Cinquantadue anni, sposata da 20, due figli adolescenti; mio
marito, 51 anni, sportivo, bancario con mansioni di responsabilità,
abitudinario, marito e padre molto presente, poco abituato al dialogo ma
disponibile, affettuoso, premuroso, a modo suo spiritoso, molto collaborativo
nelle attività domestiche suoi difetti però mi hanno indurito. E’ rigido nelle
sue idee e decisioni, esige molto da sé e dai familiari. Il nostro matrimonio,
non facile, è iniziato con entusiasmo, poi due figli a breve distanza che mi
sono trovata a gestire da sola. Sono sprofondata in una depressione che mi
trascino ancora adesso. Eravamo innamorati, ma io sempre più insoddisfatta.
(..) Come tutte le mamme lavoratrici mi sono divisa tra nido, scuola materna,
varie attività sportive (…). Tutto questo fanno le mamme! E se cercavo di
svignarmela, leggevo negli occhi di mio marito la disapprovazione per la mia
inadeguatezza. L’anno scorso alcune lettere anonime l’hanno indotto a
confessarmi immediatamente che aveva avuto alcuni incontri con una collega
senza giungere all’atto sessuale.(..) Poi mio marito ha cominciato ad avere
crisi di panico attribuite allo stress,e mi ha confessato di essere oppresso
dai sensi di colta (..). In seguito con una cliente in difficoltà ci sono stati
baci, incontri per pranzi di lavoro e qualche sms “romantico”. Devo credere
alle sue confessioni? (..) Abbiamo
fissato un appuntamento da uno psichiatra esperto in terapie di coppia.
Rita 21
Lei mi perdonerà se le dico che dalla sua lettera ho capito
poco. Un marito pieno di pregi e con qualche difetto, una moglie logorata dalle
responsabilità verso i figli. Vent’anni d’amore, ma quella condanna che hanno
le donne di oggi, di riempire, secondo me sbagliando, la vita dei figli che sin
da piccoli sono pieni di impegni e lasciati poco al gioco infantile, ai
pensieri, alla fantasia. Poi il marito confessa, qualche bacio a una signora ma
niente di più. Lei soffre moltissimo, capisce che non può perdere il marito e
“ci lavora” un anno per ricostruire il rapporto. Tutto a posto? No, perché il
marito è preso da crisi di panico e sensi di colpa: e confessa, anni fa ho
baciato una collega ed è finita lì, poi ancora baci con una cliente in difficoltà.
Ma perché suo marito la provoca con confessioni in apparenza non allarmanti,
sapendo quanto lei ci soffra essendo
ancora un po’ depressa? Ma perché lei si lascia terrorizzare all’idea di
qualche bacio, ma soprattutto pensa che queste parole saranno seguite da altre
molto più definitive? Forse io sono molto superficiale, ma in un lungo rapporto
qualche errore (di tutti e due anche) non mi impressionerebbe. Insomma sarò
cinica, ma mi pare che entrambi stiate esagerando, rovinandovi la vita con un
po’ di cattiveria. Quanto all’analista, spero davvero che possa aiutarvi ad
uscire da un pantano che potrebbe diventa pericoloso.
Natalia Aspesi – Questioni di cuore – Il Venerdì di
Repubblica – 2 gennaio 2015 -
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