Una Delle Persone che più amo è stata operata di
recente per un carcinoma mammario. Nel suo caso è stato possibile intervenire
tempestivamente perché ha sempre seguito il consiglio di controllarsi,
dall’autopalpazione alla mammografia. Ecco un esempio di difesa della vita.
Qualche mese fa letto un’intervista a Umberto Veronesi, dopo una vita passata a
fare ricerca sul cancro, a fare informazione, a educare gli italiani a non
trascurarsi e ad avere rispetto per la propria vita, una vita che lui, da ateo,
tiene in conto più di molti cattolici, ha detto di sentire di aver fallito,
perché non è riuscito a sconfiggere il cancro, a curarlo in tutte le sue
manifestazioni. Eppure io credo che non sia così. Non ha fallito, perché nel
corso della sua lunga carriera di medico, ricercatore e divulgatore, ha
spiegato una cosa fondamentale: che fare prevenzione è l’unica arma che abbiamo
per sconfiggere certe patologie. Non perché prevenendo non ci ammaliamo, ma
perché una diagnosi precoce permette di intervenire e salvare vite. Tempo fa
lessi un libro scritto da un medico indiano Atul Gawande, “Salvo
complicazioni”, un libro che trovai estremamente interessante per la tesi di
fondo: la medicina non è una scienza esatta, è fatta di studio, di
osservazione, di esperienza e di fallimenti. Da questi, spesso, si impara più
che dai successi. Si può riconoscere una patologia rara solo se ti capita, come
medico, di averla già incontrata, magari perdendo la battaglia.(..). Il Leader
Del Movimento 5 Stelle, durante la marcia per il reddito di cittadinanza, si
lascia andare a esternazioni assurde su Umberto Veronesi e sulla campagna di
informazione che porta avanti da decenni sulla necessità delle mammografie per
prevenire il cancro al seno, soprattutto nei casi di familiarità positiva,
benché sia consigliabile fare mammografie anche in caso di familiarità
negativa. Quale luminare ha suggerito a Grillo di fare una dichiarazione tanto
folle? Chi gli ha detto che fare mammografia non serve? Lo screening
mammografico può salvare la vita al 28% delle persone che si sottopongono a
test costantemente. E’ il risultato di uno studio condotto in Norvegia dal 1986
su un campione di donne tra i 50 e i 79 anni. Ovviamente, compresa l’enormità
della dichiarazione, Grillo ha poi aggiustato il tiro dicendo che intendeva
mettere in guardia chi crede che facendo mammografie non ci si ammali di
tumore(..).Anche Il Peggiore dei comunicatori-e Grillo non è tra
questi – dovrebbe saperlo. Il risultato è che dopo anni di informazione,
bastano poche parole in libertà per riportare il discorso intor alla
prevenzione indietro di venti anni. Ora, le decisioni sulla gestione del budget
sanitario rappresentano il cuore del lavoro di una giunta regionale. E’ dunque
importante che i candidati alla presidenza delle regioni del M5S, e in
particolare i candidati donna, come Valeria Ciarambino in Campania – regione in
cui c’è una maggiore incidenza di cancri al seno probabilmente in conseguenza
dell’inquinamento del suolo, delle falde acquifere e dei roghi tossici –
prendano posizione sui deliri di Beppe Grillo in maniera di prevenzione. La
gratitudine per essere stati designati a concorrere per una carica pubblica non
può trasformare una persona in un automa che smette di avere un pensiero
critico e soprattutto autonomo. Le posizioni antiscientifiche di Grillo, non
stigmatizzate dai 5Stelle, mi convincono del fatto che in politica l’ignoranza
degli onesti è una cosa molto molto pericolosa. Non basta essere incensurati,
non condannati, non indagati. Bisogna essere prima di tutto responsabili.
Roberto Saviano – L’antitaliano www.lespresso.it – 21 maggio 2015
Nessun commento:
Posta un commento