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lunedì 31 ottobre 2022

Lo Sapevate Che: Che cosa ne pensate di Halloween?

 

Halloween sì? Halloween no?

La festa di Halloween si avvicina anche quest’anno e, come sempre, si leggono e sentono polemiche di ogni tipo. Io sono Italiana, molto radicata nelle mie tradizioni, ma non riesco a capire tutto questo accanimento contro questa serata.

E’ vero, si tratta di una tradizione che arriva da altri paesi con origini un po’ macabre, ma è pur vero che le tradizioni angloamericane ci vengono esibite ormai da tantissimi anni tramite film, serie tv, cartoni animati e chi più ne ha più ne metta quindi è abbastanza fisiologico che arrivino a noi e si voglia prendervi parte. (vedi la storia per farti un’idea) Sicuramente, per la magior parte, i festeggiamenti che si possono fare in Italia, nulla hanno a che vedere con la parte macabra.

Il mondo in cui viviamo

ci propone giornalmente brutte notizie e tragedie di ogni sorta e sinceramente non capisco cosa ci sia di così colpevole nel voler trovare un’occasione per essere allegri e festeggiare. Halloween è praticamente il parallelo del nostro carnevale per cui un momento di festa dove divertirsi e accantonare per poche ore le cose che ci appesantiscono la vita.

Mi viene da sorridere quando sento dire che chi festeggia Halloween inneggia alla morte e agli spiriti maligni. Sono convinta che chi per una sera si maschera, fa giocare i bambini, trova il modo di stare insieme e sorridere, stia solo inneggiando alla vita!

Io ho un rispetto profondo e un affetto inossidabile per i miei defunti.

Li porto nel cuore e li ricordo sempre; il primo novembre è sicuramente il giorno a loro dedicato e questa tradizione è parte di me, ma non riesco proprio a trovare qualcosa di male nel mettermi un costume (magari lo stesso della festa di carnevale) e fare festa la sera prima.

Non è un obbligo, posso scegliere se partecipare a qualche festa se voglio farlo, oppure non fare proprio nulla. Chi è molto coinvolto in giornate come questa sono soprattutto i bambini. Per loro è importante stare insieme, divertirsi, giocare e socializzare vista l’attuale difficoltà di tenerli lontani dal mondo virtuale e fargli apprezzare lo stare insieme. Se farlo significa fare lavoretti con le zucche, disegnare decorazioni a tema, mascherarsi beh…ben venga!

Nessuna polemica…solo il mio pensiero.

https://www.countrygirl.it/2017/10/30/cosa-penso-halloween/

Speciale Halloween: Menù per Halloween 2022

 

Menù per Halloween 2022:

 

Pizzette Zombie, Piatto caratteristico irlandese: Colcannon, Flan di Zucca e Patate con Salsiccia, Torta dolce di Ricotta, Irish Coffee. Buona preparazione, ciao cari amici, per le ricette cliccare su: http://ricettequotidiane.blogspot.com

                                                                   

 

Pizzette Zombie

1 ROTOLO DI PASTA SFOGLIA PRONTA, UNA TAZZA DI SALSA DI POMODORO,

10 FETTE DI FORMAGGIO, 10 OLIVE NERE O VERDI, ORIGANO Q.B., OLIO D'OLIVA EXTRAVERGINE Q.B., SALE Q.B.

 

PREPARAZIONE

1.    Preparate il pomodoro per le pizzette condendo la tazza di salsa con origano, un filo d’olio d’oliva extravergine e un pizzico di sale.

2.    Stendete la pasta sfoglia e ricavatene tanti cerchi, magari utilizzando un bicchiere. Regolatevi sula scelta della circonferenza della pizzetta scegliendo un bicchiere della forma adeguata. Utilizzando la pasta che avanza, stendete nuovamente e cercate di ricavarne altre pizzette.

3.    Disponete le forme circolari di pasta sfoglia su un foglio di carta da forno in una teglia. Versatevi mezzo cucchiaio di salsa di pomodoro e infornate in forno preriscaldato a 200°C per circa 20 minuti.

4.    Nel frattempo tagliate a metà le olive e a strisce il formaggio per pizza.

5.    Prima della fine della cottura delle pizzette, tiratele fuori e disponete il formaggio a mo’ di bende e le olive a mo’ di occhi.

6.    Impiattate e servite le pizzette zombie calde.

 

 

 

 

Piatto caratteristico irlandese: Colcannon                                                                         per 4 persone

Ingredienti: 1 kg di patate, 3 cipollotti puliti, 200 gr di latte intero, verza gr. 340 (pulita), olio evo, pepe nero, burro 60 gr, sale.

Pulire le patate, ridurle a tocchetti di 3 cm. Metterle a bollire in una casseruola con abbondante acqua. Farle lessare per 10 minuti e poi scolatele. Eliminate dal cavolo le foglie più scure e dure e tagliate la base. Ridurre a julienne le foglie (lavate preventivamente) sino ad ottenere 340 gr di cavolo.

Pulire i cipollotti e sminuzzarli. Versare 4 cucchiai d’olio evo in un tegame e quando è caldo versate la verza e lasciatela scottare per 10 minuti, quindi unite i cipollotti e lasciate cuocere dolcemente per 5 minuti.

Mescolate e unite le patate bollenti, schiacciandole direttamente nel tegame con i rebbi di una forchetta. Salare e pepare. Cuocete per pochi minuti a fuoco basso.

Sistemate la preparazione in un piatto da portata, formandola a fontana e nel centro unire subito i 60 gr di burro che scioglierà nella preparazione fumante. Servire accompagnando a piacere, con crostoni di pane.

 

 

 

 

Flan di Zucca e Patate con Salsiccia

Per 4 persone

 

800 gr di patate a pasta gialla, 300 gr di zucca già pulita, 100 gr di panna fresca, 60 gr di emmenthal, 2 uova, 2 cucchiai di farina, salvia, 250 gr di salsiccia, 1 cucchiaio di semi di finocchio, noce moscata, burro, sale pepe

 

Pelare mezzo kg di patate e tagliarle a tocchetti. Ridurre a tocchetti anche la zucca e fare cuocere il tutto a vapore per 30 minuti. Passare dallo schiacciapatate facendo cadere la purea in una terrina. Unire alla purea 25 gr di burro, la farina, l’emmenthal grattugiato, la panna, le uova battute, una grattata di noce moscata, un pizzico di sale e pepe.

Foderare una pirofila rotonda con carta da forno lavata strizzata e ben imburrata. Rivestire le pareti con le patate rimaste (lasciarne delle fettine da posare sulla superficie della torta), sbucciate e tagliate a fettine sottilissime.

Versare nella pirofila il composto preparato e ricoprirlo con le patate residue. Condire in superficie con 40 gr di burro fuso aromatizzato con qualche foglia di salvia. Mettere in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Poi alzare la temperatura a 200° e tenere il flan ancora in forno per 15 minuti.

Nel mentre spellare e sbriciolare la salsiccia. Farla rosolare in un tegame con 10 gr di burro e i semi di finocchio. Sfornare il flan e servirlo a fette, accompagnandolo con la salsiccia ben calda cosparsa sopra.

 

 

 

 

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Torta dolce di Ricotta

Per 6 persone

3 uova intere, 80 gr di zucchero, una bustina di zucchero vanigliato, la buccia grattugiata di ½ limoni, una presa di sale, 75 gr di farina bianca, 20 gr di fecola di patate. Per il ripieno: 6 fogli di gelatina, 6 tuorli d’uovo, gr 150 di zucchero, gr 200 di latte, gr 400 di ricotta, gr 400 di panna montata, gr 50 di uva sultanina, gr 200 di lamponi o fragole, una bustina di zucchero vanigliato, la buccia di ½ limone grattugiato.

Per la pasta: sbattete a crema le uova unitamente allo zucchero vanigliato, al limone grattugiato, al sale. Incorporatevi la farina preventivamente setacciata con la fecola. Mettete il tutto in uno stampo imburrato e foderato sul fondo con carta oleata e cuocete in forno a 180° per 30 minuti. Lasciate raffreddare quindi dividete la torta in metà. Lavate lo stampo, foderatelo di nuovo con carta oleata anche attorno al bordo e rimettete dentro la ½ base della torta distribuitevi sopra le fragole o i lamponi. Fate ammorbidire i fogli di gelatina in acqua fredda per 15 minuti. Nel frattempo scaldate a bagnomaria il latte, aggiungete mescolando lo zucchero, le uova, lo zucchero vanigliato e la buccia del limone grattugiata. Sempre mescolando, unitevi i fogli di gelatina strizzati e fateli sciogliere. Passate la ricotta al setaccio amalgamandola al latte del composto. Infine incorporatevi delicatamente l’uva sultanina che avrete fatto ammorbidire in acqua tiepida. Versate il composto nello stampo e coprite con l’altra metà della torta. Mettete in frigorifero e lasciatela 4 ore prima di servirla. Prima di servire togliete la torta dallo stampo, eliminate la carta oleata e cospargete la superficie con zucchero a velo.

 

 

 

 

Irish Coffee  

Per 6 persone

 

 

Ingredienti:

6 cucchiai di zucchero di canna, 8 cucchiai di whisky irlandese, un caffè per 6 persone, preparato con la moka, panna fresca da montare 200 gr, gr 150 di cioccolato fondente.

 

Montare leggermente la panna e metterla in frigorifero. Preparate il caffè con la moka. Quindi scaldate 4 bicchieri da Irish, asciugateli, mettete sul fondo di ognuno 2 cucchiai di zucchero e 2 cucchiai di whisky. Mescolate un poco poi versate il caffè bollente, senza riempire il bicchiere. (lasciare liberi circa 2 cm di bicchiere). Girare bene per far sciogliere lo zucchero. Mettete delicatamente in ogni bicchiere 2 cucchiai di panna montata e delle scorzette di cioccolato.

domenica 30 ottobre 2022

Ricette culinarie del 30 ottobre 2022

 

Nessuno sa abbastanza, ed abbastanza presto.” Ezra Pound

 

 

 

Linguine al cartoccio con Finferli

Per 4 persone

 

Ingredienti:

450 gr di linguine, 600 gr di finferli, 2 cipollotti, 1 gambo di sedano, 200 di passata di pomodoro, basilico, olio, sale e pepe.

Pulite i finferli raschiandoli delicatamente con un coltellino e pulendoli con un canovaccio inumidito. Se necessario sciacquateli leggermente per eliminare residui di terra. Tagliateli a pezzi, lasciando interi quelli piccoli. In un tegame con 3 cucchiai d’olio, affettate sottilmente i cipollotti e il sedano, fate appassire entrambi, poi aggiungete la passata di pomodoro. Fate cuocere per 1 minuti e aggiungete i funghi. Proseguite la cottura per 15 minuti, salate e profumate con pepe. In una casseruola con abbondante acqua salata in ebollizione, fate cuocere la pasta al dente. Scolatela e conditela con il sugo preparato. Sistemate in un grande contenitore da forno della carta da forno che fuoriesca abbondantemente dal bordo. Versateli la pasta condita, richiudete bene il cartoccio e lasciate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 10 minuti. Servite aprendo il cartoccio in tavola.

 

 

 

 

Cuori di Sedano brasati

Per 4 persone

 

Ingredienti:

8 cuori di sedano, 500 gr di pomodoro, un mazzetto di prezzemolo, uno spicchio d’aglio, una manciata di olive nere, 50 gr di parmigiano grattugiato,  olio evo, sale

 

Pulire e lavare i cuori di sedano e tagliarli a metà per il lungo, tenendo da parte le foglie.

Farli cuocere in un tegame con 4 cucchiai d’olio, stufandoli a fuoco moderato e a coperchio chiuso. Girandoli ogni tanto con un cucchiaio di legno. Quando risulteranno teneri cospargerli con il parmigiano grattugiato e poco prima di portarli in tavola, coprirli con una salsa preparata così:

Mescolare i pomodori tagliati a pezzetti, il prezzemolo tritato, l’aglio sbucciato e schiacciato, un po' di foglie di sedano, sale e olio. Mescolare accuratamente il tutto. Decorare in ultimo con le olive denocciolate e portare in tavola.

 

 

 

 

Torta al Tè

Per 6 persone

 

Ingredienti:

300 gr di farina, 1 bustina di lievito in polvere, gr 180 gr burro, gr 210 di zucchero di canna, 1 yogurt intero naturale, 2 uova, un pizzico di sale, un pizzico di bicarbonato di soda, 1 cucchiaio di tè al bergamotto, la scorza grattugiata di ½ arancia, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 50 gr di nocciole sgusciate, tostate e tritate grossolanamente..

In una casseruola mettere 1,5 dl di acqua, la scorza dell’arancia e portare ad ebollizione. Togliere dal fuoco e unire il tè. Lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare e lasciare raffreddare. In una ciotola mettere 130 gr di burro ammorbidito a dadini a temperatura ambiente con 180 gr di zucchero di canna e montare con una frusta sin ad ottenere un composto morbido e spumoso, aggiungervi un uovo alla volta e amalgamare bene. Aggiungere lo yogurt tenuto a temperatura ambiente, il tè ormai freddo e 280 gr di farina a cui avrete mischiato il lievito, il sale e il bicarbonato. Amalgamare molto bene tutti gli ingredienti. In una pirofila di circa 20 cm di diametro, imburrata e infarinata, versare l’impasto e livellarlo in superficie. Fare cuocere in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti. Nel mentre mettere in una ciotola 30 gr di burro ammorbidito a dadini, 30 gr di zucchero di canna e 50 gr di nocciole tritate, 1 cucchiaino di cannella in polvere e mescolare i composti con le dita delle mani sino ad ottenere un composto granuloso. Distribuire questo composto sulla superficie della torta, coprendo la pirofila con carta argentata. Proseguire la cottura ancora per 25 minuti. Sfornare la torta, sformarla su un piatto di portata e lasciare raffreddare.

 

Lo Sapevate Che: Luigi Einaudi: Annoverato tra i padri della Repubblica Italiana, la sua personale declinazione del pensiero liberale resta ancora attuale.


La libertà economica è la condizione necessaria della libertà politica.” Luigi Einaudi

 

Coraggioso liberista

Luigi Einaudi, il primo capo dello Stato eletto dal Parlamento Repubblicano, è stato uno dei massimi rappresentanti della dottrina del liberalismo economico, o liberismo, teorizzando la non scindibilità tra libertà politica e libertà economica.

Il grande statista nacque a Carrù (Cuneo) il 24 marzo 1874 da una modesta famiglia, originaria della valle Maira. Dopo la morte del padre, la madre si trasferì con la famiglia a Dogliani, dove visse per il resto dei suoi giorni.

Intanto il giovane Einaudi meritò una borsa di studio per frequentare il ginnasio presso i padri delle Scuole Pie a Savona, e nel 1895, a soli ventuno anni, si laureò in giurisprudenza a Torino. Nel 1902 è già docente all'Università di Torino ed occupa la cattedra di Scienze delle Finanze con l'incarico di Legislazione Industriale ed Economia Politica. Due anni dopo ottiene la cattedra di Scienze delle Finanze all'Università Bocconi di Milano.

Luigi Einaudi si dedicò nei suoi studi alla ricerca nel campo dell'economia e della scienza delle finanze, all'insegnamento e al giornalismo; dal 1896, infatti, collaborò con il quotidiano torinese La Stampa, passando poi nel 1900 al già prestigioso Corriere della Sera di Milano, mentre dal 1908 diresse la rivista Riforma sociale. Intanto, nel 1903, aveva sposato una sua allieva, Ida Pellegrini; la loro fu un'unione felice, dalla quale nacquero tre figli.

Nel 1912 propone una nuova e rivoluzionaria teoria finanziaria, presentata dapprima sotto forma di articoli giornalistici e poi in un suo saggio dal titolo: "Concetto di reddito imponibile e sistema di imposte sul reddito consumato". La rivoluzione fiscale, poi attuata, consiste nel far prelevare dallo Stato a tutti i cittadini un'imposta comunale di famiglia in base al reddito prodotto dai salari, o dalle attività, o dagli immobili o altro, applicando un'aliquota. Questa sua idea porterà alla dichiarazione annuale delle imposte sui redditi delle persone fisiche, l'attuale 740.

Tra le opere pubblicate nel primo periodo merita ricordare: "Studi sugli effetti dell'imposta" (1902), "La finanza sabauda all'aprirsi del secolo XVII" (1908), "Intorno al concetto di reddito imponibile e di un sistema di imposte sul reddito consumato" (1912), "La terra e l'imposta" (1924), "Contributo alla ricerca dell' "ottima imposta"" (1929).

Luigi Einaudi venne nominato Senatore del Regno nel 1919, su proposta di Giovanni Giolitti, e al Senato fu uno dei più tenaci sostenitori della necessità di abbandonare ogni forma di socialismo di stato che si era infiltrato nella vita economica italiana durante la prima guerra mondiale; queste idee furono ampiamente esposte nel libro "La condotta economica e gli effetti sociali della guerra italiana", 1933. Inizialmente Einaudi guardò con speranza al programma economico del fascismo, ma già prima della marcia su Roma (ottobre 1922) prese posizione contro la ventilata dittatura, e nel 1927 lasciò il Corriere della Sera che era passato sotto il controllo del regime.

Nel 1935 le autorità fasciste fecero chiudere la rivista Riforma Sociale, e l'anno successivo Einaudi dette vita alla Rivista di storia economica (1936 - 1943). Dopo il 25 luglio, l'insigne economista fu nominato rettore dell'università di Torino, ma con la proclamazione della Repubblica Sociale di Salò dovette abbandonare questo incarico e rifugiarsi in Svizzera.

Alla fine del 1944 rientrò a Roma e il 5 gennaio 1945 venne nominato governatore della Banca d'Italia, dove ebbe modo di dimostrare le sue altissime capacità di statista. Nel 1946 fu eletto deputato all'Assemblea costituente per il Partito Liberale Italiano, e dal 31 maggio 1947 fece parte del Governo quale vice Presidente e ministro del Bilancio, provvedendo alla stabilizzazione della lira mediante una severa politica di restrizione creditizia.

Il 10 maggio 1948 venne eletto Presidente della Repubblica, e alla scadenza del mandato (25 aprile 1955) rientrò a far parte del Senato.

Nel mese di giugno del 1955, l'università inglese di Oxford gli conferì la laurea honoris causa e ne tracciò questo sintetico ma eloquente profilo: "Luigi Einaudi ha fatto molto per la salvezza del suo Paese. Egli è oggi la più rispettata di tutte le figure d'Italia, e agli occhi degli stranieri simboleggia il risorgere di un Paese che, dopo vent'anni di dittatura ed i grandi disastri della guerra, ha ritrovato il suo posto onorevole fra le nazioni libere del mondo".

Il Presidente fu anche uno dei primi e più convinti sostenitori della necessità di creare l'Europa unita e, avversario di ogni forma di monopolio, si schierò in particolare contro quello statale nel settore della scuola.

Luigi Einaudi morì a Roma il 30 ottobre 1961 e fu sepolto nella tomba di famiglia a Dogliani, il paese nel quale amava passare le vacanze e discorrere con la gente dei problemi quotidiani. Fra le altre cose che vanno dette, bisogna ricordare che Luigi Einaudi si è sempre dedicato personalmente alla conduzione della sua azienda agricola presso Dogliani, applicandovi i più moderni sistemi colturali.

Per i suoi altissimi meriti gli sono stati conferiti ampi riconoscimenti, tra i quali si ricordano: Socio e Vice-Presidente della Accademia dei Lincei; Socio della Accademia delle Scienze di Torino; Socio dell'Institut International de Statistique de L'Aja; Socio dell'Econometric Society di Chicago; Socio onorario dell'American Academy of Arts and Sciences di Boston; Socio dell'American Academy of Political and Social Science di Filadelfia; Socio onorario della American Economic Association; Socio onorario della Economic History Association di New York; Presidente onorario della International Economic Association; Socio corrispondente della Societè d'Economie Politique di Parigi; Vice Presidente della Economic History Society di Cambridge; Socio corrispondente del Coben Club di Londra; Socio corrispondente della Oesterreichische Akademie der Wissenschaften di Vienna. Gli sono state conferite le lauree "Honoris Causa" dalle Università di Parigi e di Algeri.

https://biografieonline.it/biografia-luigi-einaudi

Lo Sapevate Che: Diego Armando Maradona: E’ stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo argentino, di ruolo centrocampista offensivo, campione del mondo nel 1986 e vicecampione del mondo nel 1990 con la nazionale argentina. Soprannominato El Pibe de Oro ("il ragazzo d'oro"), è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. https://it.wikipedia.org/wiki/Diego_Armando_Maradona


 

I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.” Diego Armando Maradona

 

Pibe de oro

Maradona nasce il 30 ottobre 1960 nel quartiere disagiato di Villa Fiorito, nella periferia di Buenos Aires. Il calcio sin da bambino è il suo pane quotidiano: come tutti i ragazzini poveri della sua città passa gran parte del tempo per strada giocando a pallone o facendosi le ossa in campetti disastrati. Sono i piccoli spazi in cui è costretto a giocare, fra macchine, passanti e quant'altro, che lo abitua a manovrare la palla in maniera magistrale.

Maradona, el pibe de oro

Già idolatrato dai compagni di gioco per le sue doti mirabolanti, da subito gli viene appioppato il soprannome di "El pibe de oro" (il ragazzo d'oro), che gli rimarrà affibbiato anche quando diverrà una celebrità. Preso atto del suo talento tenta la strada del calcio professionistico: la sua carriera inizia nell'"Argentinos Juniors", per poi proseguire nel "Boca Juniors", sempre in Argentina.

Le sue straordinarie capacità non potevano non essere notate e al pari del suo grande predecessore brasiliano Pele', a soli sedici anni è già precettato per giocare nella nazionale Argentina, bruciando in questo modo fulmineamente tutte le tappe. Menotti però, commissario tecnico argentino d'allora, non lo convoca per i mondiali del 1978 ritenendolo comunque troppo giovane per un'esperienza forte e importante come quella.

Il paese sembra non gradire più di tanto la scelta di Menotti: tutti pensano, stampa locale in testa, che invece Maradona sarebbe perfettamente in grado di giocare. Per parte sua, il Pibe de Oro si rivale vincendo i campionati giovanili per nazioni.

La visibilità mondiale

Da quel momento l'escalation del campioncino è inarrestabile. Dopo fulminanti prove in campionato, vola per i mondiali di Spagna 1982 dove dona luce ad una non eccezionale Argentina con due gol, anche se nei momenti chiave delle partite con Brasile e Italia, non riesce a brillare come dovrebbe, facendosi pure espellere. È quasi un mito: l'unico calciatore diventato così popolare e così amato da eclissare quasi del tutto la stella del calcio per eccellenza, Pele'.

Successivamente l'ingaggio-record con il quale il Barcellona lo convince a lasciare il Boca Juniors è di sette miliardi di lire dell'epoca.

Purtroppo però con la squadra spagnola gioca solamente trentasei partite in due anni, a causa di un bruttissimo infortunio, il piú grave della sua carriera.

Andoni Goicoechea, difensore dell'Athletic Bilbao, gli frattura la caviglia sinistra e gli rompe il legamento.

Maradona a Napoli

L'avventura successiva è forse quella più importante della sua vita (mondiale a parte, si capisce): dopo numerose trattative approda alla città che lo eleggerà a suo portabandiera, che lo innalzerà a idolo e santo intoccabile: Napoli. Lo stesso Pibe de oro ha più volte affermato che quella è diventata la sua seconda patria dopo l'Argentina.

Il sacrificio della società fu notevole, non c'è che dire (una cifra colossale per l'epoca: tredici miliardi di lire), ma sarà uno sforzo ben ripagato dalle performance di Diego, capace di portare per ben due volte la squadra allo scudetto. Viene coniata una significativa canzone che mette a confronto i due miti, cantata a squarciagola dai tifosi che urlano "Maradona è meglio di Pelé".

Campione del mondo

Diego Armando Maradona tocca l'apice della carriera ai mondiali di Messico 1986. Trascina l'Argentina alla conquista della Coppa del Mondo, segna complessivamente cinque reti (e fornisce cinque assist), e sarà premiato quale miglior giocatore della rassegna. In più: nei quarti di finale con l'Inghilterra realizza la rete passata alla storia come quella della "mano di Dio", uno "sberleffo" che ancora oggi il calcio non ha dimenticato (Maradona segnò di testa "aiutandosi" a metterla dentro con la mano).

Dopo pochi minuti, invece, realizza il gol-capolavoro, quel "balletto" che lo vede partire da centrocampo, e dribblando mezza squadra avversaria, lo vede depositare la palla in rete. Un gol che è stato votato da una giuria di esperti come il più bello della storia del calcio!

Infine guida praticamente da solo l'Argentina fino al trionfo contro la Germania Ovest per 3-2 nella finale mondiale.

Da quel successo Maradona porta ai vertici del calcio europeo anche il Napoli: come detto, due scudetti vinti, una coppa Italia, una coppa Uefa e una Supercoppa italiana.

Gli anni del declino

Poi venne Italia '90 e, quasi in contemporanea, il declino del campione idolatrato in tutto il mondo. L'Argentina in quel mondiale arriva sì in finale, ma perde contro la Germania per un rigore di Brehme. Maradona scoppia in lacrime, denunciando successivamente: "È un complotto, ha vinto la mafia". Sono solo i primi segnali di un'instabilità emotiva e di una fragilità che nessuno sospetterebbe da un uomo come lui, abituato a rimanere sempre al centro dei riflettori.

Un anno più tardi (è il marzo 1991) viene scoperto positivo a un controllo antidoping, con la conseguenza che viene squalificato per quindici mesi.

Lo scandalo lo travolge, fiumi di inchiostro vengono spesi per analizzare il suo caso. Il declino sembra inarrestabile; si presenta un problema dietro l'altro. Non basta il doping, entra in scena anche il "demone bianco", la cocaina, di cui Diego, a quanto riportano le cronache, è un assiduo consumatore. Infine emergono gravi problemi con il fisco, a cui si affianca la grana di un secondo figlio mai riconosciuto.

Gli ultimi anni da calciatore

Quando la storia del campione sembra avviarsi a una triste conclusione, ecco l'ultimo colpo di coda, la convocazione per USA '94, a cui si deve uno strepitoso gol alla Grecia. I tifosi, il mondo, sperano che il campione sia finalmente uscito dal suo oscuro tunnel, che torni ad essere quello di prima, invece viene nuovamente fermato per uso di efedrina, sostanza proibita dalla FIFA. L'Argentina è sotto choc, la squadra perde motivazione e grinta e viene eliminata. Maradona, incapace di difendersi, grida a un ennesimo complotto contro di lui.

Nell' ottobre del 1994 Diego viene ingaggiato come allenatore dal Deportivo Mandiyù, ma la sua nuova esperienza finisce dopo solo due mesi. Nel 1995 allena la squadra del Racing, ma dà le dimissioni dopo quattro mesi. Poi torna a giocare per il Boca Juniors e i tifosi organizzano una grande e indimenticabile festa allo stadio della Bombonera per il suo ritorno. Rimane al Boca fino al 1997 quando, nel mese di agosto, viene trovato nuovamente positivo ad un controllo antidoping. Nel giorno del suo trentasettesimo compleanno, el Pibe de oro annuncia il suo ritiro dal calcio.

Conclusa la carriera calcistica, Diego Armando Maradona sembra aver avuto qualche problema di "assestamento" e di immagine: abituato ad essere idolatrato dalle folle e amato da tutti, sembra che non si sia ripreso all'idea che la sua carriera fosse finita e che quindi i giornali non avrebbero più parlato di lui. Se non parlano più di lui dal punto di vista calcistico, però lo fanno nelle cronache dove Diego, per una cosa per l'altra (qualche apparizione televisiva, qualche improvvisa rissa con gli invadenti giornalisti che lo seguono ovunque), continua a far parlare di sé.

Gli anni 2000

Nel 2008, a pochi giorni dal suo compleanno, Diego Armando Maradona viene nominato nuovo commissario tecnico della nazionale di calcio Argentina, in seguito alle dimissioni di Alfio Basile il quale aveva ottenuto scarsi risultati nelle qualificazioni ai Mondiali del 2010.

Maradona porta l'Argentina ad essere tra le protagoniste del mondiale sudafricano.

Nel 2020, qualche giorno dopo aver compiuto 60 anni, viene portato d'urgenza in ospedale: Maradona viene operato all'inizio del mese di novembre al cervello per la rimozione di un ematoma. Durante il periodo di convalescenza, muore a causa di un grave arresto cardiaco il 25 novembre 2020 nella sua casa di Tigre, città della provincia di Buenos Aires.

I premi in carriera di Maradona

1978: Capocannoniere del Campionato Metropolitano.

1979: Capocannoniere del Campionato Metropolitano.

1979: Capocannoniere del Campionato Nazionale.

1979: Campione del Mondo juniores con la nazionale argentina.

1979: "Olimpia de Oro" al Miglior calciatore argentino dell'anno.

1979: Scelto dalla FIFA come Miglior Calciatore dell'anno in Sudamerica.

1979: Ottiene il Pallone d'Oro come Miglior Calciatore del momento.

1980: Capocannoniere del Campionato Metropolitano.

1980: Capocannoniere del Campionato Nazionale.

1980: Scelto dalla FIFA come Miglior Calciatore dell'anno in Sudamerica.

1981: Capocannoniere del Campionato Nazionale.

1981: Riceve il Trofeo Gandulla come Miglior Calciatore dell'anno.

1981: Campione di Argentina con il Boca Juniors.

1983: Vince la Coppa del Re con il Barcellona.

1985: Viene nominato ambasciatore dell'UNICEF.

1986: Campione del Mondo con la nazionale argentina.

1986: Vince il secondo "Olimpia de Oro" al Miglior calciatore argentino dell'anno.

1986: È dichiarato "Cittadino Illustre" della Città di Buenos Aires.

1986: Ottiene la Scarpa d'Oro consegnata dalla Adidas al miglior calciatore dell'anno.

1986: Ottiene la Penna d'Oro come miglior calciatore in Europa.

1987: Campione d'Italia con il Napoli.

1987: Vince la Coppa Italia con il Napoli.

1988: Capocannoniere della Serie A con il Napoli.

1989: Vince la Coppa UEFA con il Napoli.

1990: Campione d'Italia con il Napoli.

1990: Ottiene il Premio Konex di Brillante per la sua abilità sportiva.

1990: Secondo posto nella Coppa del Mondo.

1990: Nominato Ambasciatore dello Sport dal Presidente dell'Argentina.

1990: Vince la Supercoppa Italiana con il Napoli.

1993: Premiato come Miglior Calciatore Argentino di tutti i tempi.

1993: Vince la Coppa Artemio Franchi con la nazionale argentina.

1995: Ottiene il Pallone d'Oro alla carriera.

1995: Premiato come "Maestro Ispiratore di Sogni" dall'Università di Oxford.

1999: "Olimpia de Platino" al Miglior Calciatore del secolo.

1999: Riceve dalla AFA il premio come miglior sportivo del secolo in Argentina.

1999: Il suo slalom del 1986 contro l'Inghilterra è scelto come miglior gol della storia del calcio.

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