Per quanto i sondaggi non dicano di solito se non quello che
un uomo desto sa già per conto suo, le ultime nuove che ci riportano una
profonda preoccupazione dovrebbero destarla. La fiducia del popolo sovrano in
tutte le istituzioni è in caduta libera; per dirla con un grande scrittore che
descriveva la situazione ben altrimenti tragica, quella tedesca alla fine degli
anni ’20, la fiducia di ogni, per così dire, cittadino nei confronti di chi
dovrebbe rappresentarlo sta uscendo dalla sua anima come l’aria da un
pneumatico bucato. Eppure, a guardar bene, non è così, ma anche peggio.(...).
Dunque: crollo dell’idea stessa di una res publica e crescente affermazione
della fede che la democrazia possa benissimo funzionare senza partiti. (…). Il Fatto, Poi, Che La Stupidità comunque più grande consista nel credere che la ragione
possa vincerla sempre, non dovrebbe essere un buon motivo per sottovalutarla
troppo. Probabilmente siamo alla vigilia di situazioni che non ce lo permettono.
Credere che l’Europa si possa salvare sfasciandola ulteriormente, o che i
flussi migratori dei Paesi del Mediterraneo e dell’Africa possano interrompersi
con qualche “grida”, o che il dramma della convivenza tra culture e religioni
all’interno di ogni Paese europeo possa essere derubricato a problema di
polizia, o quello dello Stato islamico a problema militare, o, ancora, che il
conflitto strategico che si va aprendo con l’impero russo sia affrontabile con
qualche embargo – tutto ciò è profondamente stpido, ma non per questo meno
pericoloso. Soprattutto quando i discorsi stupidi vengono fatti da gente abile,
che raccatta consenso grazie alla propria incredibile assenza di pudore. Ciò Sembra Valere in particolare per le nostre questioncelle interne. La crisi italiana
non è più, da tempo, soltanto economica e finanziaria. E pure i sondaggi ci
sono arrivati. E’ crisi sociale e culturale. Quando il 50 per cento dei giovani
non ha lavoro o ne è del tutto insoddisfatto, ciò significa il dilagare della
crisi oltre i tradizionali confini “di classe” e la caduta delle condizioni di
vita del ceto medio: Promettere senza avere la possibilità di mantenere si fa a
questo punto un puro azzardo. Giocare sul senso drammatico di insicurezza che
pervade il Paese, può scatenare reazioni ingovernabili da chiunque.(…). Se non
si è in grado di fare le riforme di sistema che il Paese aspetta da vent’anni e
passa, se più del bricolage attuale in maniera istituzionale e del lavoro non è
possibile andare, bene, ce ne faremo – si dice così, no? – una ragione, ma dite
la verità al popolo sovrano! Rendetelo partecipe consapevole della drammaticità
della situazione interna, europea, internazionale. Fate una ragionevole
scommessa: che esso sia ragionevole: Non è detto che la vinciate, ma per
l’altra via perderemo tutti.
Massimo Cacciari – Parole al vento – L’Espresso – 15 gennaio
2015 -
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