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giovedì 28 agosto 2014

Lo Sapevate Che: Ma che colpe abbiamo noi per meritare dirigenti così (e scusatemi la gaffe)



 Si ha un bel dire che la classe dirigente è lo specchio del Paese reale, ma noi poveri tifosi di calcio che cosa abbiamo fatto per meritarci un presidente di federazione come Carlo Tavecchio? Noi cittadini quali colpe abbiamo commesso per dover sopportare un ministro degli Interni come Angelino Alfano?. Alfano, nel molto tempo libero che gli lascia il ministero degli Interni, del quale (per fortuna) si occupa poco, si interessa di abolire l’articolo 18, a suo parere colpevole della mancata crescita italiana. Qualcuno dovrebbe informarlo che l’articolo 18 nei fatti è stato abolito da tempo, o comunque svuotato di quasi tutte le tutele, per diventare, come ha detto Renzi, un semplice “totem ideologico”. Uno studente del primo anno della Bocconi potrebbe poi agevolmente illustrare al ministro che le ragioni del declino vanno cercate altrove. Nel caso di Alfano, non bisogna neppure cercare lontano: basterebbe guardarsi allo specchio e riflettere sul fatto che uno come lui negli ultimi anni ha ricoperto le cariche di ministro della Giustizia, segretario del primo partito del Paese, ministro degli Interni e vicepresidente del Consiglio. Dove può arrivare un Paese che permette a un Alfano una simile carriera?.Comunque, il giorno che l’articolo 18 sarà definitivamente abolito, permettendo per esempio a un datore di lavoro di licenziare un’operaia in gravidanza, si dovrà pur porre un’altra questione. Esiste una norma che permette ai cittadini di licenziare, per giusta causa, un ministro che non sa fare il suo mestiere, straparla in continuazione ed è pure così ignorante da usare termini come vu cumprà per indicare i venditori ambulanti? Perché, certo, gli ambulanti possono dar fastidio. Ma vi sono tanti italiani ai quali dà ancora più fastidio un ministro degli Interni che si occupa più dei vu cumprà da spiaggia che degli abusi edilizi che stanno massacrando le nostre coste – sempre condonati, come ha appena fatto il governatore della Campania, Stefano Caldoro, altro regalo di Berlusconi – o della ‘ndrangheta, che ogni anno ricicla nel turismo centinaia di milioni. Vu cumprà è un modo derisorio per indicare chi non sa parlare l’italiano. Come  vogliamo allora definire il neopresidente della Federcalcio, Tavecchio, che invita i calciatori stranieri a esibire il pitigrì? Inteso non come diminutivo di Pitigrilli, ma come pedigree. Uno ch usa il termine “mangia  banane” e poi si scusa “per la gaffe”. Onore al club come Juve e Roma che non l’hanno votato, vergogna agli altri, a cominciare dal mio Milan. Ma forse il calcio italiano, per com’è ridotto, si merita un presidente semianalfabeta e imbecille. Scusate la gaffe.
Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 22 agosto 2014 -

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