975 viene chiamata a partecipare quale giurata al Festival di Cannes. Nel 1977, insieme a Riccardo Cucciolla, prende parte al film Antonio Gramsci - I giorni del carcere di Lino Del Fra, che vince il Pardo d'oro al Festival di Locarno. Nel 1979 riceve il suo secondo Nastro d'argento per il ruolo di Luisa Levi in Cristo si è fermato a Eboli (1978) di Francesco Rosi, ove recita accanto a Gian Maria Volonté, che la stessa attrice ha giudicato il migliore collega con cui abbia mai lavorato.

La Massari ha lavorato con successo anche in teatro, tra cui in Due sull'altalena (1960) di William Gibson, con la regia di Arnoldo Foà, e per la televisione, come in Capitan Fracassa (1958), I promessi sposi (1967), nel ruolo della Monaca di MonzaI fratelli Karamazov (1969) e Quaderno proibito (1980); particolarmente apprezzata dal pubblico e dalla critica fu la sua interpretazione nell'Anna Karenina (1974) di Sandro Bolchi, più volte replicata dalla RAI. La sua ultima apparizione sul piccolo schermo risale a Una donna spezzata (1988) di Marco Leto, tratto dal romanzo di Simone de Beauvoir e sceneggiato dalla stessa Massari.

Appassionata di caccia sin da giovane su esempio e spinta del padre, a partire dai primi anni ottanta ha diradato la sua attività artistica. È apparsa ancora nel film Segreti segreti (1985) di Giuseppe Bertolucci (ove interpreta il sofferto ruolo della madre suicida di Lina Sastri), per dedicarsi con decisione a campagne ecologiste e animaliste. Attrice notoriamente poco incline al divismo, schiva e riservata, e spesso costretta a vivere e lavorare all'estero anche in ragione del lavoro del marito, si ritira definitivamente a vita privata nel 1990, all'età di 57 anni. In seguito appare raramente in pubblico e concede poche interviste, rifiutando anche vari inviti a tornare sul set, come quello ricevuto da Ferzan Özpetek, che nel 2005 l'avrebbe voluta in Cuore sacro, in un ruolo poi assegnato a Lisa GastoniIl suo ultimo film, che ebbe scarso successo, è Viaggio d'amore (1990) di Ottavio Fabbri, tratto da un soggetto di Tonino Guerra, ove recita accanto a Omar Sharif. Dopo il ritiro dalle scene si è trasferita in Sardegna con il marito (sposato nel 1963 e da cui ha divorziato nel 2004) Carlo Bianchini, ex comandante pilota di AlitaliaA seguito di una crisi finanziaria, nel 1994 mise all'asta la sua importante collezione di gioielli antichi.

Oltre alle sue campagne per la difesa degli animali e contro la vivisezione, che l'hanno portata anche a sostenere vari canili, ben nota è la sua passione per la chitarra e per la musica brasiliana.

https://it.wikipedia.org/wiki/Lea_Massari

martedì 28 giugno 2022

Lo Sapevate Che: Muhammad Yunus: Soprannominato il banchiere dei poveri, è l'ideatore del microcredito moderno, concepito per dare sostegno finanziario agli imprenditori più poveri ed ignorati dagli istituti bancari.


Provavo sempre una sorta di ebbrezza quando spiegavo ai miei studenti che le teorie economiche erano in grado di fornire risposte a problemi economici di ogni tipo. Ero rapito dalla bellezza e dall'eleganza di quelle teorie. Poi, tutt'a un tratto, cominciavo ad avvertire un senso di vuoto. A cosa servivano tutte quelle belle teorie se la gente moriva di fame sotto i portici e lungo i marciapiedi?” Muhammad Yanus

 

Una banca per i poveri

Muhammad Yunus nasce il 28 giugno 1940 a Chittagong, il più importante centro economico del Bengala Orientale, in Bangladesh. Terzo di 14 figli, cinque dei quali morti ancora bambini, si è laureato in Economia nella sua città e ha conseguito il dottorato all'Università Vandebirlt di Nashville (Tennessee).

A differenza di molti coetanei rimasti a lavorare negli Stati Uniti, dopo gli studi è tornato in patria.

Nel 1972 diviene capo del Dipartimento economico dell'università di Chittagong. Nel 1974 il Bangladesh è colpito da una grave carestia. Il professore ogni mattina varca la porta del dipartimento universitario, lasciandosi alle spalle una miriade di mendicanti e, anche volendo, è impossibile non vedere.

E' da questo momento che il Prof. Yunus comincia a sentirsi a disagio nel suo ruolo di professore di economia, capisce che la montagna di teorie acquisite in anni di studio sono distanti ed estranee al mondo di miseria che lo circonda.

Di fronte a tanta miseria verrebbe spontaneo fare l'elemosina, ma la carità secondo il Prof. Yunus non solo non è utile ma persino dannosa.

Il Prof. Yunus comincia insieme ai suoi studenti a visitare le case del vicino villaggio di Jobra per calarsi nella realtà che lo circonda e per capire la vita delle persone più povere. Interrogando gli abitanti del villaggio, scopre la loro condizione di schiavitù: essi acquistano a credito la materia prima da un commerciante al quale sono costretti a rivendere i prodotti per un guadagno di pochi centesimi; oppure si rivolgono agli usurai, poichè il credito ordinario è loro inaccessibile. Le banche infatti non sono disposte a dare prestiti per cifre molto piccole, perché il costo dell'apertura della pratica è sproporzionato rispetto all'entità del credito stesso e, non sono disposte a fare prestiti ai poveri perché non hanno garanzie patrimoniali da offrire per la loro solvibilità. Ma come fanno ad avere garanzie se sono poveri? E come fanno a non essere più poveri se non ottengono i prestiti necessari?

Agli studenti del proprio dipartimento affida il compito di compilare un elenco di tutte le persone di Jobra che ricorrono ai prestiti dei commercianti e i risultati sono sconcertanti: l'elenco contiene 42 nomi di persone per un prestito totale di 856 taka, vale a dire meno di 27 dollari, per ripagare i quali 42 famiglie sono ridotte alla fame.

Il prof. Yunus si rivolge alla banca Janata di Jobra per chiedere altro denaro per i poveri del villaggio. Con molta fatica Yunus riesce a farsi concedere un prestito di 10.000 taka, l'equivalente di 300 dollari. I beneficiari sono i poveri del villaggio ma ogni microcredito, deve essere personalmente garantito dal professore.

Fino a questo momento il progetto è solo sperimentale, limitato al villaggio di Jobra e si avvale del lavoro volontario degli studenti. Nel 1977 grazie all'aiuto dell'amministratore delegato, Yunus riesce ad ottenere dalla Krishi Bank, la gestione sperimentale di una filiale della banca che chiama "Grameen Bank" (banca rurale o del villaggio). Yunus approfitta di un seminario organizzato dalla Banca centrale dal titolo "Finanziare i poveri in ambiente rurale" per illustrare la sua iniziativa.

Mentre gli altri esperti sostengono la necessità di rendere difficile l'accesso al credito, al fine di attirare soltanto i clienti realmente solvibili, Yunus sostiene che si debbano impostare le procedure così da facilitare la modalità di rimborso. Le dimensioni del progetto sono però ancora poco significative, i clienti sono meno di 500 e l'esperimento è effettuato in scala troppo ridotta per poter destare l'interesse delle banche governative.

Yunus deve quindi dimostrare che il microcredito può funzionare anche su scala nazionale: ad accogliere la sua sfida é il vicegovernatore della Banca Centrale. Il 6 giugno 1979 il prof. Yunus assume ufficialmente l'incarico di avviare il progetto "Grameen" nella regione del Tangail.

Il progetto prevede che ogni banca nazionale metta a disposizione della banca Grameen almeno tre agenzie nella provincia di Tangail più alcune nella provincia di Chittagong, tra cui l'agenzia della Banca agricola già aperta a Jobra, per un totale di venticinque agenzie. La regione è sull'orlo di una guerra civile, ma nonostante ciò, nel 1982 solo dopo tre anni dall'insediamento nella regione, i risultati sono stupefacenti: i clienti Grameen sono 28.000.

L'impostazione data dalla Grameen Bank nel fornire i propri servizi rappresenta un modo totalmente nuovo di agire e di porsi nei confronti del cliente rispetto all'approccio tradizionale delle banche. Mentre gli istituti creditizi tradizionali prevedono di norma che siano i potenziali clienti a recarsi presso i propri uffici a richiedere un prestito, nel modello Grameen sono gli operatori della banca a raggiungere le persone nei villaggi. L'intento è quello di riuscire a creare un rapporto paritario tra funzionario di banca e cliente, in modo da evitare ai poveri di trovarsi a disagio in un luogo a loro non abituale: per un povero e per giunta analfabeta un ufficio è un luogo minaccioso, terrificante, è un modo ulteriore per interporre una distanza.

I clienti di Grameen sono i più poveri tra i poveri e concedere loro dei finanziamenti vuol dire ritenere solvibili soggetti che il sistema bancario mondiale non ha mai ritenuto tali. Il programma di microcredito della Grameen si articola utilizzando una serie di diversi strumenti finanziari per rendere più completo il servizio finanziario. Oltre il servizio di base costituito dalla concessione del credito, sono così previsti fondi di risparmio mutualistici, fondi assicurativi, contratti di leasing per l'acquisto di attrezzature e veicoli.

C' è poi un aspetto sociale assai rilevante: il 94% dei beneficiari dei prestiti Grameen sono donne. Se il denaro è affidato ad una donna, il prestito risulta più sicuro. All'epoca in Bangladesh le banche tradizionali non prestavano denaro alle donne. Vi erano "agenzie per signore" ma solo per raccogliere i loro depositi: se una donna - pur se ricca - si rivolgeva ad una banca per farsi prestare del denaro, il funzionario chiedeva immancabilmente di poter parlare al marito.

Quest'attenzione per la donna ha provocato non pochi problemi e resistenze soprattutto da parte di mariti, mullah e usurai, che più direttamente sentivano minacciato il loro potere.

Dopo il successo riscontrato nonostante le difficoltà, nel 1982 il progetto viene esteso ad altri tre distretti: Dhaka, Rangpur e Ptuakhali, caratterizzati dai medesimi problemi del Paese in termini di crescita demografica, di presenza di senza terra, di produttività agricola e di sviluppo.

Alla fine del settembre del 1983 il consiglio dei ministri approva la proposta che rende la Grameen Bank un'istituzione finanziaria indipendente a tutti gli effetti: il capitale sociale è detenuto al 60% dal Governo e il 40% dai clienti stessi. Nel 1985 la partecipazione azionaria è modificata a favore dei clienti azionisti ai quali va il 75% delle azioni emesse, mentre il restante 25% è distribuito tra lo Stato e altri due istituti governativi: la Sonali Bank e la Krishi Bank.

Nel 1986 l'autonomia della banca è ulteriormente rafforzata, il Governo del Bangladesh ha beneficiato la Grameen bank, a differenza delle altre banche, di uno statuto speciale. La composizione del consiglio di amministrazione è modificata in modo che i clienti?azionisti risultino maggioritari e il direttore generale nominato non più dal Governo ma dal consiglio di amministrazione. Al 2007 il 92% delle azioni è posseduto dai clienti, il restante 8% è detenuto dal Governo11.

Nel 2006 Muhammad Yunus viene insignito del Nobel per la pace, così motivato: "per l'impegno nel creare sviluppo sociale ed economico partendo dal basso. La pace duratura non può essere realizzata se ampi gruppi di popolazione non trovano il modo per uscire dalla povertà. Il microcredito è uno dei modi. Lo sviluppo dal basso serve anche a promuovere la democrazia e i diritti umani. Il microcredito si è dimostrato una forza liberatrice in società dove le donne in particolare devono lottare contro condizioni economiche e sociali repressive".

Per molti versi il Nobel per la pace a Yunus e alla banca del microcredito sono atipici, il Comitato del Nobel dimostra di voler ampliare il senso della parola "pace": non solo la risoluzione di conflitti armati, ma le condizioni che rendono possibile mantenere la pace, dunque anche la difesa dei diritti umani o dell'ambiente o dello sviluppo sociale.

Per ridurre la povertà, ci insegna Yunus, è necessario sostenere con il credito le piccole attività che garantiscono ai poveri la sopravvivenza. La disponibilità di credito è fondamentale per la crescita di qualsiasi attività economica, che provoca l'aumento dei redditi delle famiglie e quindi la riduzione della povertà. Ma la sola crescita economica non basta ed è invece necessario che progredisca tutto il contesto sociale fatto di infrastrutture e servizi migliori, valorizzazione delle risorse del territorio, istruzione, sanità, ecc.

Oltre ai microprestiti la Grameen Bank ha assunto in prima persona iniziative in vari settori dell'economia, nell'irrigazione, nell'allevamento del pesce e nella telefonia; è impegnata a promuovere presso i propri clienti l'igiene, la salute, l'istruzione scolastica, la pianificazione familiare, l'abbandono di usanze feudali come l'istituto della dote e dei matrimoni precoci. Il risultato è una profonda rivoluzione sociale nella direzione di una società più moderna e tollerante con un ruolo accresciuto delle donne nella famiglia e nella società. La crescita dell'economia e del benessere, insieme a una maggiore istruzione e informazione, ha l'effetto di allentare le tensioni sociali, e a togliere spazio all'intolleranza religiosa. L'esempio è proprio il Bangladesh, dove il numero delle donne che partecipano al voto da minoritario è diventato preponderante e dove nelle elezioni del 1996 l'integralismo religioso è risultato sconfitto: le donne, più che per un candidato o per un partito, hanno votato per avere diritto alla casa, a un reddito che garantisca la sopravvivenza, all'acqua potabile, ai servizi sanitari.

Il successo nel combattere la povertà è palese ma il lato dell'azione forse più difficile da cogliere, è quello della dimensione sociale e politica del microcredito: esso libera il povero dalla fame, ma lo libera anche dalla soggezione politica.

https://biografieonline.it/biografia-muhammad-yunus

Lo Sapevate Che: Sabrina Ferilli: Romana doc, è una delle attrici più popolari del cinema italiano contemporaneo. Nel 2013 è nel cast de La grande bellezza di Paolo Sorrentino, premiato l’anno seguente con l’Oscar come “miglior film straniero”.


Quando mi raccontano di sesso nei camper, di stupefacenti, di ammucchiate strane, io quasi non ci credo: io il massimo dell'erotismo l'ho fatto appoggiata per terra.” Sabrina Ferilli

 

Biografia

La spumeggiante attrice romana Sabrina Ferilli è entrata nel cuore di tutti gli italiani grazie alla sua verve comica; è questa una delle caratteristiche che la rende così naturale e spontanea (lontana dal modello delle bellone ingessate che popolano l'universo televisivo). Nasce a Roma il 28 giugno del 1964, da mamma casalinga e papà impiegato dell'allora Partito Comunista.

Queste radici familiari spiegano fra l'altro la passione politica della Ferillona, che non ha mai nascosto le sue preferenze politiche, decisamente orientate a sinistra e alimentate dal contesto sociale in cui è cresciuta: l'hinterland romano.

Una cosa però non le è mai sfuggita: quella di essere una donna dalle forme mediterranee praticamente perfette e dalla bellezza inusuale. Ovvio dunque che con simili preziosi doni elargiti da madre Natura, la prima cosa da fare per lei era quella di cercare di sfondare nel mondo dello spettacolo.

Formazione ed esordi

Così la sensuale Sabrina Ferilli, dopo aver frequentato una compagnia teatrale locale, su suggerimento del regista Beppe De Santis, tenta senza successo l'ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia.

L'iniziale fallimento non la scoraggia affatto.

Caparbiamente conquista piccole parti e ruoli secondari. Fino a quando nel 1990 il cineasta Alessandro D'Alatri la sceglie per "Americano Rosso". È l'inizio della sua carriera cinematografica che la porterà ad intraprendere un percorso ricco di avvenimenti e di successi. Non necessariamente sul grande schermo, ma anche sul piccolo, con le immancabili "fiction" (come "Commesse" o "Il padre di mia figlia"), che la proiettano nel cuore degli italiani.

Gli anni '90

Solo nel 1994 con il film "La bella vita" di Paolo Virzì viene consacrata ufficialmente diva del cinema. Con quest'opera vince un Nastro d'argento come miglior attrice protagonista.

Le sue curve mozzafiato e il fisico perfetto l'hanno poi resa soggetto ideale per quei calendari sexy che così tanto successo hanno riscontrato nel Bel Paese alla fine degli anni '90, decretando Sabrina fra le campionesse di vendite del genere.

L'attrice comunque, amante dell'autoironia, non ha mai nascosto la sua aspirazione ad essere la più amata dagli italiani e anzi si è definita simpaticamente "aspirante Totti con le tette".

Sabrina ama profondamente anche gli animali tanto che vive con il gatto Romolo e la cagnetta Nina.

Da buona italiana-modello, adora naturalmente la pasta all'amatriciana e le buone letture.

Gli anni 2000

Sabrina Ferilli è convolata a nozze il 14 luglio 2003 con Andrea Perone, dopo otto anni di fidanzamento, a Fiano Romano in una cerimonia super protetta da 25 guardie del corpo; poi, dopo due soli anni di matrimonio, è arrivata la separazione consensuale.

Celebre nel 2001 è stato il suo spogliarello pubblico al Circo Massimo (24 giugno 2001), celebrativo per festeggiare lo scudetto vinto dalla Roma, sua squadra calcistica del cuore.

Nel 2003 è la protagonista nel film "L'acqua... il fuoco". In seguito prende parte ad alcuni cinepanettoni come "Christmas in love", "Natale a New York", "Natale a Beverly Hills" e "Vacanze di Natale a Cortina".

Nel 2008 recita in "Tutta la vita davanti", di nuovo per la regia di Paolo Virzì, e di nuovo vincendo il Nastro d'argento.

Gli anni 2010

Nel 2013 viene scelta come giudice fissa alla dodicesima edizione del programma Amici di Maria De Filippi. Nello stesso anno è protagonista, con la regia di Eros Puglielli, della serie TV "Baciamo le mani - Palermo New York 1958".

Viene poi chiamata come madrina d'apertura del Roma Film Festival. Sempre nel 2013 è una delle protagoniste del film Premio Oscar "La grande bellezza", di Paolo Sorrentino.

Nel 2015 è protagonista assieme a Margherita Buy di "Io e lei", di Maria Sole Tognazzi, in cui le due attrici interpretano la parte di una coppia omosessuale liberamente ispirata a "Il vizietto" di Édouard Molinaro. Per questa interpretazione Sabrina Ferilli vince il Ciak d'oro come migliore attrice protagonista.

Nel corso della sua carriera, ha vinto in totale cinque Nastri d'argento (di cui uno speciale, per l'impegno civile con la sua interpretazione in "Io e lei").

Gli anni 2020

Nel 2020 è giudice in tv ad "Amici Speciali", su Canale 5. L'anno seguente partecipa a "Dinner Club" (su Prime Video). Nel 2022 torna sul palco di Sanremo per affiancare il conduttore e direttore artistico Amadeus nell'ultima serata del Festival.

Cinema

  • 1986 Caramelle da uno sconosciuto
  • 1986 Portami la luna
  • 1987 Il volpone
  • 1987 Rimini, Rimini
  • 1988 Night Club
  • 1989 Il frullo del passero
  • 1990 La strada di ball
  • 1990 Americano rosso
  • 1990 Piccoli omicidi senza parole
  • 1991 Centro storico
  • 1991 (Donne in..)Un giorno di festa
  • 1992 Vietato ai minori
  • 1993 Diario di un vizio (Premio della Critica al Festival di Berlino)
  • 1994 Anche i commercialisti hanno un'anima
  • 1994 La bella vita
  • 1995 Vite strozzate
  • 1995 Ferie d'agosto
  • 1996 Oranges Ameres
  • 1996 Ritorno a casa Gori
  • 1997 Il Signor Quindicipalle
  • 1997 Tu ridi
  • 1997 I fobici
  • 2000 Le Giraffe
  • 2000 A ruota libera
  • 2001 Caruso, zero in condotta
  • 2003 L'acqua..il fuoco..
  • 2004 Christmas in love
  • 2005 Eccezzziunale... Veramente 2
  • 2006 Natale a New York
  • 2008 Tutta la vita davanti
  • 2009 I mostri oggi
  • 2009 Natale a Beverly Hills
  • 2011 Vacanze di Natale a Cortina
  • 2013 La grande bellezza
  • 2015 Io e lei, regia di Maria Sole Tognazzi
  • 2016 Forever Young, regia di Fausto Brizzi
  • 2017 Omicidio all'italiana, regia di Maccio Capatonda
  • 2017 The Place, regia di Paolo Genovese
  • 2018 Ricchi di fantasia, regia di Francesco Miccichè
  • 2022 Il Sesso degli Angeli, regia di Leonardo Pieraccioni

Teatro

  • 1994-1995 Alleluja brava gente
  • 1996-1997 Un paio d'ali
  • 1998-2001 Rugantino
  • 2005-2007 La presidentessa)
  •  2014-2016 Signori... le paté de la maison

Televisione

  • 1987 La casa dell'orco
  • 1989 Stelle in fiamme
  • 1989 L'isola dei mestieri
  • 1992 Una storia italiana
  • 1994 La Inka Connetion
  • 1994 Vandalucia
  • 1996 Festival di Sanremo
  • 1996 Il padre di mia figlia
  • 1996 Mai dire gol
  • 1997 Leo & Beo
  • 1997 Via col vento
  • 1998 Commesse
  • 1999 Donna sotto le stelle (insieme con Pippo Baudo)
  • 2000 Le ali della Vita
  • 2001 Le Ali della Vita 2
  • 2001 Come l'America
  • 2002 Commesse 2
  • 2002 La Bella e la Besthia
  • 2002 Cuore di Donna
  • 2004 Rivoglio i miei figli
  • 2004 Al di là delle frontiere
  • 2004 La terra del ritorno
  • 2005 Angela, Matilde, Lucia
  • 2005 Dalida
  • 2006 La Provinciale
  • 2007 Due imbroglioni e...mezzo!
  • 2008 Anna e i cinque
  • 2010 Due imbroglioni e... mezzo!
  • 2011 Anna e i cinque 2
  • 2012 Né con te né senza di te
  • 2013 Amici di Maria De Filippi
  • 2013 Baciamo le mani - Palermo New York 1958
  • 2016 Rimbocchiamoci le maniche, regia di Stefano Reali
  • 2019 L'amore strappato, regia di Simona Izzo e Ricky Tognazzi
  • 2021 Svegliati amore mio

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