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giovedì 31 dicembre 2020

Lo Sapevate Che: San Silvestro: Silvestro I è stato il 33º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 314 alla sua morte. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse. Wikipedia

 

Tutti noi siamo soliti, in prossimità del Capodanno, utilizzare la tipica espressione: "Cosa farai a San Silvestro?" oppure altri riferimenti espliciti “Cenone di San Silvestro”, ecc., nominando questo Santo senza forse esserci mai chiesti chi San Silvestro fosse e quale ruolo ebbe nella storia della Chiesa. Prima di tutto, è bene puntualizzare che non vi è alcun nesso tra San Silvestro e la festa (pagana) di Capodanno. Per tradizione si usa dire “Notte di San Silvestro” semplicemente perché cade lo stesso giorno in cui si celebra San Silvestro (Papa Silvestro I).

San Silvestro Papa: l'agiografia

San Silvestro è considerato il Patrono di Tagliapietre e Muratori.

Circa la biografia di questo Santo, non abbiamo alcuna notizia certa sulla data di nascita, ma è sicuro invece che morì il 31 dicembre dell'anno 335. Un anno dopo la sua morte, in suo onore si dedicò una ricorrenza in tale data; nei Paesi orientali di fede ortodossa si usa invece venerare San Silvestro il 2 gennaio.

Dopo la morte del padre di Silvestro, avvenuta prematuramente, la madre Giusta si prese cura di lui, delegando in particolare la sua educazione al prete romano Canzio. Terminati gli studi, il Papa San Marcellino lo ordinò sacerdote, in un tempo in cui erano ancora molto forti le influenze pagane.

Silvestro venne nominato Vescovo di Roma e quindi Pontefice dopo la morte di Papa Milziade. Fu il 33° papa della Chiesa cattolica. Egli svolse il suo Pontificato mentre era imperatore Costantino I, il primo che introdusse a Roma la religione cristiana. Con lui vi fu il definitivo tramonto del Paganesimo e la contestuale diffusione del Cristianesimo tra gli abitanti dell’impero Romano. Per essere riuscito a convertire l'imperatore Costantino il Grande, questo Papa è considerato il vero "fondatore della Chiesa".

Pochi mesi dopo la sua incoronazione, l’imperatore Costantino aveva convocato un Concilio ad Arles, ma Silvestro non vi partecipò direttamente; si face rappresentare da due presbiteri e due diaconi. La vecchiaia e l’infermità lo costrinsero a rinunciare a questo importante evento.

Papa Silvestro e il Concilio di Nicea

Durante il pontificato di Silvestro si tenne il “Concilio di Nicea” del 325. Fu il primo concilio ecumenico della storia, convocato da Costantino I per trovare una soluzione ad alcune complicate controversie dottrinali. Prima di tutto si cercava una risposta univoca all’eresia ariana, che negava la divinità di Gesù Cristo.

Durante il Concilio l’arianesimo venne condannato, e i Padri conciliatori redassero il testo di quello che oggi per noi è il “Credo”. Si trattava ovviamente di una prima formulazione, che fu poi modificata e integrata successivamente, con il Concilio di Costantinopoli.

Grazie a Papa Silvestro, durante l’impero costantiniano, fu dato un grande impulso alla realizzazione di basiliche cristiane. A questo periodo si riporta infatti la costruzione di due imponenti basiliche: quella di San Pietro e quella di San Paolo fuori le Mura.

Actus Silvestri

Altro documento importante che Silvestro lasciò nella storia della Chiesa del tempo è denominato “Actus Silvestri”. Qui viene raccontata la disputa tra Silvestro e dodici rabbini, e si fa riferimento alla conversione alla religione ebraica di Elena, madre dell’imperatore Costantino I.

La disputa termina con il racconto di un miracolo compiuto dal Papa, in base al quale Elena (venerata come Sant'Elena Imperatrice) decise infine di convertirsi al Cristianesimo e partire per Gerusalemme.

Insieme a questo episodio, “Actus Silvestri” ne riporta altri, tutti riguardanti la vita di San Silvestro. Nella seconda sezione vi è la storia del “Battesimo di Costantino”, noto come “Conversio Costantini”. La leggenda riportata nel documento, però, non coincide con i fatti storici realmente accaduti: l’imperatore Costantino, infatti, fu battezzato poco prima di morire dal vescovo Eusebio di Cesarea, nella località di Nicomedia.

La morte

Il periodo di Pontificato di Papa Silvestro I fu abbastanza lungo, ben ventuno anni: cominciato nel 314 d. C., terminò il 31 dicembre 335 con la sua morte.

Papa Silvestro venne sepolto presso la chiesa cimiteriale fatta erigere alle Catacombe di Priscilla, nel 335.

Nell'anno 756 le reliquie vennero trasportate in parte nella Chiesa di San Silvestro in Capite, a Roma (si trova in Piazza di San Silvestro, nel rione Colonna) e in parte a Nonantola, in provincia di Modena, dove si trovano inoltre le reliquie di Sant'Anselmo.

Dopo la morte di Silvestro, trascorsi soltanto 18 giorni, venne eletto Papa Marco.

«31 dicembre - San Silvestro I, papa, che per molti anni resse con saggezza la Chiesa, nel tempo in cui l'imperatore Costantino costruì le venerande basiliche e il Concilio di Nicea acclamò Cristo Figlio di Dio. In questo giorno il suo corpo fu deposto a Roma nel cimitero di Priscilla.»
(Dal Martirologio Romano)

L'ordine equestre

San Silvestro papa fu il patrono dell'ordine cavalleresco chiamato Milizia Aurata o anche "dello Speron d'Oro". Secondo alcune tradizioni fu fondato da Costantino I in persona. Nel 1841 papa Gregorio XVI compì una importante riforma degli ordini equestri; così dalla "Milizia Aurata" separò l'"Ordine di San Silvestro Papa", assegnandogli propri statuti e decorazioni. Nel 1905 papa Pio X introdusse ulteriori modifiche.

https://biografieonline.it/biografia-san-silvestro

Lo Sapevate Che: Capodanno: regole per il veglione del 31 dicembre, ma c’è chi si organizza per aggirarle

Capodanno si avvicina, ma la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio saranno proibiti feste e veglioni. L’Italia sarà in zona rossa e il coprifuoco sarà in vigore dalle 22 alle 7 del mattino. Non si potranno ospitare più di due persone non conviventi a cena, che comunque dovranno salutare prima del blocco notturno. Ma c’è chi pensa a come aggirare le regole: dalle case in campagna, meno controllate, al boom degli appartamenti in affitto

Mancano due giorni all'ultimo dell'anno, quando normalmente si organizzano feste che vanno avanti fino a tarda notte con gli amici, si va in piazza per i concerti o a ballare in discoteca. Ma il 2020 è stato l'anno del Covid e, anche per la notte di San Silvestro, le misure restrittive messe in campo dal Governo serviranno ad ostacolare ogni tipo di assembramento che potrebbe portare a nuovi contagi. Ma c'è chi già da tempo si sta organizzando, per trovare un modo di aggirare i divieti o sfruttare un escamotage per festeggiare ugualmente, come gli altri anni. Magari cercando di approfittare dei punti su cui il Governo non è stato chiaro, o dove non può imporsi, come sui controlli nelle abitazioni private. Inoltre la zona arancione durerà fino al 30 dicembre, quindi sarà possibile spostarsi liberamente dentro il proprio Comune fino al giorno prima dell'ultimo dell'anno.

 

Le regole per Capodanno: zona rossa e coprifuoco prolungato

A Capodanno le regole in vigore saranno quelle previste dal decreto Natale: il 31 dicembre scatterà la zona rossa in tutta Italia, che durerà fino al 3 gennaio, poi un breve ritorno in arancione il 4 e infine ancora rossa fino alla Befana. Nella notte tra il 31 e l'1 il coprifuoco notturno sarà allungato, inizierà alle 22 e finirà alle 7 del mattino. Negozi, bar e ristoranti saranno chiusi, ma soprattutto ci sarà il divieto di muoversi se non per comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità. C'è anche in questo caso la deroga per andare a trovare parenti o amici, massimo due persone non conviventi, esclusi minori di 14 anni. Si potrà cenare e festeggiare insieme, sempre evitando assembramenti, ma bisognerà tornare a casa entro le 22 per non violare il coprifuoco.

 

I furbetti che aggirano le regole: dagli spostamenti alle abitazioni private

A Capodanno, ancora più che a Natale, in diversi stanno cercando un modo per aggirare le regole. Un fattore da non sottovalutare è il fatto che, fino al 30 dicembre, l'Italia sarà in zona arancione, quindi sarà possibile spostarsi senza limiti dentro il proprio Comune per raggiungere, ad esempio, case in campagna più isolate e meno controllabili. Il Governo ha spiegato più volte che non può mandare le forze dell'ordine dentro le case dei cittadini, ma se ci fossero segnalazioni dovrebbero intervenire per controllare. Il Viminale promette un importante dispiegamento di forze per vigilare, minacciando pesanti sanzioni per chi cercherà di aggirare le misure restrittive. Ma alla fine ci si affida al buonsenso e alle chiamate dei vicini, ancora una volta, mentre a Roma le prenotazioni delle case in affitto per l'ultimo dell'anno schizzano alle stelle.

 

https://www.fanpage.it/politica/capodanno-le-regole-per-il-veglione-del-31-dicembre-ma-ce-chi-si-organizza-per-aggirarle/

 

Lo Sapevate Che: Paolo Villaggio, identificarne la quarantennale carriera solo con il più bistrattato e frustrato impiegato della televisione italiana sarebbe riduttivo, al netto della stima ricevuta da insigni registi

 

La comicità è arte genetica.” Paolo Villaggio

 

Non solo tragico, non solo Fantozzi

Paolo Villaggio, scrittore, attore e comico italiano, con la sua dissacrante e grottesca ironia, è stato uno dei primi attori brillanti in Italia che, attraverso la satira, è riuscito a far riflettere sui problemi della nostra società.

L'inventore della satira sociale nasce a Genova il 31 dicembre 1932, e non nel 1938 come molti pensano, e passa un'infanzia abbastanza povera e rovinata dalla guerra mondiale. Dirà in seguito:

In quel periodo facevo una dieta, dettata non dalla voglia di apparire ma dalla povertà.

Fa molti lavori, tra cui l'impiegato presso la Consider. E' in questa azienda che Paolo Villaggio crea il personaggio di Ugo Fantozzi, che in seguito lo renderà popolarissimo.

A scoprire la vena artistica di Villaggio è Maurizio Costanzo, che nel 1967 gli consiglia di esibirsi in un cabaret di Roma. Da qui passa a condurre il programma televisivo "Bontà loro", in cui i suoi personaggi aggressivi, vili e sottomessi trovano la loro definitiva consacrazione.

Dal set televisivo passa poi alla macchina da scrivere facendo pubblicare dall'Espresso i suoi brevi racconti incentrati sulla figura del ragionier Ugo Fantozzi, uomo dal carattere debole, perseguitato dalla sfortuna e dal "megadirettore" della "megaditta", dove Fantozzi lavora.

Gli anni '70

Nel 1971 la casa editrice Rizzoli pubblica il libro "Fantozzi", basato proprio su questi racconti, dando a Paolo Villaggio notorietà internazionale.

Con la signora Pina si diresse allegro verso la sua utilitaria posteggiata sotto un magnifico palazzo illuminato nel quale c'era una gran festa di ricchi. "Buon anno!" urlò Fantozzi allegro verso le finestre illuminate. Dal terzo piano, secondo una vecchia usanza, piombò sulla macchina una vecchia cucina economica da 2 tonnellate: gliela appiattì come la frittata con cipolle che a lui piaceva tanto. Fantozzi rimase un minuto impietrito, poi cominciò ad inveire in direzione delle finestre. Gridò che era d'accordo con gli studenti che contestavano il lusso borghese. "Fanno bene!" ululava "e farebbero anche meglio a..." Uscì dalla porta del palazzo un suo direttore superiore che andava a un veglione che gli domandò: "Farebbero bene a far che?...". "A... studiare" concluse Fantozzi con un tragico sorriso. (INCIPIT di "Fantozzi")

Il successo dei suoi best-seller (ne scriverà tre, tutti editi dalla Rizzoli), gli dà l'opportunità di darsi al cinema con successo e profitto. Per la verità, Villaggio aveva già lavorato in alcuni film (si ricordi, per tutti, "Brancaleone alle crociate" di Monicelli del 1970), ma solo con il celebre film "Fantozzi" di Luciano Salce nel 1975 comincia ad essere apprezzato anche in questo campo.

Ne seguiranno tanti altri, ben 9 sul personaggio del mitico ragioniere (uno di Salce, sette di Neri Parenti e uno di Domenico Saverini), oltre a quelli fatti interpretando personaggi minori, quali Giandomenico Fracchia ("Fracchia la belva umana", "Fracchia contro Dracula") e il professor Krainz.

Gli anni '90

A volte, e sempre con abilità e fortuna, Paolo Villaggio è uscito dalla routine delle sue creazioni, lavorando con maestri del cinema quali Federico Fellini (nel 1990 con "La voce della Luna", insieme a Roberto Benigni), Lina Wertmuller (nel 1992 con "Io speriamo che me la cavo"), Ermanno Olmi (nel 1993 con "Il segreto del bosco vecchio"), Mario Monicelli (nel 1994 con "Cari fottutissimi amici") e Gabriele Salvatores (nel 2000 con "Denti").

Tra i numerosi premi cinematografici ricevuti da Paolo Villaggio, vale la pena ricordare il David di Donatello del 1990, il Nastro d'Argento del 1992 e il Leone d'oro alla carriera nel 1996.

Con Fantozzi ho cercato di raccontare l'avventura di chi vive in quella sezione della vita attraverso la quale tutti (tranne i figli dei potentissimi) passano o sono passati: il momento in cui si è sotto padrone. Molti ne vengono fuori con onore, molti ci sono passati a vent'anni, altri a trenta, molti ci rimangono per sempre e sono la maggior parte. Fantozzi è uno di questi.

Gli anni 2000

In tutti questi anni non è tuttavia cessata la sua attività di scrittore: ha continuato a far pubblicare libri di buon successo con regolarità, cambiando però editore dal 1994 (è infatti passato dalla Rizzoli alla Mondadori). Per quest'ultima ha pubblicato: "Fantozzi saluta e se ne va" (1994-95), "Vita morte e miracoli di un pezzo di merda" (2002), "7 grammi in 70 anni" (2003) fino al suo disperato sfogo: "Sono incazzato come una belva" del 2004.

Tutti lo ricordiamo come attore di cinema e scrittore, ma Paolo Vilaggio è stato anche un buon attore di teatro: ha infatti interpretato in teatro il ruolo di Arpagone nell' "Avaro" di Molière nel 1996.

Paolo Vilaggio si è spento a Roma all'età di 84 anni, il giorno 3 luglio 2017.

https://biografieonline.it/biografia-paolo-villaggio

Speciale: Ecco cosa prepariamo il 31 dicembre e il primo gennaio per accogliere nel migliore dei modi il 2021. Auguri a tutti! ...☺♥

Tartine delicate

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

10 fette di pancarrè, 2 formaggini freschi, erbe miste (cipollina, dragoncello, cerfoglio), 1 pomodoro, qualche ravanello, poco olio, foglioline di menta.

 

Private le fette di pane della crosticina, poi tagliatele a metà e poi ancora a metà. In un recipiente schiacciate con una forchetta i formaggini, uniteli alle erbe tritate e mescolando, aggiungete un filo d’olio. Mettete la crema nella tasca da pasticciere e formate dei ciuffetti sulle tartine. Decorate con fettine di ravanello, foglioline di menta e ponete in frigo. Prima di servire, aggiungete qualche fettina di pomodoro.

 

Tartare con Salmone e Frutta

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

400 gr di filetto di salmone freschissimo, 2 mele verdi, 1 cucchiaio di pepe rosa, 1 limone naturale, olio evo, sale pepe. Un ciuffetto di prezzemolo.

 

Lavare e asciugare il salmone. Tagliarlo in fettine sottilissime e disporle in un largo piatto di portata. Lavare, asciugare le mele, senza pelarle, ridurle in piccoli cubetti e metterle in una ciotola, ricavare dal limone, ben lavato, delle sottilissime scorzette e aggiungerle con il succo di limone nella ciotola con le mele. Aggiungere il cucchiaio di pepe rosa, 4 cucchiai d’olio, sale e pepe q.b. Mescolare accuratamente e ricoprire in bellavista il salmone nel piatto. Guarnire con foglioline di prezzemolo.

 

Bruschette con Frutti di mare

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

200 gr di cozze col guscio, 200 gr di vongole col guscio, 125 gr di gamberetti lessati e sgusciati, 120 gr di seppia, lavata e tritata grossolanamente, 120 gr di calamaro lavato e tritato grossolanamente, 4 piccoli pomodori, pelati e tritati finemente, 6 cucchiai di prezzemolo tritato finemente, 4 spicchi d’aglio tritati finemente, olio evo, sale, pepe nero. 12 fette di pane casareccio.

 

Lasciare le cozze e le vongole in acqua fredda per almeno un’ora, quindi pulire le cozze eliminando le incrostazioni e il bisso. Preriscaldare il forno a 200°. Mettere i molluschi in una capiente padella e farli aprire a fuoco medio, a padella coperta. Eliminare quelli rimasti chiusi. Togliere i molluschi dal guscio e tenerli da parte. In una padella capiente, fare soffriggere il prezzemolo e l’aglio in 4 cucchiai d’olio. Alzare la fiamma e unire  i gamberetti, la seppia e il calamaro, fare cuocere riducendo il calore, per 10 minuti. Aggiungere i pomodori tritati e proseguire la cottura per altri 5 minuti. Unire infine le cozze e le vongole, regolare di sale e pepe e fare cuocere per altri due minuti. Spegnere la fiamma, trasferire il tutto (tenendo da parte qualche pezzetto per guarnire) in un robot da cucina e tritare per 1 minuto. Tostare il pane in forno sin che diventi croccante.

Spalmare sul pane il trito di frutti di mare, e guarnire con i pezzi lasciati interi. Trasferire le bruschette su di un vassoio e servirle.

 

Crostini al Baccalà

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

Pancarrè o due francesine o pane toscano non salato, 2 patate, 1 filetto di baccalà non molto grande (o uno congelato), 2 bicchieri di latte, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, olio, sale. Foglioline di prezzemolo per guarnire.

 

Se si usa il baccalà fresco si deve mettere in acqua fredda per 3 notti, cambiandogli l’acqua 2 volte nella giornata. Tagliare a fettine il pane, togliendone tutta la crosta. Tostarlo leggermente in forno. Fare bollire le patate con la buccia in acqua in acqua leggermente salata. Poi spellatele e riducetele a pezzi. In un lt e mezzo di acqua con un bicchiere di latte, fare bollire il baccalà per 10 minuti. Scolarlo e fare raffreddare, eliminare le spine e la pelle. (se fosse surgelato, farlo bollire con la stessa procedura ancora surgelato sempre per lo stesso tempo di cottura). Mettere nel mixer il baccalà ridotto a tocchetti, le patate, lo spicchio d’aglio affettato, il prezzemolo, il latte residuo portato a bollore. Frullare gli ingredienti riducendo il composto alla consistenza di una mousse, aggiungere a filo 90 gr di olio evo, continuando a lavorare adagio il composto. Spalmarlo sulle fette di pane tostate guarnendole con foglioline intere di prezzemolo. Servite i crostini accompagnandoli da un ottimo fiasco di Chianti.

 

 

Crostini alle Ostriche

Per 4 persone

 

Tostate sotto il grill 4 fette di pane francese o casereccio.

Nel frattempo aprite 3 dozzine di ostriche, estraete i molluschi, trasferiteli in una padella e fateli dorare a fuoco lento per due minuti con 60 gr. di burro. Insaporiteli con una macinata di pepe e servitele con i crostoni spalmati con 20 gr. di burro, lasciato ammorbidire a temperatura ambiente.

 

Intermezzo

 

 

Consommé in Tazza

 

Per 6 persone

 

1kg e mezzo di muscolo di vitello, 2 ossi di vitello, 1 gambo di sedano, 2 carote, 1 cipolla, una foglia di alloro, 1 rametto di rosmarino, 1 piccolo pomodoro, 1 spicchio d’aglio, 5 grani di pepe nero, sale.

 

Per realizzare la “cupola”: ½ kg di polpa di magro di vitello, 1 cipolla tritata, 2 carote tritate, 2 albumi d’uovo battuti, 1 bicchierino di marsala secca, sale.

In una pentola con 3 lt d’acqua, far bollire la carne gli ossi e tutti i gusti, il pepe e salare q.b. Far cuocere a fuoco medio almeno per 2 ore , schiumando spesso per eliminare il grasso in superficie. Alla fine della cottura, colare il brodo e tenere da parte (la carne servirà in altra occasione).

Per fare la “cupola”: in una terrina mescolare la polpa di magro di vitello tritata con la cipolla tritata e le carote tritate, unire i due albumi d’uovo battuti e il bicchierino di marsala. Stemperare il composto con il brodo preparato, questo si raccoglierà in superficie, formando una cupola. Fare cuocere per 2 ore, poi quando sarà raffreddato, (per favorire l’operazione si può usare anche ghiaccio), la cupoletta sarà depositata nel fondo. Filtrare il tutto e finalmente si otterrà il classico consommé da servire in tazze speciali, fornite di due manici.

 

 

Scelta dei primi piatti: Spaghetti al Baccalà con Pomodorini oppure Risotto all’Astice oppure Tagliatelle al Sugo di Carne

 

Spaghetti al Baccalà con Pomodorini

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

400 gr di spaghetti, 500 gr di baccalà ammollato, 200 gr di pomodorini pachino, ½ cipolla tritata, un pugnetto di capperi dissalati, un cucchiaio di prezzemolo tritato, 2 cucchiai di olive taggiasche, brodo di pesce q.b. (col dado se non si ha tempo di farlo con tutti i gusti per brodo e residui di lische e pelle di pesci. sale), olio evo, sale, pepe.

 

Lavare e spellare i filetti di pesce tenendo da parte la pelle. Ridurre la polpa a dadini. In un tegame capiente, far appassire la cipolla in 2 cucchiai d’olio, con i capperi e poco brodo di pesce caldo.

Unire i dadini di pesce e la pelle tolta. Far cuocere per 10 minuti, mescolare con molta delicatezza. Unire i pomodorini, tagliati a metà. Unire anche le olive tritate grossolanamente. Mescolare e far cuocere ancora per mezzo minuto.

Quindi eliminare la pelle del pesce.

Nel mentre Far cuocere la pasta al dente in abbondante acqua salata in ebollizione. Scolarla e aggiungerla nel tegame con sugo preparato. Cospargere col prezzemolo e pepe.

 

Risotto all’Astice

Per 6 persone

 

Ingredienti:

 

2 astici di circa 800., 400 gr di riso Carnaroli, 1 scalogno, 150 gr di polpa di pomodoro a dadini schiacciati, 1 lt di fumetto di pesce preparato col dado, basilico, burro, sale, pepe.

 

Mettere in una casseruola capiente dell’acqua poco salata e portarla a bollore. Tuffarvi gli astici, fare riprendere il bollore e cuocerli per 10 minuti. Sgocciolarli e farli intiepidire.

Staccare le code e tenere da parte il corallo, (le uova), poi spezzettare tutta la carne rimasta, prelevandola con l’aiuto delle pinze.

In un tegame dorare lo scalogno con 40 gr di burro, aggiungere il riso, tostarlo per 1 minuto. Unire la polpa schiacciata del pomodoro, 2 mestoli di brodo caldo e fare cuocere per 15 minuti sempre mescolando e aggiungendo il brodo necessario alla cottura ben caldo. Unire poi la carne spezzettata degli astici, il corallo, salare e pepare, cuocere ancora pochi minuti, facendo in modo che il risotto risulti al dente.

Tagliare a rondelle le code degli astici e rosolarle 2 minuti in un padellino con 20 gr di burro. Togliere il risotto dal fuoco, sistemarlo in un piatto fondo da portata, aggiungere sulla superficie le rondelle degli astici e cospargere con foglioline fresche di basilico.

 

 

Tagliatelle al Sugo di Carne

Per 6 persone

 

Ingredienti:

 

500 gr di Tagliatelle fresche. Parmigiano gra

 

Per il sugo: 150 gr di polpa tritata di vitello, 150 gr di polpa tritata di maiale, 1 cipolla, 1 carota, 1 spicchio d’aglio, un rametto di rosmarino, 1 bicchiere di olio, un bicchiere e mezzo di passata di pomodoro, sale e pepe.

 

Il sugo di carne si prepara così: tritate finemente le verdure e gli aromi e rosolateli a fuoco dolce nell’olio. Unite le carni di vitello e maiale e continuate la rosolatura. Dopo una ventina di minuti, aggiungete la passata di pomodoro, salate e pepate. Cuocete per un’ora a fuoco dolcissimo, bagnando eventualmente con poco brodo di carne.

In una pentola con abbondante acqua salata in ebollizione. fare cuocere al dente la pasta, scolarla e condirla col sugo preparato, distribuirla nei piatti e condirla con le scaglie di parmigiano.

 

Ecco un secondo classico della festa:

 

Lenticchie al Vino rosso con Cotechino nella Sfoglia

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

200 gr di lenticchie di Castelluccio messe a bagno in acqua tiepida salata per 3 ore, 500 cl di vino, 4 scalogni tritati finemente, brodo vegetale, burro, sale pepe. Quattro fette di pane casereccio tostate e sfregate con olio evo e 1 spicchio d’aglo (facoltativo)

 

Fare bollire il vino con gli scalogni affettati sino a che il liquido si riduca della metà. Nel mentre lavare le lenticchie e scolarle bene. Farle soffriggere in 40 gr di burro le lenticchie e aggiungerle al vino e agli scalogni. Aggiungere anche 2 dl di brodo caldo e fare cuocere a fuoco medio per 30 minuti, aggiungendo in caso di necessità altro brodo. Verso fine cottura salare e pepare. Accompagnare con le fette di pane casereccio tostate e sfregate con olio evo e 1 spicchio d’aglio (facoltativo).

 

 

Cotechino nella sfoglia

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

1 cotechino, 2 uova, 120 gr di ricotta, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, 1 rotolo di pasta sfoglia da 200 gr, 80 gr di prosciutto cotto, semi di sesamo, sale.

 

Forate il cotechino con un ago per evitare che si laceri durante la cottura. Mettetelo in una pentola e copritelo con acqua fredda. Portatelo ad ebollizione a fiamma dolce e da quando l’acqua bolle, fatelo cuocere per circa 2 ore e mezzo. Toglietelo dall’acqua e fatelo raffreddare. Spellatelo e infarinatelo. Mescolate un uovo con la ricotta, il parmigiano grattugiato e un pizzico di sale. Aprite un rotolo di pasta sfoglia e spalmatene metà con la crema di ricotta. Coprite con fettine di prosciutto crudo e sistemate al centro il cotechino. Arrotolate la sfoglia, chiudendo bene le estremità. Spennellatela con un uovo sbattuto, cospargete con semi di sesamo e cuocete in forno preriscaldato a 190° per 30 minuti.

 

Segue un’alzata di frutta fresca e secca tra cui melagrana, fichi secchi con cioccolato, mandorle e uva e infine il dessert:

 

Zuccotto al Gran Marnier

Per 6 persone

 

Ingredienti:

130 gr di zucchero semolato, 5 tuorli, ½ lt di panna, liquore Grand Marnier, 3 dischi di Pan di Spagna dello spessore di 1 cm, zucchero a velo.

 

Foderare uno stampo da zuccotto con il Pan di Spagna.

In una casseruola mettere 1 dl di acqua e lo zucchero. Portare a ebollizione mescolando e far cuocere per circa 8 minuti sin che lo sciroppo risulterà trasparente. In una terrina lavorare i tuorli con una frusta sin ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Versare lo sciroppo a filo caldo, lavorando velocemente, sempre con la frusta, aggiungere il Gran Marnier ed infine incorporare la panna prima montata.

Mescolare delicatamente il tutto e versare nello stampo del zuccotto fino a 1 cm dalla superficie. Ricoprire con un disco di Pan di Spagna e porre nel congelatore la preparazione ricoperta da pellicola per alimenti, per 2 ore.

Al momento di servire, sformare lo zuccotto sul piano di portata e cospargerlo con zucchero a velo.

 

Cantucci

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

400 gr di farina, un pizzico di bicarbonato e di sale, 1 bustina di vanillina, miele, 400 gr di zucchero semolato, 160 gr di mandorle sgusciate, pelate e tostate, 3 uova + 1 tuorlo. Farina per lavorare sul piano di lavoro.

 

Ridurre le mandorle in due o tre pezzi. In una terrina mescolare la farina alla vanillina, bicarbonato e sale. In una ciotola battere leggermente le uova e il tuorlo con una forchetta e incorporare alla farina, aggiungendo 1 cucchiaio di miele, le mandorle tagliuzzate e lo zucchero semolato. Impastare lavorando energicamente gli ingredienti sino ad ottenere un composto omogeneo. Appoggiare la pasta su di un piano di lavoro infarinato e formare dei pezzi di pasta rettangolari di circa 6 cm di larghezza ciascuno per 1 cm di altezza. Appoggiarli sulla placca del forno foderata da carta da forno, distanziati fra loro e farli cuocere a forno preriscaldato a 180° per 10 minuti. Estrarre la placca dal forno e tagliare i pezzi a fettine oblique di un cm di spessore. Rimettere in forno la placca e lasciare cuocere ancora per 5 minuti. Sfornarli, sformarli, sistemarli su un piatto di portata. Servirli freddi accompagnati dal classico Vino Santo.

Per altre ricette cliccare su http://ricettequotidiane.blogspot.com

 

Auguro Buona Fine e Buon Principio d’Anno!