Bionda era e bella e di gentile aspetto, la nipote di
contadini piemontesi che dai campi delle Langhe si era arrampicata fino alla
Casa Bianca. Ma se la sua scalata l’aveva sospinta fino al cuore del potere,
quando arrivò in cima scoprì che il potere non ha cuore. Le memorie di Daba
Perino, la giovane italoamericana che fu catapultata ad appena trent’anni sul
podio dal quale ogni giorno il capo dell’ufficio stampa del Presidente deve
diffondere il “Vangelo secondo la Casa Bianca”, raccontano una verità che ogni
uomo o donna presi nella trappola delle capitali della politica conosce: che
dove la moneta di scambio è il potere, l’amore viene dato come resto della
spesa. Dana fu per due anni, fra il 2007 e il 2009, la portavoce del presidente
George W.Bush e soltanto la seconda donna nella storia del governo americano a
occupare quella posizione, dove ogni parola detta, ogni silenzio, ogni pausa e,
nel caso di una donna, ogni capello, battito di ciglia, piega dell’abito,
spilla o collana viene studiata da milioni di microscopi in tutto il pianeta:
Più che la responsabilità immensa di essere la “voce del padrone” e di parlare
a nome e per conto del politico più formidabile del mondo con armi, soldati e
aerei sparsi ovunque, l’esperienza che la depresse fu la scoperta che nella
capitale mettere in piedi una relazione profonda con un uomo è un’impresa
impossibile. Quando Dana era nessuno, soltanto una bella ragazza fresca di
laurea impegnata a fare il giro degli stage e delle sette chiese della politica
per gonfiare il proprio curriculum (quasi sempre senza incassare un centesimo),
gli uomini la ignoravano, se non per tentare un rapido rimorchio all’orario di
chiusura dei locali. Quando divenne prima la voce e poi la titolare
dell’ufficio stampa della Casa Bianca, i corteggiatori sbucarono come
scarafaggi nelle cucine all’accendersi della luce, ma non erano interessati a
le, solo alla sua posizione.(..).”Il potere” disse uno che nella capitale
americana aveva trovato la vena madre dell’oro, Henry Kissinger, “è il più
potente afrodisiaco”. Un aforisma che fa il paio con un ben più brutale detto
popolare sul rapporto fra il comandare e l’amore. La gratificazione, l’orgasmo
supremo, la passione, si consumano sull’altare del potere, della presenza tv,
del voto e i matrimoni, quando non finiscono in scandali, sono spesso solo una
scenografia per la recita destinata al pubblico votante. Mogli, ai mariti, sono
prontamente scaricati quando non servono più. O tenuti ben stretti, a dispetto
di tradimenti e offese, se si pensa che in futuro potranno servire ancora. Per
trovare il suo uomo ideale, Dana dovette imbarcarsi su un volo per Denver e
trovarsi, per caso, seduta accanto a uno scapolo inglese, che oggi è suo
marito. Gli uomini britannici, ci informa anchor
di un talk show televisivo, sono più seri e affidabili degli americani. Se
fosse ancora viva, si potrebbe chiedere alla principessa Diana.
@vittoriozucconi – Donna di Repubblica 3 maggio 2018 -
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