Paul R. Ehrlich, oggi presidente del Centro per la
conservazione della biologia della Stanford University, è il Thomas Malthus
della modernità. Nel 1968 il suo saggio “La bomba demografica” diventò un best
seller mondiale e il dibattito sul sovrappopolamento conquistò l’attenzione
pubblica. Enrlich è famoso anche per la celebre formula sull’impatto ambientale
umano, che secondo il biologo statunitense dipende da tre fattori: quanti
siamo, quanto consumiamo e quanto inquinano le tecnologie che usiamo. Professor Ehrlich, sembra che la
popolazione continuerà sempre a crescere: come immagina un mondo sempre più
affollato? “Non ho mai creduto che nel corso di questo secolo la
popolazione globale potesse diminuire spontaneamente, cioè grazie a un calo
della popolazione globale potesse diminuire spontaneamente, cioè grazie a un
calo della natività come sarebbe auspicabile. Mi preoccupa invece che ciò possa
accadere a causa di un drastico aumento della mortalità. Il nostro impatto
sull’ambiente è già oggi insostenibile e se non porremo un freno ai mutamenti
climatici, al degrado degli ecosistemi, alla perdita di biodiversità e
all’abuso di sostanze tossiche in agricoltura, rischiamo di non raggiungere
affatto gli 11 miliardi, e non per nostra scelta”. Come lo possiamo evitare? “Possiamo ridurre la popolazione senza
traumi dando alle donne gli stessi diritti e le medesime opportunità degli
uomini. E consentendo a chiunque l’accesso ia ai moderni contraccettivi sia, in
caso di gravidanze indesiderate, all’aborto”. L’impatto ambientale dipende però anche dai nostri consumi. Non
potremmo ridurre i consumi anziché la popolazione?. “Come dico spesso, non
c’è preservativo contro i consumi eccessivi. Per ridurre i consumi in modo
significativo dovremmo chiedere ai cittadini delle nazioni più ricche di
rinunciare al loro stile di vita e ipotizzare mutamenti radicali nel sistema
capitalista, che includano una sottrazione di potere alle multinazionali e ai
politici corrotti che fanno affari con loro. Sarà d’accordo con me che
diminuire la popolazione è più semplice”.
Paul R. Ehrlich – Scienze – L’Espresso – 25 dicembre 2014 -
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