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giovedì 7 maggio 2015

Lo Sapevate Che: Ragazzi, il futuro è già vostro: prendetevelo...



Mi chiamo Marta, ho 19 anni e frequento l’ultimo anno di liceo classico. Sono figlia della crisi economica, della disoccupazione, dell’instabilità politica, della dipendenza da Internet. Faccio parte della generazione cresciuta con i Pokemon, con le Big Babol, con Messenger. Siamo la generazione dei “senza”: giovani senza ambizioni, senza lavoro, senza futuro. Dicono che siamo immaturi, superficiali, maleducati, viziati, pigri, privi di valori. Nel 2007 il ministro dell’economia finì i giovani “Tommaso Padoa-Schioppa definì i giovani “bamboccioni”, il viceministro del welfare Michel Martore chiamò “sfigati” gli studenti che si laureano fuori corso, la ministra Cancellieri se la prese con i giovani “mammoni” che vogliono “il posto fisso nella stessa città, vicino a mamma e papà”, quel posto fisso definito “un’illusione” dalla Fornero e “una cosa monotona” da Monti. Miei coetanei, diciamo loro, tutti insieme: noi ce la possiamo fare, possiamo farvi cambiare idea! Perché Alessandro Magno a 23 anni aveva conquistato metà del mondo allora conosciuto, Leopardi a 21 scrisse L’infinito, Mozart a 13 suonava davanti a imperatori e papi, Serfei Brin e Larry Page a 23 anni creavano Google e aveva la stessa età Mark Zuckerberg quando annunciò il lancio di Facebook. Oltre questi nomi ci sono anche Adriana ed Enrica, siciliane, 50 anni in due, che stanno sviluppando nanotecnologie per ricavare tessuti dalle bucce degli agrumi(..). Mario Calabresi ha ragione quando scrive: “Chi predica l’entusiasmo spesso viene guardato con sospetto perché rompe il fronte del malumore, ma rischia anche di dare coraggio a qualcuno, e questo è un rischio che vale la pena di correre”
Marta Viazzoli e buona parte della generazione dei “senza” – atram16@libero.it  -
Ho dovuto tagliare la sua lettera fino a renderla quasi priva della sua forza, ma spero che almeno qualcosa traspaia per comprendere quella che lei chiama “ la generazione dei senza”, voi giovani di cui alcuni politici parlano solo per segnalare l’indolenza, invece di illustrare i provvedimenti che sarebbe loro compito adottare per le occasioni di lavoro, magari studiando e finanziando le iniziative e i progetti che quelli della sua età inventano. E che i media non illustrano e non diffondono, limitandosi a riferire quotidianamente i dati Osta sulla disoccupazione givanile italiana tra le più alte in Europa.(..). In fondo siete stati voi, per esempio, a insegnare agli adulti l’uso e l’abuso dei mezzi informatici da cui ormai tutti dipendiamo. Quindi il mondo l’avete già cambiato voi, catturando con anticipo, rispetto alle generazioni che vi hanno preceduto, i segni del futuro per il quale siete nati. Perché il futuro è già vostro, cari ragazzi, per il solo fatto che l’avete davanti e, per ragioni biologiche, spetta solo a voi. L’unica cosa da evitare è “attenderlo”, come molti di voi purtroppo ancora fanno, invece di “afferrarlo” con decisione, fidandovi della vostra forza biologica, sessuale e intellettuale che, come dagli esempi che lei riporta, è al massimo tra i 15 e i 30 anni. Quanto a lei, che a 19 anni ha questa qualità di scrittura, questa quantità di informazioni, questa sensibilità per i problemi giovanili e questa forza nel segnalarli, lei che non disdegna tutti gli strumenti che la tecnologia mette a vostra disposizioni e insieme sa citare Sant’Agostino, per il suo futuro non deve temere niente. Perché i giovani che insistono nella loro formazione e non si lasciano scoraggiare dalla gran massa dei coetanei che, con la scusa della crisi, non s’impegnano, vincono.
umbertogalimberti@repubblica.it – Donna di Repubblica – 3 maggio 2015

1 commento:

  1. Grazie infinitamente per la condivisione:)
    Marta della generazione dei senza

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