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mercoledì 5 aprile 2017

Lo Sapevate Che: Keep Calm: l'Apocalisse (forse) non verrà...



Vi Mando Questo messaggio dalla soglia dell’Apocalisse Bianca, potrebbe essere l’ultimo. Siamo a metà marzo e gli occhi dei satelliti ci stanno informando che una tempesta di neve, con quella neve carogna di primavera bagnata e greve, si sta addensando sulle nostre malcapitate teste. Nessuno osa azzardare una previsione precisa, ma le ultime stazioni radio e tv, i siti Internet ancora collegati, ipotizzano fino a un metro di neve sopra la mia città, Washington, che un paio di volte all’anno si dimentica di essere sulla stessa latitudine di Reggio Calabria e si crede in Finlandia. E poiché nessun tele e radio giornale, nessun quotidiano, nessun sindaco, nessun amministratore vuole essere sorpreso con le brache in mano, le previsioni si aggravano di ora in ora. Da un momento all’altro, si attende l’annuncio che branchi di mammuth, risvegliati da una nuova Era Glaciale, sono stati avvistati attorno alla Casa, necessariamente, Bianca. Opportunamente allettato, mi avvio al supermercato, luogo dal quale la dolce compagna della mia vita tende a tenermi lontano nella certezza che riempirò il carrello di roba inutile, ed è lì che tutta la gravità della situazione si manifesta. L’imminenza del Nevone che risvegliato l’Uomo delle Caverne e la Donna delle Caverne che sonnecchiano dentro ciascuno d noi. Eleganti mamme e distinti professionisti dell’aria apparentemente evoluta parcheggiano i loro mostri a sei, otto o dodici ruote motrici e si gettano all’assalto degli scaffali. Fanno cozzare con clangore metallico carrelli colmi di pane a cassetta, barili di latte, scatole di fagioli e piramidi di carta igienica, che mi riportano agli anni incantevoli della Mosca sovietica, quando i rotoli apparivano nei negozi imprevedibilmente e i moscoviti ne facevano razzia. Passano confezioni di uova a dozzine e dozzine, una sopra l’altra, buste di bacon sufficienti da ricostruire un maiale, barattoli di burro di noccioline. Addetti e assistenti del supermercato circolano tra gli acquirenti del supermercato circolano tra gli acquirenti per evitare almeno quanto accade a New York lo scorso anno, nell’attesa di quell’altra Apocalisse Bianca che occupò i telegiornali per due giorni, quando i compratori nel panico portarono via sfilatini di pane e contenitori di latte dai carrelli degli altri. Non c’è assolutamente alcuna spiegazione razionale a questa esplosione di panico. Anche le previsioni più catastrofiche annunciano che la tempesta non durerà più di dodici ore e, subito dopo, il sole già caldo di marzo farà il lavoro che abitualmente viene affidato agli immigrati senza documenti. Almeno fino a quando Trump non li caccerà tutti. Il Cavernicolo in noi non resiste all’istinto del branco. Il cervello della lucertola guizza alla vista di quella fila di persone che riempiono il carrello, fanno il pieno di benzina, acquistano candele e lampade a pila, accumulano sacchi di sale antigelo, investono in pale e in piccoli spazzaneve a motore. L’orgasmo altrui scatena il nostro, speculare, nel sospetto che quella signora altezzosa, quell’uomo deciso che hanno accatastato abbastanza derrate alimentari per sfamare un campo profughi a Darfur, sappiano cosa, segreti sulla tempesta che noi, cavernicoli di seconda categoria, ignoriamo. Chili, quintali, tonnellate di alimentari resteranno intatti, andranno a male o languiranno nel fondo di una dispensa dove credo, ancora riposano fagioli e carne in scatola a eterna conservazione che comprato prima dell’Apocalisse Bianca di sette anni or sono. Ma così ci sentiamo pronti, preparati, protetti e insieme buoni protettori per i nostri vecchi, i piccoli, i deboli. Venga pure l’Armageddon dal cielo. Ho comprato anche due barattoli dei miei adorati cetriolini sottaceto, per stare sul sicuro. Non vorrei essere sorpreso dalla fine del mondo senza sottaceti.
Vittorio Zucconi – Opinioni – Donna di La Repubblica – 25 marzo 2017


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