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sabato 31 luglio 2021

Lo Sapevate Che: Primo Levi: Nato a Torino, Primo Michele Levi viene ricordato come uno dei principali testimoni degli orrori dell'Olocausto ebraico. Un'esperienza ben presente in tutta la sua produzione di scrittore e poeta...

 

“L’olocausto è una pagina del libro dell’Umanità, da cui non dovremo togliere il segnalibro della memoria” Primo Levi

Un uomo

Primo Levi, scrittore e testimone delle deportazioni naziste, nonchè sopravvissuto ai lager hitleriani, nasce il 31 luglio 1919 a Torino.

Di origini ebraiche, ha descritto in alcuni suoi libri le pratiche e le tradizioni tipiche del suo popolo e ha rievocato alcuni episodi che vedono al centro la sua famiglia. Nel 1921 nasce la sorella Anna Maria, cui resterà legatissimo per tutta la vita. Cagionevole di salute, fragile e sensibile, la sua infanzia è contrassegnata da una certa solitudine a cui mancano i tipici giochi condotti dai coetanei.

Nel 1934 Primo Levi si iscrive al Ginnasio - Liceo D'Azeglio di Torino, istituto noto per aver ospitato docenti illustri e oppositori del fascismo come Augusto Monti, Franco Antonicelli, Umberto Cosmo, Zini Zini, Norberto Bobbio e molti altri. Si dimostra un eccellente studente, uno dei migliori, grazie alla sua mente lucida ed estremamente razionale. A questo si aggiunga, come poi dimostreranno i suoi libri, una fantasia fervida e una grande capacità immaginativa, tutte doti che gli permettono di brillare sia nella materie scientifiche che letterarie.

In prima Liceo, fra l'altro, ha per qualche mese come professore d'italiano nientemeno che Cesare Pavese.

E' comunque già evidente in Levi la predilezione per la chimica e la biologia, le materie del suo futuro professionale. Dopo il Liceo si iscrive alla Facoltà di Scienze alla locale Università (dove stringerà amicizie che dureranno tutta la vita); si laurea con lode nel 1941.

Un piccolo particolare macchia però quell'attestato, esso infatti riporta la dicitura "Primo Levi, di razza ebraica". Levi al proposito commenta: "[...]le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti per intenderci); rimaneva da vederne quello sciocco".

Nel 1942, per ragioni di lavoro, è costretto a trasferirsi a Milano. La guerra impazza in tutta Europa ma non solo: i nazisti hanno anche occupato il suolo italico. Inevitabile la reazione della popolazione italiana. Lo stesso Levi ne è coinvolto. Nel 1943 si rifugia sulle montagne sopra Aosta, unendosi ad altri partigiani, venendo però quasi subito catturato dalla milizia fascista. Un anno dopo si ritrova internato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente deportato ad Auschwitz.

Questa orribile esperienza è raccontata con dovizia di particolari, ma anche con un grandissimo senso di umanità e di altezza morale, nonché di piena dignità, nel romanzo-testimonianza, "Se questo è un uomo", pubblicato nel 1947, imperituro documento delle violenze naziste, scritto da un uomo di limpida e cristallina personalità.

In un'intervista concessa poco dopo la pubblicazione (e spesso integrata al romanzo), Primo Levi afferma di essere disposto a perdonare i suoi aguzzini e di non provare rancore nei confronti dei nazisti. Ciò che gli importa, dice, è solo rendere una testimonianza diretta, allo scopo di fornire un contributo personale affinchè si eviti il ripetersi di tali e tanti orrori.

Viene liberato il 27 gennaio 1945 in occasione dell'arrivo dei Russi al campo di Buna-Monowitz, anche se il suo rimpatrio avverrà solo nell'ottobre successivo.

Nel 1963 Levi pubblica il suo secondo libro "La tregua", cronache del ritorno a casa dopo la liberazione (il seguito del capolavoro "Se questo è un uomo"), per il quale gli viene assegnato il premio Campiello. Altre opere da lui composte sono: una raccolta di racconti dal titolo "Storie naturali", con il quale gli viene conferito il Premio Bagutta; una seconda raccolta di racconti, "Vizio di forma", una nuova raccolta "Il sistema periodico", con cui gli viene assegnato il Premio Prato per la Resistenza; una raccolta di poesie "L'osteria di Brema" e altri libri come "La chiave a stella", "La ricerca delle radici", "Antologia personale" e "Se non ora quando", con il quale vince per la seconda volta il Premio Campiello.

Infine scrive nel 1986 un altro testo assai ispirato dall'emblematico titolo "I Sommersi e i Salvati".

Primo Levi muore suicida l'11 aprile 1987, probabilmente lacerato dalle strazianti esperienze vissute e dal quel sottile senso di colpa che talvolta, assurdamente, si ingenera negli ebrei scampati all'Olocausto: di essere cioè "colpevoli" di essere sopravvissuti.

Bibliografia essenziale di Primo Levi

La tregua

Se questo è un uomo

Il fabbricante di specchi. Racconti e saggi

Conversazioni e interviste 1963-1987

Racconti: Storie naturali-Vizio di forma-Lilit

Sistema periodico

Se non ora, quando?

I sommersi e i salvati

La chiave a stella

Ad ora incerta

Vizio di forma

L'altrui mestiere

Lilit e altri racconti

Storie naturali

La ricerca delle radici

https://biografieonline.it/biografia-primo-levi

Lo Sapevate Che: Antoine de Saint-Exupéry: La fama di scrittore attraversa ogni generazione da quel lontano 1943, in cui diede alle stampe Il Piccolo Principe, il suo romanzo capolavoro e uno dei libri più venduti di sempre

“Non chiederti di cosa ha bisogno il mondo. Chiediti che cosa ti rende felice poi fallo. Il mondo ha solo bisogno di persone felici.”             Antoine de Saint-Exupéry

 

Senza età

Antoine de Saint-Exupéry nasce a Lione (Francia) il giorno 29 giugno del 1900, in una famiglia aristocratica: il padre Jean era ispettore delle assicurazioni e la madre Marie, pittrice talentuosa.

Orfano di padre a soli quattro anni, viene amorevolmente cresciuto dalla madre che si sposta a Le Mans nel 1909.

L'infanzia di Antoine è molto felice, forse un po' troppo viziata, nella grande dimora di Saint Maurice de Rémens, di stile classico al centro di un parco di abeti e tigli. Tra i suoi amici e compagni di giochi, è il più fantasioso, prepotente, avventuroso.

Punto decisivo nella sua vita è l'anno 1921 quando parte per il servizio militare e viene mandato a Strasburgo per diventare aviatore.

Il 9 luglio del 1921 compie fece il suo primo volo solitario a bordo di un Sopwith F-CTEE.

Ottiene la licenza di pilota nel 1922 e torna quindi a Parigi dove inizia a dedicarsi alla scrittura. Questi sono però anni sfortunati. Compie diversi lavori, inclusi il contabile ed il venditore di auto.

Nel 1928 diventa direttore del remoto campo di Cap Juby vicino a Rio de Oro, Sahara. Nel 1929 Saint-Exupéry si trasferisce in Sud America per trasportare la posta attraverso le Ande. E' il famoso periodo dell'Aeropostale. I suoi incidenti in volo diventano proverbiali: quello più clamoroso avviene nel 1938 durante un tentativo di stabilire il record di volo da New York alla Terra del Fuoco.

Dopo l'invasione della Francia nella Seconda guerra mondiale, Antoine de Saint-Exupéry entra nell' aviazione militare e compie diverse missioni di guerra, nonostante sia considerato inabile al volo a causa dei troppi malanni. Viene comunque insignito della Croce di Guerra.

Ancora oggi viene ricordato come "eroe romantico", un uomo lontano, sfumato, quasi irreale, sia per la sua vita avventurosa che per la sua morte, avvenuta in circostanze misteriose all'età di 44 anni.

Il giorno 31 luglio 1944 parte per la nona ed ultima missione, con l'obiettivo di sorvolare la regione di Grenoble-Annecy. Non tornerà più: viene dato per disperso e non se ne saprà più nulla.

Tra le varie ipotesi formulate, la più suggestiva sarebbe quella che lo vedrebbe precipitato in mare a causa di un guasto al motore mentre cercava di sfuggire al fuoco della contraerea tedesca, dopo essersi allontanato dalla rotta prestabilita per dare una nostalgica occhiata ai luoghi della sua adorata infanzia.

Antoine fu un idealista, un pilota coraggioso, un uomo di grandi passioni con una vita sentimentale tormentata e infelice.

Ciò che lo ha reso straordinario è stata la letteratura che per lui era la vita stessa, indissolubile .

Egli stesso affermava che "bisogna vivere per poter scrivere", ed infatti la maggior parte delle sue opere prendono spunti autobiografici, trasformate in cronache romantiche di fatti realmente accaduti. Forse proprio per questo finì per fare di tutta la sua vita un romanzo.

Il suo libro più noto è senza dubbio "Il Piccolo Principe", una favola dedicata all'amico Léon Werth, ma non all'amico adulto, bensì al bambino, una dedica retroattiva, un testo per l'infanzia che perdura in ogni età.

Bibliografia essenziale:

L'aviatore 1926 (L'aviateur)

* Corriere-Sud 1929 (Corrier-Sud) - (Film 1937, Dir. Robert Bresseo)

* Volo Di Notte 1931 (Vole De Nuit) - (Film 1933, Dir. Clarence Brown , Con John BarrymoreClark Gable, Helen Hayes, Myrna Loy E Lionel Barrymore)

* Terra Di Uomini 1939 (Terre Des Hommes)

* Pilota Di Guerra 1942 (Pilote De Guerre)

* Lettera A Un Ostaggio 1943 (Lettre A Un Otage)

Il Piccolo Principe 1943 (Le Petit Prince)

* La Cittadella 1948 (La Citadelle)

https://biografieonline.it/biografia-antoine-de-saint-exupery

 

Lo Sapevate Che: Guido Crepax: Nome d'arte del fumettista Guido Crepas, nato a Milano e considerato tra i maggiori disegnatori della seconda metà del Novecento


Curiosa e sensuale, fragile e modernissima, Valentina è ancora oggi la creatura più complessa e amata del fumettista milanese. https://www.teladoiofirenze.it/arte-cultura/cara-valentina-ricordando-guido-crepax/

 

Mia figlia Valentina

Nato a Milano il 15 luglio 1933 Guido Crepax inizia a lavorare nel campo dell'illustrazione e della grafica mentre frequenta la facoltà di architettura, realizzando manifesti pubblicitari e copertine di libri e di dischi (tra cui quelli dedicati a Gerry Mulligan, Charlie Parker o Louis Armstrong). Firma il primo grande successo nel 1957 con i disegni della campagna pubblicitaria della benzina Shell premiati con la Palma d'Oro.

Nel 1963 si riavvicina al mondo del suo primo amore, il fumetto, e qualche anno più tardi dà vita all'indiscutibile protagonista delle sue storie, l'ormai celebre Valentina, comparsa per la prima volta nel numero 3 di Linus, la mitica rivista fondata e diretta da Giovanni Gandini.

Valentina, a dire il vero, nasce dapprima come personaggio di contorno di Philip Rembrandt, alias Neutron, critico d'arte e investigatore dilettante, fidanzato appunto con Valentina Rosselli, fotografa dall'inconfondibile caschetto nero; solo che il carisma di quest'ultima surclassa quello del protagonista tanto che già a partire dalla terza puntata lo scalza.

Un personaggio dalle forti venature erotiche, Valentina, che ha segnato uno stile preciso, non solo in senso fumettistico, ma proprio in senso antropologico, quasi al modo di una pop-star o di un personaggio famoso. Solo che Valentina è di carta e bisogna pur dire che gli innumerevoli tentativi di donarle una consistenza corporea, attraverso film e incarnazioni di vario genere, non sembrano molto riusciti.

Valentina, pur se ispirata dall'attrice del cinema muto Louise Brooks, è un essere indecifrabile, sfuggente, un qualcosa che appartiene alla mente e a una tipologia astratta di donna; per questo motivo qualunque sforzo per identificarla in una donna reale è destinato a fallire. Allo stesso tempo, non è raro sentir definire una ragazza con determinate caratteristiche come "una Valentina". Valentina, infine, è l'unico personaggio del fumetto con una sua carta d'identità. Nasce, infatti, il 25 dicembre 1942 in via De Amicis 42 a Milano ed esce ufficialmente di scena nel 1995 a 53 anni nell'ultima tavola della storia 'Al diavolo Valentina!'.

Autore assai prolifico, Crepax ha in seguito dato vita effimera a numerose altre eroine (Belinda, Bianca, Anita...), e realizzato anche sofisticate versioni a fumetti di alcuni classici della letteratura erotica quali Emmanuelle, Justine e Histoire d'O. Nel 1977 realizza un libro di avventure a colori: "L'uomo di Pskov" a cui segue l'anno dopo "L'uomo di Harlem".

Il suo ultimo libro 'In Arte...Valentina' è stato pubblicato nel 2001 da Lizard Edizioni.

Le storie a fumetti di Crepax sono state pubblicate all'estero e in particolare Francia, Spagna, Germania, Giappone, Stati Uniti, Finlandia, Grecia e Brasile.

Da tempo malato, Guido Crepax è scomparso il 31 luglio 2003 a Milano all'età di 70 anni.

Della sua opera si sono occupati semiologi del calibro di Roland Barthes parlando dei fumetti come della "Grande Metafora della vita".

https://biografieonline.it/biografia-guido-crepax

 

Lo Sapevate Che: Denis Diderot: Figura cardine del pensiero illuminista, di cui incarnò gli ideali di amore del sapere in tutte le sue forme e di lotta all'ignoranza e alla superstizione religiosa

 

È facile criticare giustamente; e difficile eseguire anche mediocremente.” Denis Diderot

 

 

Illuminazioni enciclopediche

Denis Diderot, filosofo e scrittore francese, nasce il 5 ottobre 1713 a Langres, una cittadina di provincia da una famiglia borghese benestante. Dopo aver studiato presso il collegio gesuita della città, si trasferisce a Parigi per iscriversi all'Università dove si laurea brillantemente nel 1732.

Finiti gli studi per il giovane Denis si prospetta un futuro amaro e pieno di incertezze, privo com'è di qualsiasi appoggio e di qualsiasi esperienza professionale.

Si adatta ai più diversi lavori, anche se fortunatamente rientreranno tutti più o meno nel suo ambito di competenza: scrivano pubblico, precettore, traduttore.

Come molti altri giovani poco danarosi della sua età, frequenta i salotti e i caffè in cui circolano le idee illuministe e libertine. Ed è proprio qui che conosce Jean Jacques Rousseau, la "testa calda" destinata a influenzare così profondamente la cultura europea.

I due vanno subito d'accordo: l'intesa è profonda su molti aspetti della vita e delle idee, ma è ormai storicamente assodato che la loro non fu un'amicizia delle più facili, a causa soprattutto del carattere irrequieto di entrambi. Intanto Diderot, sempre intento a studiare varie lingue sia moderne che antiche, si dà da fare come traduttore. In questo modo viene a conoscenza di testi importanti che incidono sul suo modo di pensare. Uno di questi è il "Saggio sulla virtù e sul merito" di Shaftesbury, che lo esalta per i suoi contenuti inneggianti la libertà e l'apertura verso le altre culture.

Sotto l'impellenza tumultuosa della sua anima e delle idee che lo circondano sente dunque l'esigenza di intervenire in prima persona nel dibattito culturale e si getta a capofitto nella stesura dei celebri "Pensieri filosofici" del 1746, di marca squisitamente illuminista, soprattutto in tema di religione, dove viene privilegiata l'idea di un dio sovrasensibile e lontano dagli schemi delle religioni rivelate. Sulla spinta dell'ottima accoglienza stende anche i saggi "La sufficienza della religione naturale" e "La passeggiata dello scettico", aspramente critici verso la superstizione e l'intolleranza.

Risale invece al 1748 il romanzo libertino "I gioielli indiscreti" e al 1749 la "Lettera sui ciechi ad uso di coloro che vedono" di intonazione sensista e materialista.

Incarcerato a Vincennes per via di questi scritti, giudicati sovversivi, Diderot trascorre cinque mesi in una prigionia fortunatamente non particolarmente dura e opprimente.

Nel frattempo è incominciata la grande avventura dell'Encyclopédie, che lo occuperà instancabilmente per i quindici anni successivi: di quest'opera Diderot sarà il più infaticabile artefice, scorgendo in essa una irrinunciabile battaglia politica e culturale e, dopo la defezione di d'Alembert nel 1759, sostenendola pressoché da solo.

Viceversa non darà in genere circolazione pubblica ai propri scritti, molti dei quali rimarranno quindi del tutto sconosciuti al di fuori della ristretta cerchia dei philosophes, per venire pubblicati solo dopo molti decenni dalla sua morte (alcuni addirittura nel secondo dopoguerra).

Appartengono a questo periodo (la pubblicazione dell'Enciclopedia si concluderà definitivamente solo nel 1773) altre importanti opere come "L'interpretazione della natura" o "Il sogno di d'Alembert", nonché i romanzi quali "La monaca", "Giacomo il fatalista" o il dialogo "Il nipote di Rameau".

Diderot si è cimentato anche con il teatro, dove ha dato prova di rara abilità: basti pensare a pièce come "Il figlio naturale" o "Il padre di famiglia".

Sul piano privato la vita del filosofo-scrittore è anch'essa caratterizzata dall'idea di libertà. Pur essendo sposato dal 1743 con la corniciaia Antoinette Champion (che gli darà un'amatissima figlia), non si farà mancare un'amante, Sophie Volland, conosciuta nel 1756 e latrice di bellissime lettere. Il loro epistolario è tuttora ritenuto di grande valore biografico, letterario e storico.

Nel 1773 Diderot si reca a Pietroburgo dove stende per l'imperatrice Caterina II diversi progetti di riforma della società e dell'istruzione. Forse a causa del durissimo colpo per la morte di Sophie, avvenuta il 22 febbraio 1784, il 31 luglio dello stesso anno il filosofo muore a Parigi.

https://biografieonline.it/biografia-denis-diderot

venerdì 30 luglio 2021

Speciale: Menù per oggi 30 luglio e buon pranzo a tutti! … …

Partire alla grande, crescere sempre, e mai guardarsi indietro. Arnold Schwrzegger

 

Salmone in padella e Crema di Pomodori

Per 6 persone

 

Ingredienti

 

6 trance di salmone filetto con la pelle, 400 gr di pomodori, farina, brodo vegetale, timo, burro, olio, sale grosso e fine, pepe.

 

Incidere i pomodori con un taglio a croce, tuffarli per pochi secondi in acqua bollente, spellarli e svuotarli dai semi, passarli al frullatore per ottenere una fine salsina. Mettere 20 gr di burro in una casseruola e a fuoco moderato, stemperare 20 gr di farina, quindi aggiungere 100 gr di brodo vegetale caldo, la salsina di pomodoro, un pizzico di timo, sale e pepe. Lasciare sobbollire per 10 minuti, sino ad ottenere una crema semidensa. Tenere al caldo. Condire i tranci di salmone con sale grosso e pepe e rosolarli in una padella a fuoco vivo, con un filo d’olio. Girarli una volta sola, cuocendoli 5 minuti per parte e servirli con la crema di pomodoro calda.

               

 

 

Paella con Moscardini

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

800 gr di moscardini di mare, 2 cipolle, 2 pomodori, 3 bustine di zafferano, 4 spicchi di aglio, 350 gr di riso Carnaroli, brodo di pesce 1 lt., 1 foglia di alloro, un ciuffetto di prezzemolo e di menta, olio evo, sale.

 

Pulire i moscardini, lavarli accuratamente sotto l’acqua corrente.  Farli friggere in una padella con olio evo in ebollizione per tre minuti, girandoli con l’aiuto di una palettina. Sgocciolarli (tenere da parte il fondo di cottura) e tenerle da parte. In un largo tegame con 3 cucchiai di fondo di cottura dei moscardini, far dorare le cipolle tritate, i pomodori spellati e ridotti a cubetti. gli spicchi d’aglio e la foglia di allora, che si toglieranno a fine cottura. Unire il brodo di pesce caldo con sciolto dentro le bustine di zafferano e quando avrà raggiunto il bollore unire il riso (il volume del brodo deve sempre essere tre volte quello del riso). Fare bollire per 5 minuti a fiamma alta, mescolando delicatamente, far cuocere per 12 minuti, regolare eventualmente di sale. Unire i moscardini, spegnere e lasciar riposare per 3 minuti. Al momento di servire spolverare con le foglie di prezzemolo e di menta spezzettate con le mani. Deliziosa!

 

 

Razza al Burro

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

1 kg di razza, aceto di vino bianco, limoni, 100 gr di burro, 25 gr di capperi sotto sale, un ciuffo di prezzemolo, aceto di vino rosso, burro, sale e pepe.

 

Lavate il pesce molto bene sotto l’acqua corrente, adagiatelo in una pentola con 1,5 lt d’acqua, un bicchiere scarso di aceto, sale e qualche grano di pepe. Fate cuocere dall’ebollizione per 15 minuti. Prelevate poi il pesce, facendo attenzione a non romperlo. Adagiatelo in un piatto, togliete pelle e cartilagini. Preparate la salsa: lavate e asciugate il prezzemolo e i capperi, scolateli e tritateli. In un padellino fate rosolare 120 gr di burro con un rametto di prezzemolo, che poi eliminerete, aggiungendo il prezzemolo e i capperi tritati e un cucchiaio di aceto rosso. Regolate di sale e pepe. Versate la salsa, calda, sul pesce e decorate con fettine di limone e ciuffetti di prezzemolo.

 

Lo Sapevate Che: Arnold Schwarzenegger: Nato a Thal, nel sud-est dell'Austria, è uno dei più popolari attori e produttori di Hollywood ma per i suoi concittadini della California è anche un politico di primo piano

 

Partire alla grande, crescere sempre, e mai guardarsi indietro. Arnold Schwrzegger

 

Governator

Arnold Schwarzenegger nasce il 30 luglio 1947 a Tahl, un paesino austriaco di circa 1200 abitanti. E' cresciuto nel secondo piano di vecchissima casa con i suoi genitori Gustav e Aurelia e suo fratello maggiore Meinhard. La famiglia è molto povera, tanto che per diversi anni, pur essendo il padre un agente di polizia, vivono in ristrettezze economiche davvero gravi, fino al punto da non possedere neanche un frigorifero per conservare il cibo.

Da ragazzo, comunque, pratica numerosi sport come il calcio, l'atletica leggera, la boxe ed il giavellotto.

Ben presto, però, capisce che, in genere, gli sport di gruppo non lo entusiasmano più di tanto ma che è più attratto da qualcosa che gli consenta di sviluppare la sua personalità e le sue doti in autonomia, attraverso cioè un programma personale, lontano da ogni forma di competizione (cosa che inevitabilmente gli sport "a squadre" sono portati a generare).

Lo sbocco naturale di questa impostazione e di questa concezione lo porta gioco forza ad interessarsi al body-building, che si presenta subito ai suoi occhi come la sintesi perfetta di quello che cercava. Detto fatto, si iscrive in una palestra e comincia a sollevare i primi pesi.

Con il passare del tempo, e con il mutare delle esigenze, si affida ad un allenatore, non solo per perfezionare gli esercizi ma anche per effettuare quel salto tecnico che da solo non è in grado di compiere. Il primo suggerimento dell'esperto è quello di rafforzare le gambe, fino a quel momento del tutto trascurate, in favore di bicipiti e pettorali. Nel giro di qualche tempo, i risultati di questi grandi sforzi cominciano a farsi visibili: prende insomma forma quell'enorme sviluppo muscolare per cui Schwarzenegger andrà famoso.

Nel corso del 1961 conosce Kurt Marnul, l'ex Mr. Austria. Marnul rimane subito impressionato dai muscoli di quel giovane ragazzo e gli propone di allenarsi all'Atletic Union in Graz, una proposta talmente allettante che Schwarzy non può rifiutare. Intanto sopravviene l'obbligo del servizio militare, svolto nel 1965. Questa potrebbe essere una grave pausa per i suoi allenamenti, che richiedevano costanza e soprattutto molte ore a disposizione, ma in caserma riesce a mantenersi in forma lo stesso.

Appena viene congedato, tenta la strada dei concorsi. E' un successo al primo colpo. Vince subito il titolo di Mr. Europa Jr. e, poco dopo, all'età di 20 anni è nominato Mr. Europa. Non solo, sbaragliando tutti i concorrenti viene anche eletto Mr. Universo (gareggiando oltretutto con il suo idolo, Reg Park). Agli organizzatori bastano due calcoli per capire, fra l'altro, che si tratta del più giovane aureolato della storia del premio. In questo periodo conosce anche Franco Columbu, che sarebbe divenuto da lì in poi suo inseparabile amico di allenamento e di vita.

In seguito, affronta altre competizioni, tutte risolte a suo favore. Si può dunque dire che ormai a quell'epoca il giovane atleta si è costruito un'immagine, che è diventato un personaggio, e questo Schwarzy lo sa bene. Decide allora di tentare la carta "spettacolo" e tenta di accedere a quel mondo dorato sfruttando appunto quel ruolo, pur piccolo, che si era ritagliato sui media. Arriva così in America nel 1968. Qui vince il suo primo titolo di Mr.Olympia, promozione che gli spalanca le porte del primo set, quello per il film "Ercole a New York!" del 1971.

Ma il 1971 è anche l'anno in cui Arnold perde suo fratello maggiore Meinhard in un incidente stradale. Due anni più tardi muore anche suo padre Gustav. Dopo aver vinto il sesto titolo di Mr Olympia nel 1975, Arnold si ritira dal body-building. Due anni dopo arriva un periodo pieno di successi. Scrive un bestseller ("The Education of a Bodybuilder") e vince il Golden Globe Award per la sua interpretazione in "Stay Hungry". Viene anche eletto "honorary weightlifting coach" alle Special Olympics International. Nel 1977 recita anche in una vera chicca per gli amanti di questa disciplina, "Pumping Iron", dove si racconta in sostanza la sua vera vita, i suoi allenamenti e le sue vicende sentimentali. Il tutto arricchito da un cast d'eccezione dove spiccano figure illustri del body-building come Franco Columbu, Lou Ferrigno e Sergio Oliva.

Infine, mentre assiste a degli incontri di tennis al Forest Hills di New Yor, conosce Maria Owings Shriver, sua futura compagna.

Inoltre, pochi sanno che Schwarzy non è solo il macho tutto muscoli ma niente cervello, tanto è vero che nel Novembre 1979, si laurea in economia con specializzazione in marketing per il fitness fisico all'Università del Wisconsin Superior, riscattando in questo modo, oltre che con i successi professionali, una vita di povertà e di fatiche. Nel 1980, torna a gareggiare nel 1980 e vince il suo settimo titolo di Mr. Olympia.

Tre anni dopo, il 9 Settembre 1983 Schwarzenegger diventa cittadino americano. Il 1985 è l'anno nel quale viene eletto dalla NATO (attenzione, si tratta semplicemente dell"L'associazione nazionale degli impresari teatrali "), star internazionale dell'anno. Il 2 Giugno 1987, ormai una stella internazionale grazie ai numerosi film interpretati, gli viene donata la 1847ma piastrella nel marciapiede delle celebrità, la celeberrima "Hollywood's Walk of Fame". Dopo il successo al cinema Arnold indovina altre scelte commerciali come l'apertura nel 1989 del locale denominato "Planet Hollywood" (un'operazione che vede coinvolti anche Sylvester Stallone, Bruce Willis e Demi Moore).

Ma Schwarzy non si dimentica del vecchio amore e dello sport che gli ha permesso di arrivare dove è arrivato. Nel 1989, dunque, lancia l'iniziativa dell' "Arnold Classic", uno dei più importanti tornei di body-building. Dal punto di vista familiare, invece, Arnold e Maria avranno il primo figlio Katherine Eunice Schwarzenegger (13 dicembre, 1989).

Viene nominato presidente degli Inner-City Games e dirige un episodio della serie TV "Tales from the Crypt". Nel Giugno del 1991 nasce Christina Maria Aurelia Schwarzenegger, la seconda figlia. Nasce lo "Schatzi on Main" secondo ristorante in comproprietà con Maria. Nel 1993 Arnold viene premiato come star della decade per i suoi successi al Box Office. Arnold e Maria hanno il loro 3° figlio, Patrick Arnold Schwarzenegger, nato nel 1993 (18 Settembre).

Nei tre anni successivi Schwarzenegger gira cinque film: "True Lies" e "Junior" nel 1994, "Eraser", "Terminator 2" e "Jingle All the Way", nel 1995-1996. L'anno dopo è la volta di "Batman & Robin", il 35° film nella carriera di Arnold. Nel '97 Maria dà alla luce il loro quarto figlio, Christopher Sergant Schwarzenegger. Il 16 Aprile 1997 l'attore è costretto ad operarsi al cuore in un intervento molto delicato, che fortunatamente riesce senza ulteriori complicazioni. Durante la promozione di un suo film a Graz (Austria) ritrova vecchi amici e alcuni familiari rimasti in Austria, mentre il sindaco lo onora dedicandogli il nome dello stadio di calcio dello Sturm Graz appena costruito l' Arnold Schwarzenegger Stadium". Nel 1998 muore la madre di Arnold, Aurelia, a causa di un infarto.

Nell'anno successivo il "gigante buono" torna al cinema dopo due anni di pausa con "End of Days" mentre un altro recente film è "The 6th Day" uscito in Usa nel Novembre del 2000. Il 2001 segna un passo importante nella vita di Schwarzy, diviso fra una possibile carriera politica o la continuazione di quella cinematografica.

All'indomani dell'uscita nelle sale di "Le macchine ribelli", terzo capitolo della saga di Terminator (che vede nel cast la bella Kristanna Loken), Arnold, candidato come Governatore della California alle Elezioni viene eletto il 7 ottobre 2003, seguendo le orme di Ronald Reagan, anche lui passato da Hollywood e dalla direzione dello stato californiano prima di arrivare alla presidenza USA. Schwarzy essendo nato in Austria però non potrà ambire alla carica di Presidente.

A tre anni di distanza, nel mese di novembre 2006 ha ottenuto la rielezione (dopo aver preso le distanze dal presidente George W. Bush) e assunto una posizione moderata. In un messaggio ai propri sostenitori ha poi dichiarato: "adoro fare i sequel, ma questo senza alcun dubbio è il mio sequel preferito".

Nel gennaio 2011, al termine del suo mandato, Schwarzenegger è tornato a lavorare a tempo pieno nel mondo del cinema. Ha tuttavia dichiarato la volontà di interpretare ruoli poco estremi, più adatti alla sua età. I film a cui partecipa in questi anni, come protagonista o semplici apparizioni, sono "I mercenari - The Expendables" (2010, di Sylvester Stallone), "I mercenari 2" (2012), "The Last Stand - L'ultima sfida" (2013, di Kim Ji-Woon), "Escape Plan - Fuga dall'inferno" (2013), "Contagious - Epidemia mortale" (2015), "Terminator Genisys" (2015), "Aftermath - La vendetta" (2017), "Terminator - Destino oscuro" (2019).

https://biografieonline.it/biografia-arnold-schwarzenegger