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venerdì 1 maggio 2015

Lo Sapevate Che: Nel Pd la vera scissione è tra centro e periferia...



C’è Una Scissione in atto nel Pd. Ma non è quella tra Renzi e i suoi oppositori: riguarda la divaricazione tra il centro e la periferia, tra il quartier generale romano e i terminali locali. La nuova leadership democrat ha dato il colpo di grazia a una separazione di percorsi che già da molti anni stava allontanando i dirigenti periferici del partito dai vertici nazionali. Renzi ha semplicemente accelerato un processo. Se i De Luca boys fanno il bello e il cattivo tempo alzando le spalle di fronte a regole e prassi, stringendo alleanze contro natura e cambiando casacca  con grande naturalezza è perché il partito non controlla più le spinte centrifughe. L’autonomizzazione  dei quadri dirigenti a livello subnazionale e, soprattutto, degli eletti, parte da lontano, dal collasso del sistema partitico post- Tangentopoli. Il Pd, passando attraverso il Pds e i Ds, è stato l’unico ad aver conservato una continuità politico-organizzativa. Ingannevole, però, perché mentre narrazioni e riferimenti simbolici hanno garantito la tradizione, le pratiche sono andate da tutt’altra parte. Quello che cambiava, in maniera sotterranea e nascosta, erano i rapporti tra vertice e base, al di là di ogni contrapposizione politica all’interno del partito. (..). In sostanza, è stata promossa una sorta di federalizzazione strisciante. Parallelamente a questa tendenza si è affermata, anche nel dibattito pubblico, una impostazione “autonomista” fondata sullo sganciamento degli eletti dalla ossequienza nei confronti dei rispettivi partiti.(..). Il Frutto di questo processo di autonomizzazione è stato quello di indebolire la capacità di controllo delle strutture centrali sulla periferia. Perché i vertici romani hanno lasciato correre? Perché riposava  su uno scambio implicito, sulla non interferenza della periferia nelle scelte nazionali. Una sorta di vivi e lascia vivere. E così i vari livelli organizzativi sono andati ognuno per conto proprio.(..). Poi E’ Arrivato Renzi, l’anti-partito per eccellenza. Il leader che ha impersonato la capacità di far politica, e di conquistare il quartier generale, con una sua, personale, macchina organizzativa senza passare per le file interne. L’arrivo al Nazareno di un personaggio con questo profilo, tutto proiettato all’esterno, tutto concentrato sulla forza della leadership, tutto rivolto alla comunicazione diretta con l’opinione pubblica senza filtri partitici, significava il “liberi tutti” per i quadri locali. E così, quel lento ma continuo cammino verso l’autonomia della periferia è diventato una corsa senza freni. Ora, senza pudore né ritrosia i vari cacicchi locali impongono le loro scelte e, sotto sotto, disinteressato. Finché il manovratore centro-preriferia rimane sotto il livello di guardia. Ma il Pd viaggia su due binari-diversi: dirigenti ed eletti ai livelli sub-nazionali dalla direzione di marcia del centro, al primo intoppo, possono far deragliare il treno.
Poteri&poteri www.lespresso.it – Piero Ignazi – L’Espresso – 30 aprile 2015 -

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