Annuncio di Riforme
Chissà se ad agosto potrebbero capitare delle settimane di
diverso tipo. Ne avremmo anche bisogno tutti perché sono mesi che ci sentiamo
dire che la prossima sarà “la settimana decisiva per le riforme”. La formula è
standard e viene ripetuta, ogni volta, con serietà. (..) Del resto su cose
tanto importanti non si può mica scherzare. Dalla radice “nuere” “fare un cenno
col capo” vengono tante parole: “annuire” è la più diretta. Ma anche “nume”,
divinità, viene da lì, perché quel cenno, il “nutus”, ha poi esteso il suo
significato a “ordine divino”. Dal “nutus” viene ance il “nunzio”, ha poi
esteso il suo significato a “ordine divino”. Dal “nutus” viene anche il
“nunzio”, e l’”annuncio”. “Annunciare” è quindi, in origine, fare un cenno.
L’annuncio è un cenno fatto con il capo. Nella politica italiana può essere un
cenno fatto dal capo. “Notizia” e
“noto”, invece, non sono parole collegate a “nutus”, come pure potrebbe
sembrare all’apparenza. La loro radice è “nascere”, conoscere: si conosce
qualcosa che c’è, mentre si può annunciare (accennare a) anche qualcosa che non
esiste ancora. Ecco allora che l’annuncio è il tentativo di far diventare
notizia qualcosa che non c’è, qualcosa che non si può conoscere ma a cui si può
solo credere, o non credere. (..) . Il primo grande stampatore e editore della
storia. Aldo Maurizio, è stato uno dei pionieri della comunicazione di massa.
Il suo marchio, o meglio “impresa”, era l’immagine di un delfino avvolto a
un’ancora – agilità e saldezza”, accompagnata dalle parole “festina lente”,
affrettati lentamente. Ancora oggi corriamo con molta calma. Verso dove? Ma
certo, verso la settimana decisiva per le riforme!
Anagramma: Maria Elena Boschi = e la Camera? Sì, nì, boh.
Stefano Bartezzaghi – L’Espresso – 7 agosto 2014 –
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