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venerdì 14 aprile 2017

Lo Sapevate Che: Stretta sulle nuove P2...



Quando ha presentato la sua proposta di modifica alla legge Anselmi-Spadolini del 1982, non ci credeva troppo neanche lui. Invece Davide Mattiello, membro democrat della Commissione antimafia, ha incontrato più consensi del previsto fra i colleghi. Finora sono oltre venti i parlamentari che hanno aderito a un provvedimento che mira ad aumentare le pene previste dalla norma in vigore per il reato di appartenenza a un’associazione segreta (fino a tre anni di reclusione) consentendo agli investigatori di procedere attraverso le intercettazioni e aumentando il periodo di interdizione dai pubblici uffici. Tra i firmatari c’è anche David Ermini, responsabile giustizia del Pd. L’obiettivo, ovviamente, non è quello di perseguire indiscriminatamente la massoneria ma di intervenire in modo più efficace sulle infiltrazioni delle logge operate da parte della ‘ndrangheta e di Cosa Nostra. Negli ultimi anni la percentuale di affiliati nelle due regioni italiane più a sud è cresciuta di oltre il 20 per cento con punte oltre il 30 per cento per la piccola Serenissima Gran Loggia. La riforma normativa non si ferma all’attività specifica della commissione parlamentare antimafia a affronta il tema del giuramento di obbedienza, imposto dalla libera muratoria in parallelo con il dovere di rispettare la costituzione della Repubblica. Nelle audizioni dei principali Gran Maestri davanti all’Antimafia è emerso a più riprese il tema dell’incompatibilità fra pubblico impiego e appartenenza alle logge. Tutti e quattro i leader interpellati (Stefano Bisi, Antonio Binni, Fabio Venzi e Massimo Criscuoli Tortora) hanno negato che fra i loro fratelli ci stiano parlamentari soprattutto magistrati che già oggi sarebbero censurabili dal loro Consiglio superiore. Sarà lo Scico della Guardia di finanza, che ha sequestrato gli elenchi lo scorso 1 marzo, a confermare o smentire queste dichiarazioni. Ma il problema è stato sollevato anche per i dipendenti della pubblica amministrazione che non sono espressione diretta del potere legislativo o giudiziario. Alcuni pareri del Consiglio di Stato hanno già fornito un orientamento che mette in evidenza il confitto tra il giuramento allo Stato e la promessa di obbedienza che l’apprendista deve formulare sulle Costituzioni di Andersen del 1723, punto di riferimento della libera muratoria a livello internazionale. Mentre la proposta di Mattiello segue il suo iter anche i massoni insistono nel chiedere una legge. Il modello di riferimento è quello stabilito in Francia all’inizio del Novecento.
Gianfranco Turano – Massoneria – La resa dei conti – L’Espresso – 9 aprile 2017 - 

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