A chi soffre di diabete di tipo 2 viene spesso consigliato di
limitare il più possibile il consumo di frutta fresca a causa dell’alto
contenuto in zuccheri, per prevenire un peggioramento. Ma probabilmente il consiglio è del tutto infondato e, anzi
controproducente. In questa direzione vanno infatti gli ultimi dati pubblicati
sul “British Medical Journal” da un team internazionale di ricercatori
britannici, americani e di Singapore, che hanno passato al setaccio i dati di
oltre 187 mila persone, contenuti in tre grandi studi durati diversi anni. Ne
hanno analizzato le abitudini alimentari e scoperto che chi consuma almeno tre
porzioni di frutta fresca alla settimana ha una diminuzione del rischio di
sviluppare un diabete di tipo 2 che – dopo le correzioni in base a peso, età,
abitudine al fumo e così via – è del 7 per cento. Un po’ a sorpresa, il dato
non è confermato quando la frutta fresca è sostituita dai succhi i quali, al
contrario, aumentano il rischio. L’effetto si vede molto bene quando c’è un
cambiamento nella dieta: più frutta al posto dei succhi, eno diabete e
viceversa.
Poiché gli studi sono durati molti anni e hanno riguardato
molte persone, i tipi di frutta presi in considerazione sono stati numerosi ma,
su tutti, i più efficaci sono risultati essere i mirtilli, le mele, le pere e
l’uva. Secondo gli autori i dati sono convincenti, e soprattutto un consiglio
opposto a quello dato spesso ai diabetici, valido per tutti: se si vuole
allontanare il rischio, è bene consumare molta frutta fresca di diverso tipo.
Agnese Codignola – L’Espresso 21 agosto 2014
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