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mercoledì 30 aprile 2014

Pensieri: Saluto....

 Buona Fine di Giornata a Tutti!



Il silenzio è una discussione portata avanti con altri mezzi.
Che Guevara

 
Foto di Un cuore a spasso di Antonio Curnetta -

Pensieri: Saluto...

 Buona Giornata a tutti!



Saranno in tanti a giudicare la tua vita, i tuoi errori, a riempirti di consigli e a dirti cosa dovresti fare, ma tu penserai soltanto a quei pochi che si limiteranno a darti un semplice consiglio, a rimproverarti quando ti lascerai andare e che ti diranno che comunque vada, loro ti staranno sempre vicino.
Gianluca Frangella




Rosanna Riello - Foto di Gianluca Frangella Scrittore.

Lo Sapevate Che: Mi gaso da solo....




Arrivano i self-service di metano. Grazie a una card. Ma sulla sicurezza è polemica

Vuoi per l’autonomia di cui gode la provincia di Bolzano, vuoi per la caparbietà di Haimo Staffler, fatto sta che la sua stazione di servizio, aperta nel 2009, è l’unica in Italia dove si può fare metano self-service 24 ore su 24. “ Ma prima dell’estate ne apriranno altre e chi va a gas potrà rifornirsi come tutti gli altri”, spiega dice Flavio Merigo, direttore di Ngv Italy, il consorzio che riunisce i produttori di bombole e valvole. Pochi giorni fa, infatti i ministeri dello Sviluppo e dell’Interno hanno firmato i decreti che autorizzano rifornimenti di metano e Gpl “senza presidio”, cioè senza l’addetto della stazione. Altra novità è il “multidispencer”, ovvero la colonnina che, oltre alle pistole di benzina e gasolio, ora può alloggiare anche quella del gas. Gli automobilisti esultano: per rifornirsi da soli dovranno solo chiedere  al gestore una card magnetica con i dati dell’auto e la scadenza di revisione delle bombole. Le associazioni di categoria, invece, protestano. Dice Paolo Vettori, presidente di Assogasmetano: “ Si vede che gli argomenti di Eni, Unione petrolifera e Nvg sono stati più convincenti dei nostri dubbi sulla sicurezza. Ci preoccupa l’assenza di personale addestrato in caso d’incidente, specie di notte. Perché, se succede qualcosa, la responsabilità  è solo del gestore”- Non basta la considerazione che, mentre in Italia c’è un solo impianto di metano self-service, in Germania sono 913, in Austria 176, nei Paesi Bassi 110 e in Francia 40. Il decreto è giudicato “insufficiente e inadeguato” anche da Dante Natali, presidente di Federmetano: “Saremo noi a rilasciare la card magnetica che abilita al rifornimento. Ma servirebbe un ente terzo, magari il ministero dei Trasporti, per controllare il rilascio delle stesse. E poi se il self-service non dà problemi perché il personale deve fare un corso per alta pericolosità come per le centrali termoelettriche?”. La vede diversamente il gestore Staffler: “Da cinque anni possiedo un self-service che eroga, tra presidiato e fai da te, 1,5milioni di metri di gas all’anno. C’erano più rischi una volta”.
Marcello Lo Vetere- L’Espresso 30 aprile 2014

Lo sapevate Che: Legge e Libertà....



 
Sport nazionale
La caccia al vecchio

Dopo decenni di gerontocrazia siamo passati all’estremo opposto.
Così gli anziani sono diventati vittime di un furore senza pietà. E di autentiche discriminazioni. Mentre in altri paesi si fa tutto l’opposto.

C’erano un tempo la destra e la sinistra, sempre in baruffa come cani e gatti. Adesso quella contrapposizione non va più di moda: in politica, lo scontro si consuma ormai fra vecchio e nuovo. E ovviamente il nuovo è cool, è giovane per definizione. L’aria che tira è questa: addosso agli anziani. Discriminati, cacciati, rottamati in ogni ufficio pubblico o privato. E chissenefrega se l’anagrafe non costituisce un merito, né più né meno del colore degli occhi, o della statura che il Padreterno ci ha donato in sorte. Chissenegrega del passato, delle sue lezioni. “Giovinezza, primavera di bellezza” : era l’inno del fascismo, ma oggi trionferebbe pure a Sanremo.
In Quest’Astio Verso i capelli bianchi si riflette senza dubbio una reazione (comprensibile, anzi sacrosanta) contro la gerontocrazia che ci ha dominato negli ultimi vent’anni. Politici immarcescibili: durante la seconda Repubblica sono cambiate vorticosamente le sigle dei partiti, mai le facce dei signori di partito. Classi dirigenti immobili, nella burocrazia, nelle banche, all’università, nel mondo delle imprese. Promozioni per anzianità, anziché per merito. Favori di legge agli ultrasessantenni, dalla pensione sociale all’assegnamento degli alloggi nell’edilizia pubblica, dalle detrazioni fiscali alle tariffe agevolate in treno o sulla bolletta del gas (grazie a due delibere delle authority: 237 e 314 del 2000).
E ora? Dalla carezza alla monnezza. Ma noi italiani siano fatti così: detestiamo le mezze misure. Da qui l’idea della (giovane) ministra Marianna Madia: staffetta generazionale nella pubblica amministrazione. Tre dirigenti in pensione anticipata, un giovane funzionario assunto. Anche se magari quei tre sono pure bravi, il nuovo non si sa. Anche a costo di passare dagli esodati agli staffettati. Da qui, già in precedenza, un decreto del governo Letta: nel giugno 2013 decise incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato dei giovani sotto i trent’anni. E chi di anni ne ha 31? E i cinquantenni che perdono il lavoro, troppo giovani per andare in pensione, troppo vecchi per trovarne un altro?
Ma non è solo la politica, a dichiarare guerra agli attempati. Un’inchiesta della “Stampa” (marzo 2013) ha rivelato il caso degli annunci di posti di lavoro alla Camera e al Senato, dove quasi sempre viene indicata un’età massima. Idem in tv, per fare un altro esempio; in Italia come nel Regno Unito, dove le donne over 50 rappresentano il 7 per cento appena fra i lavoratori della Bbc. A sua volta la Bocconi (febbraio 2012) attesta che gli ultraquarantenni sono carne morta, per i selezionatori di risorse umane nelle aziende: non li considerano. Mentre il Tribunale di Milano (luglio 2010) ha giustificato la discriminazione anagrafica sancita in un bando d’assunzione per gli autisti. Chissà perché, dal momento che l’esperienza casomai migliora le capacità di guida. E chissà perché se un tribunale si ribellerà una volta o l’altra alle persecuzioni e vessazioni che colpiscono gli ultrasessantenni, per esempio nell’assistenza sanitaria: uno studio di “eCancer Medical Science” (novembre 2013) dimostra che non ricevono cure oncologiche adeguate, perché i trattamenti all’avanguardia sono riservati ai giovani.
C’E’ Una Parolina che denomina questa forma di discriminazione: “ageism”. Si traduce come “ageismo” oppure “anzianismo”, ma non a caso la parolina ha un conio americano. Negli Usa l’Employment Act del 1967 protegge chi ha almeno 40 anni; fanno altrettanto il codice dell’Ontario e la legge sui diritti umani dello Stato di New York, con un lungo elenco di divieti. Fa lo stesso il Regno Unito, con l’Employment Equality Age Regulations del 2006. Viceversa in Italia non c’è legge, a eccezione d’un decreto legislativo del 2003, di cui nessuno (neppure il governo) conosce l’esistenza. Sicché la caccia è aperta, senza pietà per le anziane prede. Però, attenzione: siamo stati tutti più giovani in passato.
michele.ainis#uniroma3.it
Michele Ainis – L’Espresso – 30 aprile 2014

Speciale: Squisiti piatti di Primi e Secondi....




Gnocchi di Ortiche con Burro alla Rosa

Per 4 persone

250 gr di farina, 2 uova, 500 gr di foglie di ortiche, 200 gr di ricotta fresca, 100 gr di parmigiano grattugiato, sale, pepe.

Per il burro alle rose: 250 gr di burro e petali di 3 rose possibilmente della varietà Centifolia (burro che deve essere preparato 3 giorni prima).

Per il burro di rosa: 
staccare delicatamente i petali interni dei fiori, lavarli delicatissimamente e sminuzzarli. 
In una ciotola formare degli strati di burro alternati a strati di petali, fino ad esaurimento. Avvolgere il burro in un telo di cotone e lasciarlo in frigorifero per almeno 3 giorni.
 
Per gli gnocchi: 
Pulire le ortiche e lessarle per 10 minuti in acqua bollente. Scolarle, strizzarle e tritarle finemente. Unirle a farina, uova, ricotta e parmigiano e ricavarne un impasto morbido. Salare e pepare. 
Preparare con il composto dei piccoli gnocchi e lessarli per pochi minuti in acqua bollente salata. Scolarli e servirli con riccioli di burro alle rose.



Riso all'Indiana e Pescatrice, ricetta Indiana

Per 4 persone

350 gr di riso Arborio, 2 scalogni, 400 gr di polpa di pomodoro, 650 gr di pescatrice, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, un pizzico di curry, basilico, olio, sale e pepe.

Fate bollire il riso per 12 minuti, scolatelo e passatelo sotto l’acqua fredda, asciugatelo bene con carta assorbente da cucina. 
Stendete un telo sulla placca del forno e distribuitevi sopra il riso, copritelo con un altro telo e mettetelo in forno preriscaldato a 50° per 25 minuti, finchè i chicchi siano ben asciutti e staccati. 
In un tegame con 4 cucchiai d’olio, fatevi dorare i 2 scalogni tritati, unite la polpa di pomodoro tritata grossolanamente e qualche foglia di basilico, salate, pepate e cuocete a fuoco dolce per 10 minuti. 
In una padella con 3 cucchiai d’olio, fatevi dorare la pescatrice, privata dell’osso centrale, delle eventuali spine rimaste e ridotta a tranci, spolverizzate con un pizzico di curry . 
Poi trasferitela nel tegame col sugo, regolate di sale e cuocete ancora per 8 minuti. 
Alla fine, aggiungete il prezzemolo e servite il piatto accompagnato dal riso all’indiana.



Tournedos di Vitello

Per 4 persone

4 spesse fette di filetto di vitello, 8 fettine di pancetta, 5 mele renette, 3 scalogni, 1 rametto di rosmarino, aceto balsamico, burro, olio, sale e pepe.

Avvolgere il bordo di ciascuna fetta di filetto con due fettine di pancetta che fermerete con del refe da cucina. 
In una padella far fondere 30 gr di burro, aggiungere 2 cucchiai d’olio, il rametto spezzettato di rosmarino. Aggiungere i tournedos e farli rosolare da entrambi le parti, a fiamma alta per circa 2 o 3 minuti. (allungando il tempo se la carne di gradisce più cotta). 
Nel mentre sbucciare gli scalogni, lavare le mele. Tagliare a fette di circa 1 cm sia gli scalogni che le mele, senza sbucciare queste ultime e togliendo il torsolo centrale. Prelevare i tournedos dalla padella e appoggiarli su un piatto. 
Mettere le fette di scalogni e di mele nel fondo di cottura della padella e farli rosolare, spruzzare con aceto balsamico. Pepare, aggiustare di sale, unire nuovamente i tournedos, scaldarli e servire subito il tutto.




Tasca di Spinacino alle Nocciole

Per 4 persone

700 gr di spinacino di vitello, un ciuffo di erbette, 2 scalogni, 2 cipollotti, 1 carota, 60 gr di nocciole sgusciate, 60 gr di pancetta, 100 gr di ricotta, 1 uovo, 2 peperoni, 2 pomodori, ½ bicchiere di vino bianco secco, 1 cucchiaio di capperi sott’aceto, pangrattato, 2 filetti di acciuga sott’olio, burro, olio, sale e pepe.

Mondate le erbette, scottatele per un minuto in poca acqua bollente salata. Scolatele e tritatele. 
Sbucciate gli scalogni e la carota, tritateli e fateli soffriggere su fuoco basso in un padellino, unendo la pancetta tagliata a dadini e 10 gr di burro. 
Riunite nel mixer la ricotta, il trito soffritto, le erbette, le nocciole, l’uovo, il sale, il pepe e il pangrattato. Frullate per ottenere un composto amalgamato. 
Fate un taglio nella parte corta dello spinacino, formando una tasca e, introducetevi il ripieno preparato. Cucite l’apertura con refe incolore.
 Fondete 30 gr di burro in un tegame e rosolatevi l’arrosto. Salate, bagnate col vino e lasciate evaporare a fuoco vivo. Unite un dl di acqua calda e lasciate cuocere a tegame coperto, per un’ora a fiamma bassa. 
Arrostite sulla placca del forno i peperoni, che avrete prima lavato, a forno preriscaldato a 180° per 24 minuti. Togliete i peperoni e chiudeteli in un sacchetto per 10 minuti. Poi spellateli, eliminate semi e parti bianche interne. Riduceteli a pezzetti. Scottate i pomodori e sbucciateli, riduceteli a pezzi. 
Mettete nel mixer i pezzi di pomodoro e peperoni, le acciughe, i cipollotti e 4 cucchiai d’olio e frullate il tutto. Poi unite i capperi. 
Togliete il refe dallo spinacino, tagliatelo a fette spesse e servitelo con la salsina preparata.