Milano. Esiste la ricetta della felicità La stanno cercando
assiduamente due ricercatori: Luca Iani, dell’Università Europea di Roma, e
Marco Lauriola, del Dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza, che
vogliono capire quali comportamenti sono i più adatti a rendere felici gli
italiani di qualsiasi età. La ricerca è partita nel 2012 e ha già superato una
prima fase. i due studiosi sono riusciti ad “adattare” al contesto culturale italiano
la “scala della felicità soggettiva” elaborata da Sonja Lybomirsky, docente
all’Università di California, che si era basata sulla semplice considerazione
che alcune persone sono più felici di altre a prescindere dalle circostanze
oggettive nelle quali si trovano. Quante persone conosciamo che – pur
ammettendo di avere una vita soddisfacente – non riescono a sentirsi felici e viceversa quante, pur non
avendo troppe cose di cui rallegrarsi, sono comunque serene? Lyubomirsky ha
fatto il giro del mondo, e in Italia è stata tradotta da Lauriola e Iani.
Risultato: noi italiani siamo nella media, un poco più felici dei portoghesi e
un po’ meno dei filippini, laddove i più infelici sono i russi e i più felici
gli americani. Ora l’indagine continua e i ricercatori vogliono provare a
rispondere alla seguente domanda: quali sono i comportamenti che entrano in
gioco? “Le ricerche scientifiche dimostrano l’esistenza di caratteristiche
biologiche che ci aiutano a essere più a o meno felici” spiega il professor
Lauriola, “ma c’è un grosso margine di variazione, stimato intorno al 40 per
cento, determinato dai nostri comportamenti”. E’ un po’ come avviene per la
corporatura: c’è chi è tendenzialmente grasso e chi magro, ma la dieta fa la
sua parte, eccome. E, allora, come dobbiamo comportarci per raggiungere la
felicità? “Gli atteggiamenti e le abitudini che i ricercatori stanno testando
vanno dall’ “essere grati” alla capacità di “assaporare la vita” fino alla
capacità di “mantenersi in relazione con amici e parenti”. Il nostro studio
vuole individuare, dice ancora Lauriola, “quali comportamenti in Italia, in
base alla fascia d’età e alle caratteristiche di ciascuno, sono correlati
all’ottimizzazione della felicità cui una persona può aspirare”. I risultati?
Non prima del 2016.
Cinzia Gubbini – Venerdì di Repubblica – 2 gennaio 2015 -
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