Ha intervistato Gheddafi, Clinton, Arafat. E’ stata una
celebratissima reporter di guerra. La fama di Christiane Amanpour, star della
Cnn, è talmente grande da farla svettare nella classifica dei giornalisti più
seguiti su Twitter dai leader politici mondiali. Come ogni anno, infatti, la
società di pubbliche relazioni Burson Marsteller ha pubblicato il rapporto
Twiplomacy sull’utilizzo del popolare social network da parte dei capi di Stato
e di governo del pianeta, dei ministri degli Esteri e dei rispettivi dicasteri.
Tra gli argomenti considerati, il rapporto con i grandi media internazionali.
Se la lingua più usata dai “twittatori-in-capo” è lo spagnolo, il giornalismo
che conta è tutto anglofono. L’account più seguito è quello del New York Times, che compare nel 22 per
cento dei 647 profili esaminati, davanti a Reuters, Cnn, Economist e Bbc. Tra i singoli giornalisti, il primato è nettamente
della Amanpour, con ben 69 leader trai propri follone. In seconda posizione, il
suo collega alla Cnn, Fareed Zakaria, con 43 citazioni. A completare il podio, ex aequio, due editorialisti del New York Times, Nicholas Kristof e
l’economista Paul Krugman, la fondatrice dell’Huffington Post, si ferma al quinto posto, con ventisei
“affezionati”. Tra i primi venti nomi in graduatoria, ci sono la star della tv
americana Oprah Winfrey, il giornalista del Financial
Times Peter Spiegel e il commentatore araboSultan Al-Qassemi, una delle
voci più ascoltate sul Medio Oriente. La classifica stilata da Burson
Marsteller sembra interessare gli stessi politici, perché l’account @Twiplomacy è seguito da ben 126 leader.
Davide Vannucci – Il Venerdì di Repubblica – 9 gennaio 2015 -
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