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lunedì 5 gennaio 2015

Lo Sapevate Che: E dopo vent'anni insieme, eccoci in terapia di coppia per i flirt di mio marito....



Cinquantadue anni, sposata da 20, due figli adolescenti; mio marito, 51 anni, sportivo, bancario con mansioni di responsabilità, abitudinario, marito e padre molto presente, poco abituato al dialogo ma disponibile, affettuoso, premuroso, a modo suo spiritoso, molto collaborativo nelle attività domestiche suoi difetti però mi hanno indurito. E’ rigido nelle sue idee e decisioni, esige molto da sé e dai familiari. Il nostro matrimonio, non facile, è iniziato con entusiasmo, poi due figli a breve distanza che mi sono trovata a gestire da sola. Sono sprofondata in una depressione che mi trascino ancora adesso. Eravamo innamorati, ma io sempre più insoddisfatta. (..) Come tutte le mamme lavoratrici mi sono divisa tra nido, scuola materna, varie attività sportive (…). Tutto questo fanno le mamme! E se cercavo di svignarmela, leggevo negli occhi di mio marito la disapprovazione per la mia inadeguatezza. L’anno scorso alcune lettere anonime l’hanno indotto a confessarmi immediatamente che aveva avuto alcuni incontri con una collega senza giungere all’atto sessuale.(..) Poi mio marito ha cominciato ad avere crisi di panico attribuite allo stress,e mi ha confessato di essere oppresso dai sensi di colta (..). In seguito con una cliente in difficoltà ci sono stati baci, incontri per pranzi di lavoro e qualche sms “romantico”. Devo credere alle sue confessioni? (..) Abbiamo  fissato un appuntamento da uno psichiatra esperto in terapie di coppia. Rita 21
Lei mi perdonerà se le dico che dalla sua lettera ho capito poco. Un marito pieno di pregi e con qualche difetto, una moglie logorata dalle responsabilità verso i figli. Vent’anni d’amore, ma quella condanna che hanno le donne di oggi, di riempire, secondo me sbagliando, la vita dei figli che sin da piccoli sono pieni di impegni e lasciati poco al gioco infantile, ai pensieri, alla fantasia. Poi il marito confessa, qualche bacio a una signora ma niente di più. Lei soffre moltissimo, capisce che non può perdere il marito e “ci lavora” un anno per ricostruire il rapporto. Tutto a posto? No, perché il marito è preso da crisi di panico e sensi di colpa: e confessa, anni fa ho baciato una collega ed è finita lì, poi ancora baci con una cliente in difficoltà. Ma perché suo marito la provoca con confessioni in apparenza non allarmanti, sapendo quanto lei ci soffra  essendo ancora un po’ depressa? Ma perché lei si lascia terrorizzare all’idea di qualche bacio, ma soprattutto pensa che queste parole saranno seguite da altre molto più definitive? Forse io sono molto superficiale, ma in un lungo rapporto qualche errore (di tutti e due anche) non mi impressionerebbe. Insomma sarò cinica, ma mi pare che entrambi stiate esagerando, rovinandovi la vita con un po’ di cattiveria. Quanto all’analista, spero davvero che possa aiutarvi ad uscire da un pantano che potrebbe diventa pericoloso.
Natalia Aspesi – Questioni di cuore – Il Venerdì di Repubblica – 2 gennaio 2015 -

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