Sì, ci siamo.
Trionfando sulla scienza, sulla meccanica quantistica e sulle superstizioni dei
nostri tempi, la grande invenzione è stata realizzata. Gloria agli alchimisti,
ai visionaristi, agli scientisti e agli enigmisti. Del moto perpetuo ormai sono
esperti anche i bambini, ma lo stato perpetuo è soltanto un brevetto italiano. E’
stato finalmente dimostrato che il movimento è solo illusorio, che il Primo
Motore mancava da sempre della chiave di accensione e che i viaggi costano
veramente troppo. Immobili come cubi di piombo appoggiati sulle idee per non
farle portar via dal vento, il nostro compito storico è convincere il resto del
mondo a seguirci verso il mitico traguardo dell’immobilità. O almeno a
rallentare un po’. In fondo è una cosa che facciamo per altruismo. Noi, dal
mondo, siamo già scesi.
www.massimobucchi.com – Il Venerdì di Repubblica – 16
gennaio 2015
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