Signori del Tempo hanno deciso: il 2015 non sarà composto di
31 milioni 536 mila secondi, come gli altri, ma da 31 milioni 536 mila e uno, e
quel secondo in più sarà aggiunto alla mezzanotte del 30 giugno. I Signori del
Tempo sono gli scienziati dello Iers (Internazional Earfh Rotation and
Reference Systems Service), organismo internazionale il cui compito è
sorvegliare la rotazione terrestre e decidere se sia in sincronia o meno con
l’Utc (Coordinated Universal Time), il tempo misurato da orologi atomici che
dal 1967 regola le nostre giornate. “la rotazione terrestre è molto irregolare”
spiega Patrizia Tavella, fisico dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica
di Torino. “A causa dei movimenti tettonici, della formazione dei ghiacci e di
altri fattori, ogni anno accelera o rallenta un po’”. Per sfuggire
all’irregolarità del giorno astronomico, da oltre quaranta anni si è passati al
tempo scandito dagli orologi atomici, che, impiegando come pendolo le
vibrazioni di atomi di cesio (o, nei congegni più nuovi, di stronzio, ancora
più preciso), sbagliano solo di un secondo ogni 300 milioni di anni. Questa
loro precisione assoluta fa sì che il loro anno sia composto sempre esattamente
di 31 milioni 536 mila secondi, e quindi non corrisponde con quello impreciso
scandito dai movimenti terrestri.”Nei primi anni di adozione del tempo atomico
le navi continuavano a usare la posizione del Sole e degli atri nel cielo per
stabilire le coordinate: un compito che sarebbe diventato via via più difficile
se la rotazione terrestre avesse perso la sincronia con il tempo degli orologi.
Per questo si decise di correggere le irregolarità astronomiche, aggiungendo o
sottraendo, ogni tanto, secondi agli anni, in modo che rotazione e orologi
restassero sincronizzati”. Così per 25 volte, dal 1972, è stato aggiunto un
secondo a un anno, e questo avverrà di nuovo nel giugno prossimo. (..). Si
potrebbero perciò lasciare andare anno astronomico e tempo atomico ognuno per
conto proprio, con il mezzogiorno astronomico sempre un po’ più in ritardo
rispetto a quello indicato dall’orologio. Non se ne accorgerebbe nessuno: per
accumulare un’ora di differenza ci vorrebbero seimila anni. Ma la decisione la
deve prendere l’International Telecommunication Union, e serve l’unanimità:
finora la Gran Bretagna si è opposta”. La ragione è il famoso tempo di
Greenwich, quello cui fanno riferimento i fusi orari, scandito dal passaggio
del Sole sul meridiano di quella cittadina. “Se si smettesse di sincronizzare
tempo atomico e astronomico, il tempo di Greenwich sarebbe via via più
impreciso e sempre meno importante”.
Alex Saragosa – Il Venerdì di Repubblica – 23 gennaio 2015 -
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