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domenica 17 maggio 2015

Lo Sapevate che: Le energie pulite stanno salvando il pianeta Terra?...



“Ambientalismo ottimista”, sembra quasi un ossimoro, visto il catastrofismo che spesso accompagna queste tematiche. Ma qualcosa sta cambiando: lo testimonia il saggio 2°C (Edizioni Ambiente), scritto dall’ingegnere Gianni Silvestrini, docente al Politecnico di Milano e direttore scientifico del Kyoto Club, organizzazione no profit che elabora proposte per la riduzione delle emissioni di CO2. “La storia sta prendendo una piega inattesa” dice Silvestrini, “l’unione fra tecnologie, politica, spinta dal basso e nuovi interessi economici, sta trasformando in senso sostenibile l’economia mondiale molto più in fretta di quanto si pensasse, dandoci speranze di riuscire a non superare i due gradi di aumento delle temperature globali indicati da tutti come la soglia del disastro climatico”. Nel 2014, infatti, le emissioni di CO2 non sono cresciute, nonostante il Pil globale sia salito del 3 per cento. Fra le ragioni, un inaspettato -2 per cento nell’uso di carbone in Cina – un calo che era previsto solo dal 2020 – grazie all’impetuosa crescita dell’eolico e del solare locali. E lo stesso avviene nel resto del mondo: nel 2014 si sono investiti 270 miliardi di dollari in 107 gigawatt di nuovi impianti da fonti rinnovabili, un record. “Anche il consumo di petrolio sta scendendo. Nel 2009 si stimava un uso nel 2014 di 96 miliardi di barili, invece, grazie anche a mezzi di trasporto più efficienti, ci siamo fermati a 91”. Insomma, la transizione verde sta avvenendo spontaneamente e in versione hi-tech. “Solare, eolico, biomasse si sono dimostrate fonti affidabili e spesso competitive. In molti Paesi il vento offre elettricità più economica dei fossili, mentre in altri, noi compresi, l’elettricità fotovoltaica costa meno di quella in bolletta”. E siamo solo all’inizio: l’uso di batterie al litio, il cui prezzo è sceso del 50 per cento dal 2010, negli impianti eolici e solari, trasformerà la loro energia da intermittente a programmabile, aprendo la strada, grazie alle reti digitali, a centrali elettriche “virtuali” composte da migliaia di piccoli utenti che producono, accumulano o immettono in rete elettricità in modo coordinato. “Un’altra rivoluzione è in corso nei trasporti. Gli smartphone hanno permesso il boom del carsharing o dei taxi diffusi ne leva dieci private dalle strade. Aggiungiamoci biciclette, auto elettriche (+ 76 per cento nel 2014), biocarburanti, ed è facile vedere come i consumi di petrolio si avviino a un ulteriore declino”. C’è poi l’efficienza energetica.”Dopo Fukushima e la chiusura del nucleare, i giapponesi hanno ridotto i consumi elettrici di 79 terawattora solo tagliando gli sprechi. Grazie a nuovi materiali per l’isolamento, pompe di calore o illuminazione a led, il potenziale di risparmio è enorme. In Europa si calcolano risparmi per 1.300 miliardi di euro entro il 2050”. Ma se le cose vanno avanti da sole, i sacrifici fatti per rispettare il trattato di Kyoto sono stati inutili? “Niente affatto. A far partire la valanga sono stati proprio i miliardi di incentivi dati, sull’onda della spinta ambientalista, da Paesi come Germania e Italia alle fonti rinnovabili, senza i quali queste tecnologie non sarebbero mai decollate”.
Alex Saragosa – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 15 maggio 2015 

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