Com’è grande il
Paradiso
Gli Stati Uniti dichiarano guerra allo sfruttamento degli
oceani. Il presidente Bark Obama infatti ha annunciato l’intenzione di
estendere il Pacific Remote Islands Marine National Monument, che dagli attuali
225 mila chilometri quadrati dovrebbe espandersi fino a superarne oltre due
milioni fino a essere così il più ampio santuario marino del mondo, che
dovrebbe raddoppiare in un sol colpo l’estensione delle riserve oceaniche del
pianeta. L’area scelta si sviluppa intorno a sette isole e atolli situati a
largo delle coste americane nel Pacifico, che ospitano alcune decine di specie
di mammiferi e tartarughe marine in via di estinzione, e rappresentano un oasi
per specie di pesci come squali e tonni. Saranno acque protette, dove vietare
la pesca commerciale e le attività industriali inquinanti. Quella annunciata da
Washington è una campagna globale in difesa degli ecosistemi marini. Gli Stati
Uniti possono fare molto visto che controllano oltre il 13 per cento delle
acque nazionali della Terra e sono il secondo consumatore mondiale di pesce
dopo la Cina, ma il governo americano ha deciso di chiedere l’aiuto di tutti
gli Stati membri delle Nazioni Unite. E diverse nazioni sembrano pronte a
scendere a loro fianco. Il governo del Regno Unito,per esempio, sta
considerando la creazione di una nuova riserva marina nelle acque dell’Isola di
Pitcairn , un atollo del Pacifico abitato dai discendenti dei famosi ammutinati
del Bounty. Anche la Repubblica di Kiribati, microscopico stato insulare
dell’Oceania che copre una superficie emersa di appena 800 chilometri quadrati,
ha annunciato che vieterà la pesca commerciale in una area di oceano grande
all’incirca come la California. Un impegno che, come ha rivendicato il
presidente del Kiribati Anote Tong: “Sarà il nostro contributo per tutta
l’umanità”.
Simone Valesini – L’Espresso – 31 Luglio 2014 –
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