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lunedì 11 agosto 2014

Lo Sapevate Che: Contromano...



 Una politica in malafede nasconde il suo fallimento
dando la colpa all’Europa

“Ce lo chiede l’Europa” è diventato ormai lo slogan del dibattito pubblico di questi anni. E’ non solo lo slogan, ma l’alibi permanente di una classe dirigente penosa e penosamente populista che dopo essersi assolta dalla colpa di non aver elaborato per un ventennio una politica economica ora scarica tutte le responsabilità sugli altri, sull’occhiuta eurocrazia di Bruxelles come sull’orrida Trojka. Intendiamoci, tutto questo è anche vero. Ma anche, appunto. La parte di verità che manca riguarda l’incapacità, la disonestà e la malafede dei governi della seconda repubblica che hanno alla fine dovuto accettare una politica di austerità imposta da fuori, la peggiore per gli interessi nazionali, per non averne saputo elaborare una propria in tanti anni. E soprattutto hanno voluto accettarla, votando quasi all’unanimità e in baleno il Fiscal Compact e il pareggio di bilancio in Costituzione, l’austerità e tutte le amare e finora controproducenti ricette economiche fabbricate dall’Europa a guida tedesca. (..). Da Anni l’Europa ci chiede anche di smetterla di precarizzare i giovani e di tagliare i fondi all’istruzione, alla cultura e alla ricerca come nessun altro paese dell’Unione. Da anni ci chiede di mettere fine al sovraffollamento delle carceri e a condizioni di vita nelle galere ai limiti della tortura. Da anni invocano un sistema dell’informazione più libero e plurale e in generale una politica antitrust in tutti i settori. Da una vita l’Europa ci chiede di varare leggi contro la corruzione e di avviare finalmente una seria lotta all’evasione fiscale dei grandi capitali. Da anni chiede al sistema politico di varare sistemi elettorali in linea con il resto delle democrazie europee, invece di arzigogolare sistemi sempre più bloccati e astrusi, ora addirittura con tre sbarramenti che alla fine consegnano la composizione del parlamento a un pugno di leader. Su tutte queste buone richieste dell’Europa i governi italiani, di vario colore, hanno sempre opposto una resistenza strenua, hanno ottenuto una flessibilità che dura da decenni. E allora com’è che quando invece si tratta di fare altri tagli allo stato sociale, di imporre altre tasse a chi già ne paga troppe, non riescono a ottenere neppure il rinvio di un semestre?
Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 1 agosto 2014 –

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