Sono distrutto. Massimo Bottura non è
più il primo tra i “50 Best Restaurants” del mondo. È una notizia tristissima, perché
oggi gli chef sono i nuovi idoli: io avevo poster di Che Guevara, i ragazzi di
oggi hanno la t-shirt di Cannavacciolo. Guru delle tre forchette (se prenotate
per quattro, uno di voi si deve portare le posate da casa), creature
mitologiche metà uomo e metà schiacciapatate, esperti di cucina molecolare, che
– credo – si chiama così per le porzioni talmente piccole che senza microscopio
non vedi una mazza. Ti fanno cazziatoni in tv se sbagli un soufflé, ribaltano
cucine come i Nas, e scrivono saggi così profondi che Cioran in confronto a
Cracco sembra il senatore Razzi. Abbiamo bisogno di loro, noi che frequentiamo
postacci in cui ci cambiano l’olio della frittura ogni diecimila chilometri,
noi che un rutto a fine pasto non è segno di gradimento ma solo un modo per
sparecchiare alla svelta. Perciò non buttarti giù. Bottura, se pur sempre il
secondo. Mica il contorno.
Dario Vergassola – C’è Vita Sulla Terra? – Il Venerdì di La
Repubblica – 28 Aprile 2017 -
Nessun commento:
Posta un commento