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lunedì 4 agosto 2014

Lo Sapevate Che: L'Antitaliano



 Nell’inferno di Pescopagano

Due ragazzi africani gambizzati vicino a Castelvolturno, luogo della strage del 2008. Qui una volta era un paradiso. Ora, tra immigrati e italiani si sfiora ogni giorno la tragedia. Mentre lo Stato continua a voltare lo sguardo dall’altra parte….

C’era una volta un paradiso. C’era una volta e ora non c’è più. Al suo posto una distesa di case, una campagna difficile e un mare impraticabile. Al suo posto un’area, dove la convenienza tra le diverse comunità non è cosa scontata, dove l’accoglienza della gente del Sud, quello stereotipo che tanto piace ai turisti, è messa a dura prova e uccisa dalla mancanza di regole. Dalla mancanza di Stato che non vuol dire mancanza di pattuglie, di controllo, di militarizzazione, ma di regole che diventino mattoni con i quali costruire un futuro dignitoso.
A Pescopagano, una frazione di Mondragone (in provincia di Caserta e vicinissima a Castelvolturno), la convenienza tra comunità italiana e africana è sempre più problematica e qualche settimana fa due ragazzi ivoriani sono stati gambizzati. La reazione: auto incendiate, distruzione. Si è rischiato di ripetere le tragedie che abbiamo vissuto con la morte di Jerry Masslo nel 1989 e con la strage di Castelvolturno nel 2008. (…). Cosa aspettiamo? Che si uccidano tra loro? Che il problema si risolva con lo sterminio reciproco? Non accadrà, e il Governo a Castelvolturno – che ormai ha quasi smesso di essere solo un luogo per diventare una categoria – deve intervenire. Apparentemente libero dalla zavorra mortifera della Lega Nord, deve comprendere che l’Italia è un paese di immigrazione.
E Intanto I nostri Padri ci raccontano del litorale domizio come una terra un tempo idilliaca. Un paradiso che ci si affrettava a raggiungere nelle ore di riposo dal lavoro oppure finita la scuola, in dieci nella Cinquecento dell’amico con la patente. Ora quel paradiso si è trasformato in un lager per bianchi ricchi e neri ricchi. Un lager per bianchi poveri e neri poveri. Un lager per bianchi onesti e neri onesti. Un lager per bianchi criminali e neri criminali. Un inferno che tutto livella: non esistono più onesti e disonesti, ma solo anime dannate. (…)
Quello che ferisce in Italia è una totale impreparazione ad affrontare un fenomeno che esiste da decenni e le cui proporzioni sono cresciute e non diminuite. L’unica risposta è stata negli anni quel “ridicolo” rispediamo gli stranieri a casa loro” ignorando volutamente le cause che spingono centinaia di migliaia di persone a lasciare la loro casa (forse non più loro), e sapendo che non c’erano i soldi nemmeno per pagargli il viaggio di ritorno. Tra l’abbandono e il razzismo esiste una gamma intermedia di azioni possibili, ma sino a ora non mi sembra siano state valutate, studiate, applicate. Nell’eterna speranza coltivata dai nostri politici che anche questo problema si risolva da solo.
Roberto Saviano – L’Espresso – 31 luglio 2014

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