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mercoledì 6 agosto 2014

Lo Sapevate Che: Primo Piano....



Ora però Mosca tratti sul serio

Conoscevamo Bene Il Dolore che da tempo lacera l’Ucraina, l’aggravarsi del conflitto dopo l’annessione russa della Crime, l’alternarsi di speranze e delusioni per i tentativi di mediazione internazionali. Ma di là dagli sforzi politici e diplomatici – europei e anche italiani- di questi mesi,(..), quel dolore e quelle centinaia di morti nei combattimenti erano per molti lontani, confinati alla periferia orientale dell’Europa. L’abbattimento dell’aereo della Malaysian Airlines ha dato una dimensione nuova a quella tragedia, un po’ come accadde per l’11 settembre : l’ha resa globale, condivisa con tutto il mondo. (..). E politica poi, con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiede l’avvio di un’inchiesta internazionale, e con la decisione della Ue di rafforzare le sanzioni nei confronti di chi appoggia i separatisti dell’Est dell’Ucraina. (..). Il 17 luglio ha segnato una svolta: niente potrà essere più come prima. Avevamo sperato in molti, all’indomani della strage, che si trovasse il coraggio e la volontà politica di onorare quei morti nel migliore dei modi: fermando subito le armi nell’Est del Paese e sedendosi attorno a un tavolo per un vero negoziato. (..). La Russia ha garantito pubblicamente e lo ha anche fatto in diverse occasioni negli ultimi tre mesi, come a Ginevra e da ultimo a Berlino poche settimane fa.(..). Quello che manca, che è mancato fin qui, è la coerenza tra le intenzioni dichiarate e gli atti concreti.
Ed E’ Sotto Gli Occhi di tutti in questi giorni la reazione dei separatisti davanti alla tragedia del volo Malaysian. E’ tempo che la Russia usi la sua influenza per garantire l’accessibilità piena dell’area, il rispetto per il dolore e lo strazio di chi ha perso i propri cari, l’avvio di indagini che portino a risultati attendibili e per arrivare a un cessate il fuoco immediato.
Il Momento E’ Decisivo. Troppe occasioni sono state sprecate e troppi errori sono stati fatti. Nonostante questo l’Ucraina faticosamente ha imboccato la strada della stabilizzazione politica. Ero stata a Kiev pochi giorni prima di diventare ministro degli Esteri e ci sono tornata due settimane fa, scegliendo di fare lì – e poi a Mosca – la mia prima visita dopo l’avvio del semestre di presidenza italiana dell’Ue. E in cinque mesi molto è cambiato a Kiev sul piano politico: il 25 maggio si sono tenute le elezioni presidenziali, e non era scontato, ed è iniziata la revisione della costituzione.
Ma sul terreno, nell’Est, e nei cieli dell’Ucraina, la situazione resta terribile e dobbiamo giustizia ai tanti, troppi, morti ucraini e cittadini di Paesi anche molto lontani. Per questo abbiamo deciso di far arrivare un segnale forte e unitario, da un’Ue cui si rimprovera spesso di avere una politica estera debole. Un segnale forte e unitario che speriamo tutti possa portare Mosca a colmare finalmente quella distanza insostenibile tra le intenzioni dichiarate e le scelte concrete.
ministro degli Esteri Federica Mogherini – L’Espresso – 31 luglio 2014 –

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