Etichette

domenica 16 aprile 2017

Lo Sapevate Che: Perchè i siriani non capiranno mai chi non li vuole...



“Bullshit” (“cazzate”), diceva un anno fa Naji commentando le promesse di accordi relativi alla possibile sospensione dei bombardamenti sulla Siria, mentre insieme guardavamo un video girato da un drone sulla città di Homs, la sua città, completamente rasa al suolo. Naji l’ho conosciuto sull’isola greca di Chios con la moglie Ola, quasi due anni fa. Chirurgo lui, dentista lei, erano arrivati lì dalla Turchia con un gommone, insieme ad altri siriani in fuga. Mi aveva raccontato del regime di Assad e dell’efferatezza dell’Isis, di come i civili fossero colpiti quotidianamente dai bombardamenti, di come fosse impossibile pensare a un futuro in patria anche per una coppia di dottori (categoria pregiata e trasversalmente utile in pace e in guerra). Dopo aver ottenuto l’asilo politico in Germania, il Paese che si avvarrà dei loro talenti e nel quale stanno per mettere al mondo una bambina, Naji e Ola sono venuti a Roma l’anno scorso per San Valentino, come una coppia di turisti qualsiasi. Anche quella volta, parlando del loro Paese, non avevano dubbi nel descrivere Assad come il principale responsabile del disastro, e con lui chi lo sostiene. Mohammed, di Homs anche lui, conosciuto durante i mesi in cui è rimasto bloccato con la famiglia nel fango di Idomeni, tra Grecia e Macedonia, grazie all’accoglienza europea di quei giorni tentennava circa la scelta fatta di scappare. “Se avessi saputo che sarei venuto a morire di freddo in Grecia, sarei rimasto a morire sotto le bombe in Siria”, mi disse salutandomi. Le ultime notizie me lo hanno dato a Salonicco, con tutta la famiglia, nell’ambito del programma di relocation al quale hanno aderito. Osama, siriano di Aleppo incontrato tra i lacrimogeni delle quotidiane battaglie della Jungle di Calais, sulle responsabilità di Assad non ha mai avuto dubbi. Oggi vive contento a Milton Keynes, Inghilterra, dove è riuscito ad arrivare imbarcandosi di nascosto il giorno in cui gli inglesi votavano la Brexit. Quelle citate sono tre delle tante testimonianze raccolte tra le frontiere d’Europa, racconti di vita di persone incontrate nell’arco di due anni in posti diversi alle devastanti immagini di civili e bambini uccisi da armi chimiche. Penso a loro che guardano quelle immagini. Loro messi al bando in quanto siriani dagli sessi Usa che ora bombardano chi li ha costretti alla fuga. Loro che almeno hanno avuto la fortuna di fuggire e che ho avuto la fortuna di incontrare. Loro che, una vola lontano da tanto orrore, hanno dovuto superare qui da noi, in Europa, altre indescrivibili prove di sopravvivenza. Loro che difficilmente ne capiranno mai il motivo.
Diego Bianchi – Il Sogno Di Zoro – Il Venerdì di La Repubblica – 14 aprile 2017 -

Nessun commento:

Posta un commento