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venerdì 8 maggio 2015

Lo Sapevate Che: L'esodo globale e l'Europa inesistente...



Prosegue la stagione tragica degli sbarchi di emigrati africani che partono dalla Libia con direzione Italia per poi proseguire, molti se non tutti, verso altri Paesi europei. Stagione terribile per diverse ragioni, spesso opposte perché opposte sono le motivazioni. Terribile perché semina il Mediterraneo di morti; terribile perché riempie l’Italia e in particolare le nostre regioni meridionali di clandestini; terribile perché l’Europa non interviene e ci lascia soli a fronteggiare una situazione sempre più difficile e infine terribile perché l’ondata di immigranti non avrà fine, questi immigrati vengono dall’Africa centrale e fuggono da un vero inferno di povertà, di schiavitù, di terrore. Sono milioni di persone ad alta natalità, sicchè questo fenomeno è destinato a durare almeno per altri trent’anni e farà dell’Europa un continente meticcio. A Giudicare La Situazione di oggi la prima conclusione è che nel tratto di mare tra la costa libica e quella italiana c’è una guerra vera e propria e i morti in mare ne sono la prova: sommando le cifre degli ultimi cinque anni il totale oscilla tra i ventimila e i venticinquemila annegati. Papa Francesco prega e interviene quasi quotidianamente che quelle persone siano salvate e fraternamente accolte dai Paesi di destinazione. La Lega di Salvini vorrebbe invece che fossero militarmente respinti non appena esano dalle acque territoriali libiche o addirittura sulle coste di quel paese di partenza, mobilitando marina e aviazione militari. Queste sono le due motivazioni estreme: pietà e fraternità da un lato, brutale egoismo repressivo dall’altro.(..) Il Primo Strumento è la mobilitazione dell’intera Unione europea per far fronte all’emergenza. L’istituzione europea che dovrebbe intervenire con grande fermezza è la Commissione, autorizzata dal Parlamento di Strasburgo condivisa dai 28 Stati membri della Ue. A parole sono s’accordo per intervenire in forza ma molti degli Stati del Centro e del Nord d’Europa non ne vogliono neppure sentir parlare e quindi per ora l’Italia è sola e insufficiente. (..). Ma qui siamo ancora nel quadro dell’emergenza. Quel quadro va superato, perché, come già scritto prima, il fenomeno delle migrazioni di massa è destinato a durare fino al 2050 e forse anche di più. La società globale in cui viviamo vedrà in prospettiva una quantità di migrazioni tra i cinque continenti che compongono la terraferma del pianeta. Interi popoli cambieranno residenza e le singole etnie sono destinate a mescolarsi tra loro. Questa nuova distribuzione degli abitanti del pianeta è uno dei fenomeni più imponenti che nascerà, anzi è già nato, dalla globalizzazione del nostro pianeta e pone all’Europa l’imprescindibile necessità di trasformarsi istituzionalmente in uno Stato federato, con il relativo declassamento politico degli Stati nazionali. Soltanto gli Stati Uniti d’Europa possono affrontare i problemi che ci sta già ponendo e sempre più ci porrà la società globale. Il Primo Nucleo sarà formato dai Paesi che sono già uniti dalla moneta comune, ma anche gli altri dovranno sentire il bisogno di compiere questo salto di qualità, senza il quale resterebbero staterelli con modestissimo peso nel mondo globale che ci circonda. Come si vede, il tema delle migrazioni deve essere affrontato con una complessa strategia ed una tattica opportunamente modulata sull’emergenza con strumenti a tempo lungo ma che vanno avviati fin d’ora per la meta finale. L’Italia può e deve porsi alla testa di questo processo e qui si misurerà la capacità della nostra classe dirigente e delle istituzioni che guidano la politica del nostro Paese.
Eugenio Scalfari – Il vetro soffiato  www.lespresso.it – 30 aprile 2015 -

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