La Guerra di Matteo Renzi è la guerra di un
paese impreparato ad affrontarla. Sfibrato dalle polemiche interne. Mortificato
dagli egoismi europei. Allarmato dal fanatismo jiadista. Non si combatterà,
questa dannata guerra, con carri armati e cacciabombardieri. Per fortuna. Avrà
comunque bisogno di strumenti militari, oltre che diplomatici e umanitari. Ma
innanzitutto servirà una forte coesione nazionale per sostenere le scelte non
facili da adottare. Il naufragio nella notte tra sabato 18 e domenica 19 aprile
rappresenta un punto di non ritorno per la coscienza civile.(..). Ironia della
Storia, proprio nei giorni in cui celebriamo la fine del secondo conflitto
mondiale e la liberazione dal nazifascismo: 70 anni di pace e democrazia.
L’analisi degli elementi raccolti mette in risalto un profilo interventista
dell’Italia, ben oltre le stesse dichiarazioni ufficiali di operazioni mirate
nei mari e nei porti della Libia. (..). Per Renzi è la prova più ardua da
quando è a palazzo Chigi, sia per la tenuta interna della sua stessa
recalcitrante maggioranza, sia per la effettiva solidarietà internazionale.
Rispetto all’operazione Mare Nostrum, eccellente nell’opera di salvataggio, e
alla successiva più striminzita missione Triton, il premier va molto oltre. Dà
all’Italia l’obiettivo, capofila in Europa, di bloccare i traffici dei nuovi
schiavisti e di rallentare – se non proprio impedire – le partenze delle
carrette dei disperati dai porti libici.(..). Renzi Cambia strategia: dall’accoglienza totale
dei migranti al tentativo di disarticolare i canali di traffico in terra
d’Africa. Non è ancora del tutto chiaro come e dove, con quali mezzi e per
quanto tempo. Ma l’Italia intende inquadrare le sue operazioni di polizia
militare in Tripolitania e in Cirenaica nella più vasta lotta al furore
islamico: “I nuovi schiavisti finanziano anche il terrorismo”,ha dichiarato al
“Messaggero” il ministro degli esteri Paolo Gentiloni. Addirittura il 10 per
cento del prodotto interno lordo libico sarebbe frutto dell’odioso mercato di
esseri umani. (..). Quanto Efficace sarà la campagna di contenimento
delle partenze? Difficile fare previsioni, sempre che davvero si riesca a
mettere in piedi una missione duratura. Di sicuro sarà utile al governo per egemonizzare
il dibattito politico interno: in vista delle elezioni regionali di fine
maggio, il premier e i suoi potranno raccontare una svolta finora mai osata da
nessun altro, sottraendo alla Lega di Matteo Salvini gli strumenti per lucrare
sulle paure e sul disagio sociale degli strati più deboli della popolazione
italiana. Sul lungo periodo le incognite sono infinite. Prima fra tutte il
desiderio di masse enormi di disperati di approdare in Europa alla ricerca di
una vita migliore. Di cui si fanno strumento, nel loro immenso cinismo, gli
scafisti e chi li organizza. Offrono uno sporco servizio a chi fugge da guerre,
fame, persecuzioni. Il racket va stroncato senza pietà. Come vanno distrutte
quelle carrette della morte. Ma il sogno di Occidente di milioni di africani e
asiatici, niente e nessuno riuscirà a bloccarlo. Forza e debolezza del nostro
mondo.
Luigi Vicinanza – Editoriale www.lespresso.it
– vicinanzal – L’Espresso – 30 aprile 2015
Nessun commento:
Posta un commento