L’Expò 2015 di Milano è
la prima esposizione universale in cui le multinazionali sono trattate alla
stessa stregua dei grandi Stati. Coca-Cola e McDonald’s, per esempio, hanno
enormi spazi espositivi, proprio come Cina o Russia. Questa scelta ha scatenato
la protesta di molti cittadini, che naturalmente non c’entra nulla con le violenze squadriste
dei black bloc. Essere considerate come Stati è per le multinazionali un enorme
successo simbolico, ma è anche una scelta gracida di potenziali, enormi
conseguenze, I cittadini ne sanno pochissimo e sarebbe bene informarli. Perché
si tratta di capire e di scegliere quale mondo vogliamo consegnare ai nostri
figli. Le grandi compagnie rivendicano un ruolo legislativo forte, proprio come
quello dei maggiori Parlamenti democratici. Sostengono che ormai lo status di
cittadino sia meno importante nella vita delle persone di quello di
consumatore. Dunque, se il Parlamento americano o quello europeo, con i loro
300 e 500 milioni di elettori, prendono decisioni capitali, anche le grandi
compagnie, con le loro centinaia di milioni di consumatori, hanno diritto a
intervenire nelle scelte normative. Il nuovo trattato fra Usa ed Europa (Ttip)
prevede larghe aperture in questo senso. Se i parlamenti sono eletti dai
cittadini, dei quali anzi ormai solo la metà va a votare, i grandi marchi come
McDonald’s, Coca-Cola, Nestlè, Apple ecc., sono “eletti” ogni giorno da
miliardi di clienti. Se gli Stati conoscono male i propri cittadini, le
multinazionali attraverso i big data, le banche d’informazioni, li conoscono
molto meglio e li hanno schedati tutti. Anche le multinazionali hanno il loro
pacchetto di riforme per modernizzare il mondo. Moltissime idee. Quelle
dell’alimentazione, per esempio, vogliono legalizzare ovunque gli Ogm, poter
brevettare qualsiasi organismo vivente (una molecola, una semente, un genoma) a
fini commerciali e non soltanto scientifici, poter privatizzare tutto, a
cominciare dall’acqua. Che è secondo loro un’ottima soluzione per ripianare i
debiti delle amministrazioni pubbliche. Questo è il mondo che possiamo
consegnare ai nostri figli. Ci piace? Per molti cittadini è un incubo. Ma che
possono fare? Se in Europa gli Ogm sono in teoria banditi, a livello locale ciascuno
fa come gli pare. Il referendum contro la privatizzazione dell’acqua non ha
impedito che in Italia le Regioni continuassero a privatizzare. Non
nell’interesse dei cittadini, visto che l’acqua pubblica in Italia è in genere
molto buona. E’ eccellente per esempio quella della mia città, Milano.
Purtroppo i visitatori dell’Expo non lo potranno sapere, perché l’esclusiva
della fornitura d’acqua è stata appaltata alla Nestlè.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 15
maggio 2015
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