Quando è la lingua che
comincia a sfarinarsi, il problema è vitale. Un giorno gli storici faranno
finta di capire quello che i contemporanei hanno finto di non capire, ma sarà
tardi. Galleggiare sui fatti, una tecnica che ognuno di noi ha fatto o sta
facendo propria. Il ragionamento lascia il posto alla corrente, che eccezionalmente travolge, ma
quotidianamente scava e trasforma le rocce in detriti. Le guide a volte
ritornano, a volte ripartono. All’ombra de’ depressi e dentro l’urne tutto
appare tranquillo, la vita si allunga come un elastico anche se, quando il dito
indica l’eclisse, perfino lo stolto sa dove guardare. Per fortuna abbiamo il
più alto tasso di fatalità, che all’estero ci invidiano, e permette di assorbire
qualsiasi conseguenza. Del futuro quindi non abbiamo paura. Siamo noi i veri
precursori.
maxbucchi@yahoo.it – Il Venerdì di Repubblica – 8
maggio 2015
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