Insieme a molti guai politici ed economici, in Italia e in
Europa, si parla sempre più spesso della perona da scegliere per il Quirinale.
Non è facile preferire un uomo trai tanti possibili candidati dopo i quasi nove
anni di Giorgio Napolitano e il precedente settennato di Carlo Azeglio Ciampi,
probabilmente i due migliori Capi di Stato che l’Italia abbia avuto. Senza
mettere in discussione Luigi Einaudi che fu il primo e dovette inventare molte
“prerogative” della sua carica mai esistente prima di lui nello Stato italiano
ancora basato sullo statuto di Carlo Alberto di Savoia. Ad aiutare Einaudi
c’era alla guida del governo un personaggio come De Gasperi e questo rese il
suo compito molto più facile.(…). Fatta Questa lunga premessa indichiamo ora un
sommario elenco dei nomi di cui si parla tenendo conto che non spetta al popolo
cosiddetto sovrano la scelta del Presidente ma al Parlamento e a una
rappresentanza delle Regioni per un totale di un migliaio di Grandi Elettori,riuniti
insieme quindici giorni dopo le dimissioni del Capo dello Stato che avverranno
entro il 15 del prossimo gennaio. Il “plenum” parlamentare, che deciderà può
durare poche ore o un mese intero, monopolizzando ogni altro evento politico.
Comincio da Romano Prodi che esclude il suo interesse alla carica ma è molto
“nominato” da chi si interessa a questo argomento.(…) . Prodi parte con molti
vantaggi ma un paio di handicap: è politicamente molto preparato e lo è anche
come tecnico dell’economia; è stato presidente dell’Iri, più volte ministro,
presidente del consiglio, per sette anni presidente della Commissione europea e
da anni incaricato di importanti missioni politiche e sociali da parte
dell’Onu(..). Gli handicap sono due: non piace né a Renzi né a Berlusconi e
neppure a parecchi parlamentari del pd.(…) Comunque l’ostilità, ostentata
apertamente da Berlusconi e negata ma evidente anche in Renzi, sono due
handicap assai difficili da superare. Il Secondo Nome è quello di Pier Carlo Padoan,
l’attuale ministro dell’Economia. E’ stato uno dei dirigenti del Fondo
monetario e presidente dell’Ocse. Queste due cariche sono importanti ma non di
primissima scelta.(…). Non incontra avversità esplicite neppure nella sinistra
del Pd. E’ uno dei papabili, sebbene questa definizione finisce assai male nei
conclavi. Enrico Letta sarebbe probabilmente un buon inquilino del Quirinale ma
difficilmente supererebbe l’ostilità di Renzi e dei renziani. Peccato per il
paese (dico io). Un Ottimo Successore di Napolitano sarebbe anche Walter
Veltroni (sono sempre io a pensarlo) e non incontra veti pregiudiziali, salvo
uno che tuttavia non è da poco: Veltroni non è avversario di Renzi, che lo
riconosce addirittura come un suo predecessore per come ha concepito di Partito
democratico di cui è stato il fondatore. (..). Se si punterà su un tecnico
economico, oltre Padoan c’è soltanto Ignazio Visco,governatore della Banca
d’Italia. (…). Se si punta invece su tecnici del diritto il candidato di
maggior prestigio è Sabino Cassese, cui non difetta neppure il senso politico.
Ci sono altri nomi tutt’altro che disprezzabili, a cominciare da Piero Fassino,
attuale sindaco di Torino, che fu più volte ministro e a lungo segretario dei
Ds, asse portante del Pd. Si fa anche il nome di Paolo Gentiloni, attuale
ministro degli Esteri e renziano a tutti i carati, nonché di alcune donne, tra
le quali si parla di Emma Bonino che sembrava uscita dall’elenco delle
candidature. Come si vede la tastiera è ampia e i tasti sono quasi tutti ben
accordati. Qualcuno è accordato fin troppo. E’ auspicabile che la maggioranza
del Parlamento nomini la persona giusta perché è di questo che ha bisogno il
Paese.
Eugenio Scalfari – Il vetro soffiato – L’Espresso – 8 gennaio
2015 -
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