Desclazi dà un taglio
all’arte
In principio fu Caravaggio. Era il novembre del 2008 e a Palazzo Marino, sede del Comune
di Milano, si misero in coda 160 mila persone per ammirare la “conversione di
Saulo”, appena restaurata. Tutto gratis, grazie alla generosa donazione
dell’Eni, guidata all’epoca da Paolo Scaroni. La cornucopia del mecenate
petrolifero sembra però essersi esaurita. Per la prima volta dopo sei anni
quest’inverno Milano non avrà infatti un capolavoro offerto gratuitamente
dall’azienda controllata dallo Stato. L’ultima torunée, con la “Madonna di
Foligno” di Raffaello, restaurata ed esposta a Natale, era diventata nel 2013
la mostra più apprezzata d’Italia: 5.180 visitatori in media al giorno, un
record. Che non è bastato a convincere il nuovo numero uno, Claudio Desclazi, a
metter man a portafogli. Così dal Comune confermano incupiti che “l’esperienza
s’interromperà”nonostante fossero “pronti a ricevere una proposta, visto il
successo dell’iniziativa”. Desclazi, d’altronde, non si è nascosto. Ha promesso
tagli e efficienza dal giorno del suo insediamento, come stanno verificando i
dipendenti delle raffinerie del gruppo, alle prese con numerose chiusure. E la
revisione non poteva non toccare i fondi alla cultura, pari l’anno scorso a
21,5 milioni. Sempre a Milano, l’Eni aveva finanziato per due anni l’apertura
estiva dei musei civici. Neanche a dirlo, quest’agosto i biglietti sono tornati
a pagamento. “Stiamo solo rivedendo i budget alla luce del nuovo scenario”,
assicurano dalla società: “certamente, seppur ridotto, il nostro impegno
proseguirà”.
Fra.Si. L’Espresso – 7 agosto 2014 –
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