E Venne Il Grande
Giorno per la famiglia Carl Alexandra, la
loro unica figlia, aveva deciso di sposarsi e aveva fissato con il futuro
marito la data. Un annuncio che nella casa di Bernard Carl – uno degli uomini
più ricchi del mondo, uno che, fra l’altro, ha due appartamenti a New Yor, una
casa nel centro di Washington, una villa a Long Island e un castello nella
Loira in Francia – produsse effetti proporzionati alle fortune. Bernad e Joan
Carl, gli orgogliosi genitori della sposa, decisero di non badare a spese,
sentimento che molti padri e madri potrebbero capire. L’abito fu disegnato in
esclusiva da Oscar De La Renta: 150mila dollari. Tovaglie e tovaglioli di lino
furono tessuti su ordinazione, con le iniziali degli sposi ricamate a mano. Il
ricevimento pre-nuziale, quello che in America si chiama il Rehersal Dinner, la
cena di prova, fu organizzata nella villa di Long Island con sette portate, un
buffet, il dessert con variazioni sul tema del cioccolato e una torta nuziale a
sette piani. Tremilacinquecento rose bianche furono disseminate nel prao, e
naturalmente il bar erra aperto a tutti i 250 invitati, dove speciali drink
erano serviti in gusci di uova di struzzo. Il giorno dopo, gli ospiti sarebbero
stati scarrozzati fino all’aeroporto Kennedy – distante un’ora – dove si
sarebbero incavolati per la Francia e per la cerimonia religiosa nella
cappellina privata del castello. Naturalmente a spese dei Carl. Costo
complessivo dei biglietti aerei: 400mila dollari. Ma qualcuno decise che quello
schiaffo alla miseria avrebbe meritato una lezione. Piovve. Nella concitazione
dei preparativi erano stati dimenticati i salvatacchi per le signore, che
sprofondavano e si piantavano coi loro stiletti nell’erba fradicia come
paletti. I sette piani della torta subirono l’effetto conosciuto come “Torre di
Pisa” e dovettero essere rapidamente smantellati dai camerieri prima di un
collasso catastrofico. La band ingaggiata per le danze aveva sbagliato a
settare il Gps del furgone e si era presentata con tre ore di ritardo, quando
gli ospiti erano già stremati, ciucchi persi e zuppi. E le compagnie aeree avevano
fatto quello che le compagnie aeree hanno spesso la tendenza a fare, cioè un
gran casino, sparpagliando viaggiatori e prenotazioni. Soltanto una disperata
opera di mediazione di parenti, affini e amici riuscì a convincere la sposina
Alex a non mandare tutto a monte. Il matrimonio fu celebrato, ma il peggio
doveva ancora venire. Pianti tutti i pianti, abbracciati gli abbracci e strette
le strette, al signor Bernard Carl è arrivato il conto del gran giorno: quattro
milioni e mezzo di dollari. Un conto che anche al generoso padre è parso un po'
eccessivo. Per quale motivo quei quattro milioni e mezzo siano sembrati
esagerati rispetto a – poniamo – due o tre milioni, mi è incomprensibile,
avendo la mia gentile signora e io celebrato 48 anni or sono il nostro felice
(per me) matrimonio in un paesino della Val Brembana con lo zio pianista che
tentava, con pazienza e qualche non mistica intimazione, di far suonare un
organo sfiatato. Ma da un anno la famiglia Carl è in causa. Hanno querelato la
Wedding Planner, la signora Mindy Weiss, specializzata nell’organizzare
sposalizi di stralusso per celebrità come la popstar Gwen Stefani, Ellen
DeGeneres, la supermodella colombiana Sofia Vergara e l’immancabile Kardashian,
con l’accusa di aver gonfiato le spese. Tre fatture aperte, spese legali e
danni punitivi che la Weiss e i Carl si rimbalzano, il possibile costo finale e
complessivo delle nozze di Alexandra Carl sta avvicinando i dieci milioni,
Resta, alla fne, una domanda: se questo matrimonio è costato dieci milioni,
quanto potrà costare il divorzio?
Vittorio Zucconi – Opinioni – Donna di La Repubblica del 1
aprile 2017 -
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