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venerdì 15 agosto 2014

Lo Sapevate che: Questa Settimana...



 Quando il premier pare Bergoglio…

Come il papa (si parva licet) è uno straordinario comunicatore. Su tutto, tranne che sugli argomenti sensibili. Come tagli alla spesa, tasse, manovra aggiuntiva. Insomma, le tasche degli italiani

Ha notato Sandro Magister (..) che papa Bergoglio è sempre generosamente disponibile – a scrivere, telefonare, accogliere – ma quando si imbatte in argomenti sensibili o scottanti, sorprendentemente tace. Ora, si parva licet, a me fa venire in mente Matteo Renzi. Proprio così. Prendiamo il pasticcio delle pensioni, vicenda che si può leggere con l’ottica della politica e dei diritti - come fa Francesco Boccia, Pd, che conduce a viso aperto la sua battaglia a tutela degli statali – o da quello dei numeri, come fanno Pier Carlo Padoan e Carlo Cottarelli a tutela (sacrosanta) dei conti pubblici. Ma la morale alla fine è la stessa.
Sapete Come Sono Andate Le Cose. La Camera, per due volte e all’unanimità e con tanto di ok del governo, aveva cancellato una serie di vincoli imposti ai pensionandi dalla riforma Fornero, vincoli odiosi per chi li subisce ma costosi, se eliminati, per le casse dello Stato. Cottarelli, chiamato dal governo a fare spending review, (..) ha annunciato le dimissioni dall’incarico. Sul momento il premier sembrava perfino contento, quasi non vedesse l’ora di liberarsi dello sforbiciature. Pochi giorno dopo, invece, il colpo di scena: via le novità dalla legge, non se ne fa più niente. Perché lo ha fatto? Non si sa, non è chiaro. (..). E onestamente non è l’unico argomento sul quale tace, Per esempio a oggi, metà agosto, non è dato sapere se in autunno sarà necessaria una manovra correttiva, e se non nel 2015? Il deficit è aumentato, il Pil no e secondo calcoli attendibili da qui al 2016 mancheranno all’appello 26 miliardi. (..). Per Capirci. La Spagna non vanta fondamentali migliori dei nostri, altissima disoccupazione, anni di stagnazione economica, debito pubblico all’altezza. Eppure lì, si segnala un’inversione di tendenza. Com’è stato possibile? (..). E nessuno parla di andare a votare prima del termine…Qui, invece, velocità e determinazione vengono riservate solo alle grandi riforme costituzionali, al rifacimento dell’architettura istituzionale, alla necessità di rafforzare i poteri di governo e a blindare la maggioranza. Bene, giusto, evviva, rinnovamento e rottamazione: ma per fare cosa? Per poter finalmente approvare quali provvedimenti? Ah, saperlo! Allo stato in cui siamo, e a semestre europeo iniziato in sordina, verrebbe voglia di affidarsi a un paradosso, e augurarsi che nel famoso patto del Nazareno, altra araba fenice che riempie le cronache politiche senza che si sappia di cosa davvero si tratta, e in quello nuovo di Palazzo Chigi, oltre alle riforme e al futuro del Quirinale, ci fosse anche un impegno ad adottare due o tre misure capaci di trasformare l’emergenza economica in virtù. Sta’ a vedere che….
Twitter@bmanfellotto – Bruno Manfellotto – L’Espresso – 14 agosto 2014

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