Etichette

domenica 25 gennaio 2015

Lo Sapevate Che: Così Salvini seduce la destra profonda...



Matteo Salvini cavalca gagliardamente l’onda islamofobica e securitaria che attraversa l’Italia. In effetti, per lanciare messaggi forti e mobilitanti che riportassero l’attenzione dell’opinione pubblica sulla Lega ci voleva ben altro che lo stanco Bossi o il pallido Maroni. Ci voleva uno come Salvini, grintoso e spavaldo.(..) . La Popolarità Del Leader leghista si associa con la crisi verticale del berlusconismo. Forza Italia e il suo a attuale leader sopravvivono grazie alla respirazione artificiale praticata, peraltro a giorni alterni, da Matteo Renzi. Ogni qual volta il premier si distrae o si irrita, tra i forza italioti di rito arcoriano scoppia il panico. (..). Ma come mai l’esaurimento della spinta propulsiva del berlusconismo alimenta il successo della Lega e non premia invece l’Ncd di Alfano? Rispondere a questo interrogativo svela l’essenza profonda della destra italiana. Ancora una volta dobbiamo richiamare il berselliano forzaleghismo. Tra i due partiti c’è sempre stata una osmosi elettorale, frutto di una comune ostilità alle tradizioni costituzionali repubblicane. Essi rappresentavano – meglio, intendevano rappresentare – il nuovo e il moderno, l’efficiente e il produttivo: una Italia fattiva e operosa, estranea ai vecchi riti della politica romana e ai suoi neghittosi rappresentanti. Questa comunanza pre-politica era poi cementata da una serie di atteggiamenti politici da maggioranza silenziosa, dove svettava una ostilità rocciosa alla sinistra in qualunque forma si presentasse. Ora, nel momento in cui Berlusconi “tradisce” e si fa irretire dal nemico, comunque ancora troppo amico dei comunisti, la sirena di un leader truce e tranchant non può che essere suadente. Salvini Con La Sua Aria da bravo ragazzo, ma tosto e in grado di cantargliela chiara, oggi drena il consenso che un tempo andava al doppiopetto d’ordinanza Fininvest. La sua irruenza si accompagna però ad una indubbia intelligenza politica. Non disdegna infatti quando serve – e si vedrà ancor meglio in occasione delle prossime elezioni per il Quirinale quando deciderà al momento opportuno se far pesare i propri voti in favore di un candidato “potabile” per il suo elettorato, o sottrarsi all’intesa urlando grillescamente all’inciucio. (..). Certo è che oggi, soprattutto dopo gli attentati di Parigi, la Lega potrebbe diventare il primo partito della destra italiana. Con il che verrebbe alla luce la natura intrinsecamente reazionaria di gran parte dell’elettorato cosiddetto moderato. Questa componente, di cui hanno sempre (stra)parlato Silvio Berlusconi e suoi sodali, è sempre stata una infima minoranza: in realtà, il cuore dei sostenitori delle formazioni di destra pulsa per posizioni ben più radicali e antagoniste rispetto a quelle che osservatori compiacenti o superficiali attribuivano loro. Tutti gli studi condotti in questi vent’anni avevano segnalato una propensione radicale della destra, ma solo ora questo tratto emerge con chiarezza, quando irrompe un nuovo protagonista che enfatizza senza pudore tutte le pulsioni anti-repubblicane presenti nella pancia dei cosiddetti moderati. E Renzi guarda sornione l’ascesa di Salvini: uno scivolamento a destra dell’asse dell’opposizione è proprio un bel regalo per il premier. Il “suo” Pd può espandersi ancora al centro.
Piero Ignazi – Potere&poteri – L’Espresso – 22 gennaio 2015 -

Nessun commento:

Posta un commento