Nessun luogo è immune dal rischio specie invasive. L’agenzia
europea per l’ambiente (Eea) ha identificato le più pericolose. Eccole.
Alla Biodiversita’ Il gambero rosso della Louisiana
(importato a scopi commerciali) vive in acqua dolci, ma la sua indole è
tutt’altro che buona. Aggressivo, resistente a condizioni ambientali estreme
(come siccità e basse concentrazioni di ossigeno) e alla peste dei gamberi (di
cui è esso stesso vettore), minaccia la sopravvivenza della specie nostrano.
Alla Salute Non ci sono solo le zanzare e
l’ambrosia a mettere in pericolo la salute degli europei, con i virus
trasportati dall’una (come quello della chikungunya) e le allergie causate dal
polline dell’altra. Anche il cane procione fa paura. E’ tra i maggiori veicoli
della rabbia, ma può essere causa anche di infezioni da parassiti che
colpiscono gli umani (causando malattie come la trichenellosi e l’echinococcosi).
All’Economia A metà tra una cozza e una vongola,
la cozza zebrata i danni non li fa quando è da sola. Questi molluschi si
uniscono insieme a formare dei veri e propri grappoli, duri e resistenti, che
si attaccano a radici degli alberi, argini, gabbie di acquacoltura, condutture
fognarie, tubi di scarico delle centrali, ostruendo il flusso dell’acqua.
Rimuovere, o riparare i danni causati dalla cozza zebrata, negli impianti
industriali, di irrigazione e per l’approvvigionamento idrico cittadino può
arrivare a costare decine di milioni di euro nel giro di pochi anni.
Anna Lisa Bonfranceschi – L’Espresso – 7 agosto 2014 -
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