I maschi sono sempre
stati attratti dal rosso: nel verde della foresta indicava la presenza delle
bacche migliori
Sul podio della terza tappa del Tour de France, il corridore
italiano Vincenzo Nibali indossa la maglia gialla del primato. Al suo fianco,
due miss, due miss in abito obbligatoriamente giallo gli fanno ala. Nibali, un
bel ragazzo lui stesso, si piega verso quella alla sua destra e si scambia i
casti baci d’ordinanza sulla guancia. Ma quando si gira a sinistra per ripetere
il rito, la donna allontana brusca il volto e finge di sistemarsi la collanina.
(..). Esclusa la pur celebre “ipotesi dell’apostrofo rosa”. smentita dal “bacio
oceanico” si dice così, fra indigeni della Nuova Papua Guinea che si annusano,
si leccano e si esplorano la faccia a lungo (forse la ragazza del Tour temeva
che Nibali avesse antenati aborigeni del Pacifico) quell’atto, che sia il falso
“air Kiss” dei divi che baciano l’aria senza mai toccarsi, il bacetto di
circostanza fra amici e parenti, o l’esplorazione prolungata anche nota come
bacio alla francese, la “osculaziòne”, vocabolo scientifico, è sempre stata
trascurata. (..).
Se dobbiamo credere alla Kirshenbaum, e alla ricerca su cavie
umane supposte a varie misurazioni, il primo bacio rimane impresso nella
memoria delle donne anche più nitidamente della prima della prima esperienza
sessuale. Molte intervistate di ogni età sono in grado di descrivere quel primo
bacio con molti più dettagli, e spesso molta più nostalgia, del primo confuso
amplesso. Il bacio sulla bocca, che prepotentemente e per sempre richiama il
primo e indimenticabile rapporto fisico di noi umani con la mamma, può
addirittura terrorizzare. L’esploratore inglese William Read raccontò di essere
riuscito, dopo interminabile corteggiamento, a strappare un bacio a una
principessa africana della quale si era innamorato. La ragazza corse dal padre
sovrano urlando che quel selvaggio uomo bianco aveva tentato di mangiarla. E
forse la principessa non si sbagliava di molto. Antropologi ipotizzano che
l’attrazione maschile per la bocca dell’altro sesso nasca dall’importanza
fondamentale del colore rosso nella sopravvivenza dei nostri antenati. (..) .
Non so dunque se quella miss che rifiutò il bacetto del ciclista Nibali temesse
di essere divorata come una bacca o se appartenesse a quella vasta schiera di
esseri umani che hanno un’avversione profonda per ogni forma di intimità, anche
la più innocente. Ma l’accostamento del bacio con il rosso delle bacche apre un
serio problema per coloro che soffrono, come chi scrive, di daltonismo, e
proprio nel rosso e nel verde hanno il proprio handicap. Non deve essere del
tutto vero, dottoressa, perché di bacche e fragole mai ne trovai una sola nei
boschi, ma qualche bacio, se ricordo bene, l’ho scambiato.
Vittorio Zucconi – Donna di Repubblica – 2 agosto 2014
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