Sulle colline di Los Angeles stanno
cercando il petrolio del futuro. Per estrarre dalle profondità della vita il
segreto della longevità. Premi Nobel, geni dell’informatica, biotecnologici,
visionari, investitori illuminati, insieme ai guru della Silicon Valley, hanno deciso di unire le loro forze per
finanziare megaprogetti antiage. Lo racconta Tad Friend in un lungo reportage
appena uscito sul New Yorker. Visto
che nel Novecento l’età media si è allungata di trent’anni, con conseguente
aumento di malattie, la sfida del presente è diventata la salute degli anziani.
Ma non solo. Perché quella che arriva dagli States in realtà è un nuovo modo di
pensare il senso della vita e della morte. Che da questione morale, filosofica
e religiosa si sta trasformando in mero problema tecnologico. Come dire che i
confini del corpo non sono un limite invalicabile ma una nuova frontiera da
scoprire. Scommettendo su mitocondri, dna, diete, microbioma, tossine zombie.
Fino alla God Pill, la pillola di Dio, quella che dovrebbe da sola, fare il
miracolo di rallentare la macchina del tempo biologico. L’impresa poggia su un
assunto tanto semplice da sembrare quasi banale. E cioè che del corpo umano
sappiamo poco ma sappiamo per certo che nasconde energie straordinarie,
potenzialità in gran parte ignote che è possibile attivare. Insomma
apparentemente siamo davanti a un new dea/ antropologico che tenta di sfilare
gli arcani della vita dalle mani del destino per consegnarli in quelle
dell’uomo. Non a caso il nuovo vangelo di quest’avanguardia bio-umanistica è il
libro di Yuval Noah Harari Homo deus.
Un nome che è tutto un programma. Se poi la collina di Los Angeles sia il nuovo
Olimpo o un resort per ricchi megalomani sarà la storia a dirlo.
Marino Niola – Miti D’Oggi – Il Venerdì di La Repubblica 7
aprile 2017 -
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