Per evitare che eventuali Olimpiadi a Roma possano dare adito
a nuovi scandali, le autorità hanno già un piano di sicuro successo: affidare
il controllo degli appalti a Er Trasparenza, un boss del Tufello che amministra
da sempre con rigore ed equità i lavori pubblici capitolini. Lo Staff Er
Trasparenza presiederà uno staff di consulenti composto da Er Crocchiadita, che
ha l’incarico di convincere i dubbiosi sulla bontà dell’operazione; Er
Mignottaro, addetto alle pubbliche relazioni con le delegazioni del Cio che
verranno a Roma per decidere il loro gradimento sull’assegnazione dei Giochi
all’Urbe; e in qualità di esperto sportivo Er Centometri, ex militante di
Ordine Nero famoso per la velocità con la quale fuggiva dopo avere acceso la
miccia. Ma nei dieci anni che ancora ci separano dall’evento sarà sicuramente
possibile allevare una nuova generazione di manager motivati appositamente per
i Giochi: come er Carbonella, specializzato negli appalti di fiaccole e
bracieri, e Er Gonfia, trafficante di anabolizzanti. La Proposta Di Minima Non ignorando la difficile situazione in cui versa il Paese, il Coni ha
in animo diverse possibili configurazioni dei Giochi, tra le quali fa spicco
per la sua economicità anche una proposta di minima ritenuta coraggiosa e
interessante: si tratterebbe di un remake delle Olimpiadi romane del 1960, con
gli stessi atleti di allora, le stesse gare e gli stessi risultati, il tutto
trasmesso in bianco e nero. In caso di decesso gli atleti potrebbero essere
rimpiazzati dai figli o dai nipoti. (…). La Proposta Di Massima Naturalmente, nel caso nel 2024 la
crisi sia solo un ricordo, è prevista anche una proposta di massima. Si tratta
di promuovere a discipline olimpiche anche corsa nei sacchi, yoyò, tiro con la
fionda, addominali, hula-hop, morra cinese, cruciverba, yodel acrobatico e
nascondino a squadre, costruendo per ciascuno delle nuove discipline uno stadio
da centomila posti. Tranne che per il nascondino, che per comprensibili ragioni
strutturali comporta la realizzazione di un vero e proprio “stadio diffuso”
sparso per l’intera città, con la ristrutturazione di edifici, giardinetti e
seminterrati adatti a nascondere i concorrenti. (..). Sedi Suggestive
L’idea di disputareiltiro con l’arco in Piazza San Pietro (questa è vera, NdA) è parsa ottima agli organizzatori,
a patto che la finestra del Papa venga schermata durante la gara. In
discussione anche le gare di equitazione all’interno della basilica, avendo
cura di avvertire i visitatori all’ingresso. (…). Cerimonia Inaugurale Gli ultras di Roma e Lazio hanno
fatto sapere che, per l’occasione, sono disposti a rinunciare ai fumogeni ma
non agli striscioni con la scritta
“morte agli infami”, “il nostro onore è la vostra infamia”, “l’onore non
è degli infami”, “infamia e onore”, “onore e infamia” e “mo me so’ scordato”.
Gli spettatori in arrivo da tutto il mondo, comprese le delegazioni ufficiali e
i capi di Stato, verranno sistemati nei posti lasciati liberi dagli ultras.
Michele Serra – Satira preventiva – L’Espresso – 30 dicembre
2014 -
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