Il cambiamento è
epocale, sono bastate due o tre generazioni di cavie perché cambiasse tutto il
mondo conosciuto, dopo una sperimentazione condotta in Paesi lontani perché
nessuno se ne accorgesse. Qualche virus che scappa, qualche Paese che
affonda, qualche altro che sparisce, la deriva dei continenti permette
solo navigazioni lente, e rischiose. La ricchezza si concentra per riflettere,
la miseria tende al monopolio. L’ottanta per cento della povertà mondiale è
ormai nelle mani di pochi miliardi di famiglie.
Rispetto ai vivaci colori del secolo scorso, lo Stato si è
estinto. Poi uno riflette meglio. E allora si accorge che la zona sfortunata è
soprattutto la nostra, con larghe intese nel continente e oltreoceano. Col
timore che la tragica sbandierata fine della Storia sia per noi solo l’inizio.
www.massimobucchi.com – Sottovuoto – Venerdì di Repubblica –
22 agosto 2014
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