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venerdì 26 aprile 2024

ARTICOLO DELLE RICETTE DI CUCINA DEL 26 APRILE 2024

 

“Io che in tutto quel che faccio ci metto l’anima
sogno un amore da favola.” (Un amore da favola) Giorgia

 

 

Polpettine marinate, ricetta Greca

Per 10 persone

 

Ingredienti:

500 gr di carne macinata, non completamente magra, 2 cipolle tritate, 2 fette di mollica di pane bagnata, aceto, farina, 1 bicchiere di brodo di carne, 150 gr di pomodoro passato, 3 spicchi d’aglio, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, pepe rosa, pepe nero, origano, olio, sale.

In una terrina mischiare la carne macinata, le cipolle, la mollica di pane, un pizzico di sale, 2 cucchiaiate di aceto e un pizzico di origano. Amalgamare molto bene gli ingredienti e formare delle polpette piccole e tonde. Infarinarle e friggerle in una padella in abbondante olio in ebollizione. Scolarle su carta assorbente da cucina a perdere l’olio in eccesso. Filtrare l’olio di cottura e usarne 5 cucchiai che riverserete nella padella prima pulita. Aggiungere 2 cucchiaiate di farina e mescolare sino ad imbiondirla. Versare il succo di pomodoro, il brodo, l’aglio tritato finissimo, 3 cucchiai di aceto e il prezzemolo. Portare a bollore la salsa e versarla sulle polpette che saranno state posate in un piatto largo e profondo.

 

 

Spaghetti di Riso Cinese ai Peperoni

Per 4 persone

 

Ingredienti:

Abbrustolite sulla fiamma un peperone rosso e uno giallo, spellateli, puliteli e tagliateli a dadini. Quindi mettete in un una piccola casseruola 4 spicchi d’aglio e 100 gr di panna, portate a ebollizione, fate addensare a fuoco basso, eliminate gli spicchi d’aglio, aggiungete un pizzico di peperoncino in polvere, un cucchiaino di capperi e 6 filetti di acciuga sott’olio, che farete sciogliere mescolando, regolate di sale e togliete dal fuoco.

Fate scaldare in una padella 4 cucchiai di olio, unite i peperoni, un pizzico di peperoncino, 1 cucchiaino di origano e cuocete per 5 minuti.

In una casseruola con acqua bollente salata, fate cuocere 320 gr di spaghetti di riso cinesi, per 5 minuti. Scolate unite la panna e fateli saltare nella padella dei peperoni.

 

 

 

Spezzatino di Manzo alle Acciughe

Per 4 persone

 

Ingredienti:

8 etti di spezzatino di manzo, 2 cipolle, 1 spicchio d’aglio, 6 filetti d’acciuga, foglie di alloro, vino bianco, ½ kg di pomodori pelati, farina, brodo, olio, burro, sale e pepe.

Pelare 2 cipolle e tritarle finemente con lo spicchio di aglio. Porre una casseruola sul fuoco con olio e burro, aggiungere il trito preparato e 6 filetti di acciughe, sminuzzati, mescolare, condire con una presa di sale e pepe. Appena le acciughe si sono disfatte, unire le foglie di alloro e bagnare con vino bianco secco, poi incorporare i pomodori e  schiacciarli con la forchetta. Aggiungere i cubetti di carne , infarinati e lasciare rosolare. Chiudere col coperchio e terminare la cottura della carne, aggiungendo se necessario, un po’ di brodo.

 

 

 

Torta al Marzapane

Per 6 persone

 

Ingredienti:

1 confezione di pasta frolla surgelata, gr 70 di uvetta, gr 220 di frutta secca mista, gr 90 di burro, gr 60 di canditi misti, un cucchiaio di pane grattugiato, 1 limone, 1 arancia, 2 bicchierini di liquore dolce, una tavoletta di cioccolato, gr 400 di marzapane bianco, gr 200 di marzapane verde, 25 confetti argentati, 1 uovo, farina.

 

In una terrina riunite l’uva, prima ammollata nel liquore e poi strizzata, gr 70 di burro, la frutta secca spezzettata, i canditi tritati, il cioccolato a dadini, la scorza di limone e dell’arancia, il pane grattugiato soffritto in pochissimo burro. Legate il composto prima con il tuorlo, poi con l’albume montato a neve. Stendete la pasta frolla scongelata, adagiatela in una tortiera imburrata e infarinata, ricopritela con il composto preparato e mettete in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti. Sformate la torta quando sarà raffreddata e rivestitela con il mascarpone bianco tirato con il mattarello. Con il mascarpone verde formate dei rametti con le foglioline e decorateli con i confettini.

 

Lo Sapevate Che: Vallenato Festival: Le origini di questa festa, tra le più importanti nel panorama musicale della Colombia, risalgono agli anni Sessanta del secolo scorso e sono legate al culto della Vergine del Rosario, molto sentito nel dipartimento di Cesar. La manifestazione si tiene nella città di Valledupar, verso la fine di aprile, e consiste in una kermesse sul Vallenato, genere musicale folkloristico, di derivazione caraibica.


I partecipanti si misurano a colpi di fisarmonica, di caja vallenata (sorta di tamburo fatto di legno e pelle di mucca) e di guacharaca (strumento musicale a percussione, formato da due pezzi a forma cilindrica), su quattro ritmi principali: paseo, figlio, puya e merengue. L'edizione 2011 del festival ha trovato spazio sull'home page di Google, con un doodle locale (visibile in Colombia) che, oltre agli strumenti musicali, ritrae una paglietta colombiana.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/407001

 

Lo Sapevate Che: Michele Ferrero: Papà di marchi noti a piccoli e grandi golosi, con un patrimonio di oltre quindici miliardi di euro, secondo la celebre rivista "Forbes", è stato nel 2014 l’uomo più ricco d'Italia e tra i primi 30 nel mondo.


Nato a Dogliani, in provincia di Cuneo, eredita dallo zio Giovanni il laboratorio di pasticceria fondato dal padre Pietro ad Alba, negli anni Trenta, trasformatosi con lui in una multinazionale del settore dolciario. A lui si devono le creazioni dei marchi Nutella nel 1964 e Kinder Cioccolato nel 1968 che, grazie a massicce campagne pubblicitarie televisive, diventano ben presto conosciute e fin da subito apprezzate.

Negli anni Settanta, l'azienda sponsorizza le più rinomate manifestazioni sportive, diventando leader nel mercato dolciario ed espandendosi in seguito oltreoceano. Nominato nel 2005 Cavaliere di Gran Croce, per il suo impegno civile e sociale, dall'allora presidente Ciampi, è il fondatore della "Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero" che, tra l'altro, assegna borse di studio e di ricerca.

Stabilitosi da tempo a Montecarlo, qui scompare dopo una lunga malattia, il 14 febbraio 2015.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/754001

 

Lo Sapevate Che: Giorgia: Star del pop italiano con oltre sette milioni di dischi venduti, la sua è una delle voci più belle e potenti della storia della musica.


Nata a Roma, Giorgia Todrani sale alla ribalta con "Sanremo Giovani 1993" che vince con il brano Nasceremo e con "Sanremo 1994" dove arriva settima tra le nuove proposte con E poi. Il palco dell'Ariston la consacra definitivamente l'anno seguente con il trionfo di Come saprei. Seguono album di straordinario successo, come "Come Thelma & Louise" (1995), "Mangio troppa cioccolata" (1997) e "Girasole" (1999).

Vincitrice di un Nastro d'argento nel 2003 (con Gocce di memoria, tema del film "La finestra di fronte" di Ozpetek), mette in bacheca anche otto Italian e Wind Music Awards e un Premio Lunezia. Impegnata come ambasciatrice dell'Unicef per l'istruzione dei bambini e delle donne nel sud del mondo, nel 2013 ottiene il disco di platino per l'album "Senza paura", trascinato dal singolo Quando una stella muore.

Nel 2015 riceve il disco di platino per il "Greatest Hits" del 2002, con cui supera complessivamente un milione di copie vendute. L'anno seguente, sforna il decimo album di inediti, Oronero, trascinato dall'omonimo singolo. Nel gennaio 2018 esce l'album Oronero live, con brani dal vivo di cui due inediti. Nel successivo mese di novembre pubblica Pop Heart, il suo primo album di cover.

Nel febbraio 2023 esce l'album Blu, che contiene il brano Parole dette male, con cui partecipa per la quinta volta al Festival di Sanremo, classificandosi al sesto posto.
L'anno dopo è la co-conduttrice della seconda serata del Festival e ripropone E poi a 30 anni dal suo esordio sul palco dell'Ariston.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/642001

 

 

Lo Sapevate Che: Disastro alla centrale nucleare di Chernobyl: Un test di sicurezza compromesso dalla cieca ambizione e dalla sciatteria umana scatena l'inferno nel cuore dell'ex Unione Sovietica. Alle vite cancellate in un istante dalla tremenda esplosione se ne aggiungono altre, innumerevoli, avvelenate lentamente dalle radiazioni. Anche oggi nessuno è in grado di dire con certezza quante perdite umane sono legate a quella sciagurata notte.


Il 1986 è un anno cruciale nell'evoluzione della "guerra fredda" tra Stati Uniti e URSS. L'elezione di Mikhail Gorbaciov a segretario generale del Partito comunista sovietico (massima carica del regime) sembra promettere l'inizio di una nuova era nei rapporti tra le due superpotenze e soprattutto una svolta nella febbrile corsa agli armamenti, scongiurando l'imminenza di un conflitto nucleare. Ma è un processo lento.

Nella primavera di quell'anno, infatti, il clima è ancora teso ed è forte in URSS la paura di un attacco alle centrali nucleari. Per questo si effettuano numerosi test di sicurezza per verificare il funzionamento dei reattori in condizioni "limite". Simili operazioni avvengono nel sito nucleare di Chernobyl, situato nelle adiacenze della città ucraina di Pripjat', a 16 km dal confine con la Bielorussia. Utilizzata per produrre energia elettrica ad uso civile e plutonio per scopi militari, la centrale funziona attraverso 4 reattori.

Gli standard di sicurezza sono lontani da quelli adottati a quel tempo nel mondo occidentale e la storia della sua costruzione è costellata di elementi allarmanti sotto il profilo dell'affidabilità. La notte di sabato 26 aprile tutto ciò emerge con estrema drammaticità incrociando l'errore umano. Il vice capo ingegnere Anatoly Dyatlov ha il comando delle operazioni e decide di verificare se la turbina del reattore 4 è in grado di generare energia per inerzia, anche in presenza di un'interruzione della corrente elettrica.

Per gli altri tecnici si tratta di un'operazione rischiosa, per via delle condizioni non ottimali della potenza del reattore. Dyatlov non sente ragioni, accecato dall'ambizione di prendere il posto del suo superiore. All'1.23 si dà avvio all'esperimento ed è l'inizio della fine. La catastrofe si materializza in appena un minuto: la pressione del reattore è alle stelle e il disperato tentativo di bloccarne la potenza si rivela fatale, aumentandone di cento volte la potenza distruttiva. A una prima esplosione ne segue una seconda di maggiore portata, che disperde nell'aria 50 tonnellate di carburante nucleare. Scattano immediatamente i soccorsi ma il rischio radioattivo è di fatto inarginabile: il primo bilancio ufficiale parla di 31 vittime che sale a 65 tra tecnici della centrale e soccorritori.

Nelle prime ore le autorità sovietiche sono impegnate a minimizzare l'incidente agli occhi del mondo, salvo poi fare dietrofront quando la nube radioattiva raggiunge il resto dell'Europa, arrivando a lambire l'area del Mediterraneo. Nel frattempo viene fatta sgombrare l'intera città di Pripjat', decisione poi allargata a tutti i residenti nel raggio di 30 km dall'impianto. Centri abitati e vegetazione assumono l'aspetto di luoghi fantasma che conserveranno nei decenni a seguire.

Il rischio contaminazione scatena il panico nell'opinione pubblica europea, in particolare in Italia dove si vieta il consumo degli alimenti più a rischio come latte e insalata. In quel periodo prende forza il movimento antinucleare, che con il referendum del 1987 porta allo stop definitivo della produzione di energia nucleare in Italia.

Ricordato come il più grave incidente nucleare della storia, l'unico insieme a quello di Fukushima del 2011 a far registrare il massimo livello previsto dalla scala INES dell'IAEA, Chernobyl resta una questione aperta su cui si dividono istituzioni e associazioni antinucleariste. Esiste infatti una guerra di cifre sul numero reale delle vittime delle radiazioni, stimabile secondo l'ONU intorno ai 4mila casi tra tumori e leucemie, in un arco di tempo di ottant'anni. Per Greenpeace il rischio decessi potrebbe interessare 6 milioni di persone.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/432004

giovedì 25 aprile 2024

ARTICOLO DELLE RICETTE DI CUCINA DEL 25 APRILE 2024

 

“Buona festa della liberazione a tutti quelli che credono nella libertà, nell’uguaglianza, nel coraggio e nella speranza.”

 

 

Antipasto di Cocktail di Gamberetti

Per 4 persone

 

Ingredienti:

500 gr di gamberetti nordici, maionese, creme fraiche o yogurt, un cucchiaio di uova di pesce, un mazzetto di aneto, un cucchiaino di scorza di limone grattugiata, succo di limone, pepe nero. Pane integrale a fette, tostato q.b.

 

Scottare in acqua leggermente salata i gamberetti per tre minuti. Scolateli subito. Sbucciateli e conservatene 4 interi. Tagliate i rimanenti a tocchetti e sminuzzateli. In una ciotola mescolate 6 cucchiai di creme fraiche o yogurt con 6 cucchiai di maionese. Sistemate i gamberetti in un piatto di portata e versatevi sopra la crema preparata, insaporire con le foglioline di aneto, il succo di limone e la scorza, pepare leggermente sulla superficie. Fare raffreddare in frigorifero sino al momento di servire. Decorare con le uova di pesce e ciuffetti di aneto. accompagnare con le fette di pane tostate.

 

 

Pizza di Patate Tricolore

Per una persona

 

Ingredienti:

2 patate di media grandezza, farina bianca, un cucchiaio di olio, mezza zucchina, una fetta di peperone, qualche oliva nera, un pizzico di sale, prezzemolo.

 

Fate lessare le patate con la buccia in acqua salata. Sbucciatele e schiacciatele. Unite alla purea un po’ di farina, un goccio d’olio, un pizzico di sale e lavorate con le mani sino ad ottenere un impasto omogeneo. Stendetelo in una teglia leggermente unta d’olio, dopo averlo portato ad uno spessore di 3 mm. Decorate la superficie con la zucchina tagliata a rondelle sottili, e il peperone a listerelle. Completate con le olive nere e poco sale. Infornate a 180° per circa 30 minuti. Se necessario per evitare che le verdure secchino, a metà cottura, copritela con un foglio di carta di alluminio. Al momento di servire bagnate con un filo d’olio. E guarnite con qualche foglia di prezzemolo (si può sostituire la farina bianca con quella integrale).

 

 

Coq au Vin con Champignon

Per 4 persone

 

Ingredienti:

1 pollo di circa 1,500 kg tagliato a pezzi, 80 gr di pancetta a cubetti, 2 cipolle, 2 carote, 200 gr di cipolline di Ivrea, 300 gr di champignon, alloro, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, Cognac, ½ lt di vino rosso, farina, olio, sale, pepe.

 

In un tegame fare rosolare la pancetta con 2 cucchiai d’olio, fin che risulti dorata e croccante. Togliere dal tegame, facendola sgocciolare e tenerla da parte. Nello stesso tegame, mettere i pezzi di pollo infarinati e farli rosolare da tutti i lati. Sbucciare le cipolle, pulire le carote. Tritare le verdure e farle rosolare con 2 cucchiai d’olio in una padella. Poi trasferirle nel tegame del pollo, bagnare con ½ bicchiere di Cognac e fare evaporare a fuoco vivace. Regolare di sale e pepe e versare il vino rosso, portando ad ebollizione. Nel mentre sbucciare le cipolline e aggiungerle con qualche foglia di alloro e un cucchiaio di prezzemolo tritato alla preparazione. Coprire il tegame e proseguire la cottura per 30 minuti. Nel mentre pulire i funghi e aggiungerli verso fine cottura nel tegame, mescolare e proseguire la cottura, sempre a tegame coperto. A fine cottura, quando il fondo di cottura sia addensato, spolverare col prezzemolo residuo e servire.

 

 

Seadas con Formaggio di Capra

Per 6 persone

 

Ingredienti:

250 gr di farina di semola, 2 uova, 300 gr di formaggio di capra fresco, la buccia grattugiata di un limone non trattato, vino bianco, Marsala, liquore all’anice, 200 gr di miele, 1 albume, zucchero a velo, olio, sale.

 

Mettere la farina a fontana in una terrina. Mettere nel centro le uova, un pizzico di sale 30 gr di burro a dadini, la buccia del limone, un pizzico di sale e un cucchiaio di Marsala. Lavorare energicamente gli ingredienti aggiungendo vino bianco in quantità tale da poter ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere l’impasto a palla in un foglio di alluminio e lasciarlo riposare per ½ ora. Su di un piano da lavoro infarinato stendere la pasta a 2 mm di altezza e ricavarne dei dischi di circa 8 cm di diametro. Spennellare la metà dei dischi con l’albume battuto. Mettere al centro un poco di formaggio tagliato a fettine sottili, qualche goccio di anice e una spolverata di zucchero. Appoggiarvi sopra un altro disco di pasta e premere bene lungo tutto il bordo per sigillare la seadas. Friggere le seadas in abbondante olio in ebollizione, facendole dorare dalle due parti. Prelevarle con un mestolo forato e appoggiarle su carta assorbente da cucina a perdere l’olio in eccesso. Sistemarle su un piatto da portata. In un padellino far riscaldare il miele con 1 cucchiaio d’acqua. Cospargere le seadas con dello zucchero a velo irrorandole col miele.

 

Lo Sapevate Che: Emilio Salgari: Nato a Verona, è stato uno scrittore italiano, celebre per i suoi romanzi d'avventura ambientati in luoghi esotici (che studiò leggendo racconti e mappe nelle biblioteche di Verona e Torino). Morì suicida nel capoluogo piemontese, il 25 aprile del 1911.



Tra gli autori più prolifici del panorama italiano (200 opere tra romanzi e racconti), Salgari regalò alla letteratura personaggi intramontabili, portati al successo da trasposizioni cinematografiche e televisive.

Da Sandokan e Yanez de Gomera, protagonisti del cosiddetto "ciclo dei pirati della Malesia", al Corsaro nero, principale personaggio dei primi due romanzi del "ciclo I corsari delle Antille", i suoi eroi conquistarono i lettori di ogni epoca, tra questi anche il rivoluzionario Che Guevara.

Libri come Le tigri di MompracemIl Corsaro Nero e La regina dei Caraibi sono oggi dei classici del genere letterario.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/1283001

Lo Sapevate Che: Torquato Tasso: Massimo esponente della corrente letteraria del Manierismo e figura tipica del poeta cortigiano, fu uno dei maggiori autori del Cinquecento.


Nato a Sorrento, in provincia di Napoli, e morto a Roma nel 1595, non visse un'infanzia serena, a causa delle ritorsioni politiche subite dal padre e per via della separazione forzata dalla madre. Esperienze che influirono non poco sulla sua indole tormentata e afflitta da mania di persecuzione.

Dal punto di vista poetico rifletté appieno il clima del tempo, segnato dallo spirito della controriforma del Concilio di Trento e da un ritorno a un raffinato formalismo fine a se stesso e privo di stimoli culturali. A tale contesto si richiamano le sue opere, dal romanzo cavalleresco "Rinaldo" alle "Rime", fino al capolavoro della Gerusalemme liberata.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/275001

 

Lo Sapevate Che: L'artista Karel Appel: L'arte come ribellione, anarchia di colori e forme, fu alla base del movimento pittorico CoBrA, di cui l'olandese Karel Appel fu cofondatore insieme con altri artisti europei. Formatosi all'Accademia reale di Arti Visive ad Amsterdam, Appel diede la prima mostra a 25 anni, prendendo spunto da grandi maestri del primo Novecento come Picasso e Matisse, e strizzando l'occhio alle nuove avanguardie, in particolare l'Art Brut (basata sul concetto di arte spontanea, senza pretese culturali e fuori dalle norme estetiche convenzionali) del francese Jean Dubuffet.


La sua affermazione artistica avvenne nell'ambito del movimento CoBrA (nome formato con le iniziali delle città Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam, da cui provenivano gli artisti che vi aderirono), in cui si fondeva l'intensità emotiva degli espressionisti tedeschi con l'astrazione tipica del Cubismo sintetico e del Bauhaus. L'impronta dello stile di Appel rivive nel doodle locale (visibile in Olanda), che Google ha pubblicato nel 2011, nel 90° anniversario della sua nascita.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/406001

Lo Sapevate Che: Ella Fitzgerald: La musica jazz ha prodotto alcune delle espressioni più mirabili grazie alla sua voce maestosa e alla capacità di improvvisare e riprodurre il suono di strumenti musicali, attraverso la tecnica dello scat.


Nata a Newport News, in Virginia, e scomparsa a Beverly Hills nel giugno del 1996, Ella Jane Fitzgerald si lasciò alle spalle un'infanzia di privazioni e vagabondaggio, debuttando verso la metà degli anni Trenta. Il decennio successivo la lanciò come solista in grado di eccellere in vari generi, dallo swing al gospel, dal blues al calypso.

Stimata da grandi musicisti, su tutti Louis Armstrong (con il quale incise tre dischi), nella maturità regalò alla storia del jazz interpretazioni di brani immortali come Summertime di Gershwin e "Dream a Little Dream of Me".

https://www.mondi.it/almanacco/voce/638004

 

 

Lo Sapevate Che: Al Pacino: Con Robert De Niro e Dustin Hoffman è nella ristretta cerchia dei mostri sacri della recitazione di Hollywood.


Newyorkese doc, la sua reale identità, Alfredo James Pacino, palesa le lontane origini siciliane della sua famiglia. Forgiatosi come attore a teatro, attraverso il repertorio classico shakespeariano (da Riccardo III ad Amleto), al terzo film è già una star grazie al ruolo di Michael Corleone ne Il padrino (di cui interpreta anche i due sequel), concorrendo per l'Oscar come "migliore attore non protagonista".

Entrato nel mito dei "duri" del grande schermo con Scarface (1983), conquista l'agognato Oscar nella maturità, grazie a Scent of a Woman - Profumo di donna (1992), remake di un omonimo film con Vittorio Gassman. Tra le tante performance memorabili, quelle in "Serpico" (1973), "Heat - La sfida" (1995), "Carlito's Way" (1993) e "L'avvocato del diavolo" (1997).

Molto attivo anche in TV, sia come attore che come regista, nel 2016 ottiene una nomination ai Golden Globe come "migliore attore in un film commedia o musicale" per il film La canzone della vita. Nel settembre 2019 arriva nelle sale italiane C'era una volta a... Hollywood, film di cui è regista e sceneggiatore con protagonisti Brad Pitt e Leonardo DiCaprio. Due mesi dopo è tra i protagonisti di The Irishman, disponibile su Netflix.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/638005

 

 

Lo Sapevate Che: Guglielmo Marconi: Tra i più grandi inventori di tutti i tempi, è considerato il padre della radio e in generale il principale artefice della comunicazione a grandi distanze.


Nato a Bologna da famiglia nobile, il marchese Guglielmo Giovanni Maria Marconi studiò da autodidatta e compì i primi esperimenti sulla trasmissione telegrafica senza fili, ottenendo nel 1897 un primo brevetto sui "Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi".

Ignorato dalle istituzioni italiane, trovò ampio consenso e sostegno economico alle sue ricerche in Inghilterra, dove fondò una sua società, Marconi Wireless Telegraph Company Limited. La grande sfida di trasmettere a grandi distanze (negata dalla maggior parte dei suoi colleghi, per via della curvatura terrestre) fu vinta una prima volta nel 1899, con la prima comunicazione radiotelegrafica internazionale (attraverso la Manica), e una seconda nel 1901, mettendo in collegamento le due sponde dell'Atlantico (da Poldhu, in Cornovaglia, alla stazione di Saint John, sull'isola di Terranova).

Fu una svolta per le comunicazioni delle navi, e più tardi degli aerei, che da quel momento divennero più sicure grazie alla figura del "marconista" (dal nome appunto dell'inventore italiano) o "radiotelegrafista". Meriti che nel 1909 valsero a Marconi, e al collega tedesco Braun, il Nobel per la fisica «in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili».

Nominato nel 1914 senatore a vita del Regno d'Italia, ottenne numerosi attestati e riconoscimenti (tra cui 16 lauree honoris causa), oltre ad incarichi di prestigio su tutti quello di presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. La notizia della sua morte, avvenuta il 20 luglio del 1937, fu accolta dalle stazioni radio di tutto il mondo con due minuti di silenzio.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/640001

 

 

Lo Sapevate Che: 25 aprile, Festa della Liberazione: storia e significato


25 aprile, Festa della liberazione: storia, spiegazione e significato di questa data, simbolo della Resistenza italiana, che ricorda come, nel 1945, iniziò la ritirata dei tedeschi. Ecco cosa e perché si festeggia

25 aprile, Festa della Liberazione

L'Anniversario della Liberazione o Festa della Liberazione si celebra ogni anno il 25 aprile, per ricordare la liberazione d'Italia dal governo fascista e dall'occupazione nazista del paese. La Festa del 25 aprile, durante la quale non si lavora né si va a scuola, è conosciuta anche come anniversario della Resistenza, una festività dedicata anche al valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del paese

In Italia le formazioni partigiane si costituirono infatti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943, per iniziativa di antifascisti e di militari del dissolto regio esercito. Inizialmente composta da poche migliaia di uomini, la Resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, contadini e dei giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò che portarono nell'esercito partigiano circa 300.000 persone.

Le bande partigiane diedero vita alla 
resistenza armata contro l’occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista ed è per questo che fu nel contempo una guerra di liberazione contro lo straniero e una guerra civile.

 

Storia e significato della Festa della Liberazione

L’azione della Resistenza fu coordinata dai Comitati di Liberazione Nazionali il primo dei quali sorse a Roma il 9 settembre 1943 mentre il Re e Badoglio fuggivano. Nei CLN erano rappresentati i partiti sorti e ricostituitisi durante il 1943.
Le formazioni partigiane si distinguevano a loro volta per orientamento politico: vi erano le brigate 
Garibaldi (comuniste), le Matteotti (socialiste) e Giustizia e libertà (del partito d’azione). Nel giugno 1944 si costituì anche il CLN Alta Italia (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia). Grazie all'attività di questi gruppi a cui si affiancò la partecipazione diretta della popolazione civile, molte zone furono liberate dai partigiani prima dell’arrivo degli alleati.

Le formazioni partigiane operavano di preferenza lontano dai centri abitati per sfruttare i vantaggi offerti dalla natura montagnosa del paese, lanciando attacchi improvvisi a reparti nemici o a strutture di interesse militare.
Le rappresaglie tedesche furono feroci: lo testimoniano i 335 civili massacrati a Roma nelle Fosse Ardeatine e la strage di Marzabotto, nei pressi di Bologna, dove si contarono 1830 vittime.

Rivestirono grande importanza anche altre forme di resistenza. Nel marzo del 1944 un grande sciopero generale - l’unico nell’Europa occupata dai nazisti - bloccò la produzione del triangolo industriale.

Perché la Festa della Liberazione è il 25 aprile

Nella primavera del 1945 le truppe anglo americane sfondarono la linea Gotica che si sviluppava da La Spezia fino a Rimini lungo l’Appennino dilagando nella Pianura Padana.
Il 25 aprile la resistenza italiana, che poteva ormai contare più di 200.000 uomini, scatenò l'insurrezione nazionale contro i tedeschiMussolini tentò la fuga in Svizzera unendosi a una colonna tedesca ma riconosciuto e catturato dai partigiani fu giustiziato il 28 aprile nel villaggio di Dongo assieme alla compagna Claretta Petacci e ad altri gerarchi. I loro corpi, appesi per i piedi, furono esposti in Piazzale Loreto a Milano.

Il 25 aprile viene festeggiato in tutta Italia quale Festa della Liberazione. La data fu scelta dal CLN perchè proprio il 25 aprile, da Milano, partì l'appello per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano.

 Il ruolo delle donne nella resistenza partigiana e nella liberazione

Le donne, spesso dimenticate nelle narrazioni storiche tradizionali, hanno contribuito in modo significativo al movimento di resistenza, non solo sul fronte domestico ma anche come combattenti attive, staffette, e supporto logistico e informativo. Le donne:

  • facevano propaganda antifascista;
  • recuperavano beni di prima necessità pe ri compagni combattenti;
  • erano impegnate in operazioni militari ma anche nel mantenimento delle comuniczioni;
  • all'interno delle fabbriche avevano preso il posto degli uomini e da qui organizzavano manifestazioni e scioperi contro il fascismo;

Facevano parte di organizzazioni come il GAP (Gruppi di Azione Patriottica), SAP (Squadre di Azione Patriottica) e fondarono i Gruppi a difesa della donna. Tra le donne che si sono distinte per la loro attività troviamo Carla Capponi, Nilde Iotti (che sarà anche la prima donna Presidente della Camera dei Deputati), Irma Bandiera e moltissime altre.

25 aprile: gli eventi

In occasione di questa importante festa, si organizzano ogni anno eventi di vario genere: manifestazioni, cortei e appuntamenti culturali nelle varie città d'Italia. Spesso, tra le varie iniziative molto apprezzate c'è anche l'apertura di musei e parchi archeologici che possono essere visitati gratuitamente dal pubblico interessato. Ma anche concerti, incontri, mostre e proiezioni per ricordare valori e ideali della Resistenza. Tra le varie iniziative, il 25 aprile sarà possibile accedere gratuitamente ai musei e i parchi archeologici statali di tutta Italia.

·  Perché si festeggia il 25 aprile?

In questa data si ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista.

·  Cosa accadde il 25 aprile del 1945?

Si tratta di una data simbolica con cui si vuole ricordare la liberazione dell'Italia alla fine della seconda guerra mondiale. La liberazione iniziò dopo l'armistizio di Cassibile a settembre del 1943 e si conclusero con la fine della guerra.

·  Chi ha deciso di istituire questa festa?

E' stato il governo provvisorio, guidato da Alcide De Gasperi, a stabilire per decreto che il 25 aprile di ogni anno sarebbe stata festa nazionale. Era il 22 aprile del 1946.

https://www.studenti.it/25-aprile-resistenza-partigiana.html

Lo Sapevate Che: Milano e Torino liberate dall'occupazione nazifascista: Un grido di libertà si levò per le strade, salutando la vittoria di migliaia di uomini e donne, padri e madri, giovani e vecchi, riuniti sotto la bandiera della Resistenza. La liberazione di Milano e Torino segnò da un lato la fine di due anni di sacrifici umani e devastazioni, dall'altro l'inizio di un cammino di democrazia suggellato dalla nascita della Repubblica nel 1946.



La repressione nazista in risposta alle azioni partigiane aveva fatto registrare le pagine più truci dalla primavera del 1944, in particolare dall'eccidio delle Fosse Ardeatine, toccando il culmine con la strage di Marzabotto (29 settembre). Nella memoria dei milanesi rimasero indelebili le numerose esecuzioni di ferrovieri e operai, consumate nell'estate dello stesso anno; su tutte quella del 10 agosto a piazzale Loreto con la fucilazione di 15 partigiani, i cui corpi vennero lasciati sul selciato per giorni.

A queste si erano aggiunte le distruzioni provocate dai bombardamenti alleati, uno dei quali, il 20 ottobre del '44, colpì per sbaglio la scuola elementare "Francesco Crispi", nel quartiere di Gorla, provocando la morte di 184 bambini e dei loro insegnanti. Il risentimento popolare, acuito dalla fame, era sul punto di esplodere e sempre più persone s'impegnavano in prima persona nella guerra contro l'occupante tedesco e contro la Repubblica di Salò formata dai fascisti.

Dopo il successo dell'offensiva alleata nella pianura padana, iniziata il 9 aprile, il giorno dopo il Partito Comunista diramò a tutte le organizzazioni locali l'ordine di scatenare l'attacco definitivo, con l'obiettivo di liberare i grandi centri prima dell'arrivo delle truppe alleate. La direttiva venne recepita dal CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, che riuniva i gruppi partigiani di ogni colore politico), che il 16 aprile diede il via all'insurrezione generale.

La prima azione interessò la città di Bologna estendendosi poi a Modena, Reggio Emilia e Parma, dove gli alleati al loro arrivo trovarono la strada in parte spianata dai resistenti. Ricacciati i tedeschi al di là del Po, l'offensiva puntò sul capoluogo lombardo e su quello piemontese. In entrambe, dalle prime ore del 24 aprile, scattarono le operazioni di sabotaggio e di occupazione delle caserme.

La mattina del 25, via radio, Sandro Pertini (futuro Presidente della Repubblica, 1978-85) diede l'ordine a operai e lavoratori di occupare fabbriche, negozi e scuole, inscenando uno sciopero generale nel tentativo di difendere quei luoghi dagli attacchi nemici: dalla FIAT Mirafiori di Torino alla Innocenti di Milano, sventolavano bandiere rosse con la sigla CLNAI. Lo stesso comitato si riunì presso il collegio dei salesiani di via Copernico, a Milano, per adottare tre decreti che segnarono gli ultimi sviluppi del conflitto.

Con il primo decreto il CLNAI nazionale e i comitati regionali assunsero tutti i poteri, civili e militari. Con il secondo si nominarono le commissioni di giustizia per la funzione inquirente, i tribunali di guerra e le corti d'assise popolari per quella giudicante. Nell'ultimo si stabilì che «i membri del governo fascista e i gerarchi del fascismo colpevoli di aver contribuito alla soppressione delle garanzie costituzionali, di aver distrutto le libertà popolari, creato il regime fascista, compromesso e tradito le sorti del paese e di averlo condotto all'attuale catastrofe, sono puniti con la pena di morte e nei casi meno gravi con l'ergastolo».

Mentre per le strade venivano distribuiti volantini per annunciare la Liberazione, la radio milanese, che prima trasmetteva il notiziario fascista, annunciò alle 22.05 che l'Alto Milanese era stato liberato dai patrioti italiani. Nelle stesse ore Benito Mussolini insieme alla compagna Clara Petacci si lanciò in una fuga disperata verso la Svizzera, travestito da soldato tedesco. Catturati a Dongo, nel comasco, entrambi vennero giustiziati il 28 aprile e i loro corpi esposti a piazzale Loreto (Milano), per tutta la giornata del 29 aprile.

Nella primavera dell'anno seguente, il governo provvisorio dichiarò "festa nazionale" il 25 aprile, soltanto per l'anno in corso. Con la legge n. 260 del maggio 1949, presentata da Alcide De Gasperi, divenne a tutti gli effetti un giorno festivo da dedicare al ricordo della lotta di Liberazione dal nazifascismo.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/636005

 

 

mercoledì 24 aprile 2024

ARTICOLO DELLE RICETTE DI CUCINA DEL 24 APRILE 2024

 

“La ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro.” Alessandro Manzoni

 

 

Agnolottoni Sardi o Sebadas della Sardegna

Per 4 persone

 

Ingredienti:

300 gr di semola, burro, 250 gr di formaggio sardo fresco ( o provola dolce), miele di corbezzolo, 1 arancia non trattata, 1 bustina di zafferano, olio, sale. Farina bianca.

 

Mettere la farina di semola a fontana in una terrina, aggiungere lentamente , nel centro un po’ d’acqua tiepida ( circa ¼ ), un pizzico di sale e 40 gr di burro ridotto a pezzettini. Lavorare bene tutti gli ingredienti e quando sarà ben soda, metterla a riposare in luogo tiepido e coperte da un canovaccio. Tritare il formaggio e mescolarlo con la buccia grattugiata dell’arancia e lo zafferano. Infarinare un piano di lavoro e lavorare ancora la pasta per qualche minuto e poi tirarla con l’aiuto di un mattarello in una sottile sfoglia. Ricavare dalla pasta tanti dischetti di circa 8 cm  e sistemarvi al centro un po’ di ripieno. Coprire ciascun dischetto con un altro dischetto, sigillare bene i bordi con le dita bagnate e rifinire tutto attorno al cerchio con una rotella dentata. Sciogliere il miele in un pentolino con 2 p 3 cucchiai del succo di arancia e tenerlo al caldo a bagnomaria. Fare friggere le sebadas in una padella con abbondante olio in ebollizione, poche alla volta, scolarle appena sono dorate, appoggiandole su carta assorbente da cucina a perdere l’olio in eccesso. Servirle accompagnandole con il miele caldo.

 

 

Insalata Russa classica Piemontese

Per 8 persone

 

Ingredienti:

250 gr di zucchine, 250 gr di cipolline d’Ivrea, 250 gr di carote, 500 gr di patate, ½ peperone giallo e ½ rosso, 1 confezione di pisellini al naturale, 1 piccola confezione di carciofini sott’olio, 1 vasetto di funghi sott’olio, 1 vasetto di cetriolini, 150 gr di olive verdi snocciolate, 1 scatoletta di tonno sott’olio, qualche rametto di prezzemolo, 30 gr di capperi sott’aceto, aceto bianco, olio, sale, pepe bianco.

Per la maionese: 3 tuorli d’uovo, succo di ½ limone, olio, sale, pepe bianco.

 

Fare la maionese: mettere i tuorli in una terrina, aggiungere un pizzico di sale, pepe bianco grattato, qualche goccia di succo di limone e lavorare gli ingredienti con una forchetta (o frusta). Versare l’olio goccia a goccia, mescolando continuamente e quando la salsa comincia ad addensarsi, versare a filo l’olio altro olio sino ad ottenere ½ kg di maionese, alternando con qualche goccia di limone. Quando l’olio usato sarà completamente assorbito, unire tutto il restante limone. Regolare di sale. Coprire la terrina e tenerla al fresco.

Pulire e lavare tutta la verdura. Tenere una carota intera e ridurre il resto a piccoli dadini tenendo divise le varie verdure. Portare a ebollizione in una casseruola 1 lt di acqua, 250 gr di aceto bianco e un pizzico di sale. Buttare nell’acqua la carota intera, i dadini di carote e le patate, fare bollire a fuoco dolce per 10 minuti, aggiungere i dadini di zucchine, le cipolline, e i peperoni, fare bollire ancora per 10 minuti. Scolare tutte le verdure e distenderle su di un piano di lavoro coperto da un panno a freddare. Nel mentre scolare i piselli, i carciofini, i funghi, i cetriolini, le olive e il tonno. Tenere da parte 50 gr di olive e 2 cetriolini. Ridurre a fettine i carciofini e i funghi, a fettine i cetriolini e le 100 gr di olive, sbriciolare il tonno. Mettere il tutte le verdure in una terrina, unendo anche i piselli, il tonno, i carciofini, funghi e cetrioli e le olive. Unire 350 gr della maionese e amalgamare il tutto delicatamente regolando di sale e pepe. Sistemarla su di un piatto da portata ovale. Ricoprire superficie e lati distendendovi la maionese rimasta. Guarnire la superficie creando dei disegni vari di fiori, virgole e punti utilizzando la carota, i capperi, i cetriolini, le olive, le foglie di prezzemolo. Tenere in frigorifero sino al momento di servire, coprendo il piatto con pellicola.

 

 

 

Torta di Nespole

Una specialità primaverile tanto buona quanto particolare per il suo sapore. L'acidulo del frutto si sposa benissimo con la dolcezza dell'impasto, molto simile a quello della torta margherita. Un dessert poco conosciuto ma che colpirà tutti per il suo colore vivace e soprattuto per la sua bontà infinita.

 

Ingredienti:

Nespole gr 200, 350 gr di farina, ½ bustina di lievito in polvere, 250 gr di zucchero semolato, 2 uova, cannella q.b., 120 ml di latte

Pulite sotto l'acqua le nespole e mettendole in un tagliere rimuovete la buccia e i semi. Raccogliete in un recipiente e mettete da parte. Versate nella planetaria la dose di zucchero. Successivamente sgusciate dentro due uova e azionate la macchina per impastare. Nel mentre setacciate la farina con l lievito.

Una volta terminato spegnete l’impastatrice e togliete dai bordi la farina. Spolverizzate con cannella. Accendete di nuovo la macchina e versate il latte a filo. Per finire mettete le nespole e continuate a lavorare. Quando l’impasto sarà liscio, imburrate uno stampo con cerniera rotondo.  Versarvi a torta e far cuocere in forno preriscaldato a 180°per ½ ora. Togliete dal forno e quando sarà tiepida spolverizzate la superficie con zucchero a velo.

Se non avete la planetaria basterà lavorare gli ingredienti con delle fruste elettriche…non avete nemmeno quelle: mettete “olio di gomito”!