Di che cosa parliamo
davvero quando discutiamo del problema rom?Un problema rom in Italia, cifre
alla mano, non dovrebbe neppure esistere. I rom in Europa sono 12 milioni e
soltanto 120 mila, l’uno per cento, vive in Italia. Una percentuale ridicola se
confrontata con quella di altre nazioni, il milione della Francia, gli 800 mila della Spagna,
1 400 mila della Gran Bretagna ei 350 mila della piccola Grecia. Soltanto la
Germania ha una percentuale paragonabile a quella italiana, ma si tratta del Paese che durante
la guerra mondiale ha sterminato nei lager mezzo milione di rom e sinti. I rom
in Italia sono pochissimi perché è il Paese dove vengono trattati peggio, come
documentato da una serie di richiami dell’Unione e posizioni ufficiali del
Consiglio d’Europa. Ed essere trattati peggio che altrove, per i rom, “il
popolo più discriminato d’Europa” secondo le risoluzioni dell’Europarlamento,
significa passarsela davvero male: non trovare mai un lavoro, vivere in
condizioni igieniche disastrose, subire attacchi razzisti ogni giorno. Non
sorprende che i rom si tengano alla larga dal nostro Paese. I pochi che abbiamo
sono nella quasi totalità o cittadini italiani a tutti gli effetti, qui da
decenni, o comunque nati in Italia. I pochi rom italiani sono comunque preziosi
per la speculazione politica, quella di chi sui campi nomadi lucra ricche
tangenti, come testimonia lo scandalo di Mafia capitale, e quella di chi ci
guadagna voti con la favola del trattamento privilegiato riservato ai nomadi
rispetto ai “veri” italiani. In ogni caso i rom sono argomento di dibattito
quotidiano come in nessun altro Paese europeo, neppure quelli dove sono il
oppio, il triplo o il quintuplo. La storia dell’incidente di Primavalle a Roma,
dove un’auto guidata da un rom senza patente ha travolto nove persone e ucciso
una donna filippina, è piuttosto significativa per chi si occupa di questi
casi. Da anni, a intervalli regolari, in questa rubrica ho denunciato la
vergogna di questi omicidi impuniti. Ogni anno in Italia muoiono 100-150
persone travolte da auto pirata guidate da conducenti ubriachi o drogati,
nessuno dei quali finisce mai in galera. A meno che non si tratti di un
immigrato che in genere se la cava comunque con qualche giorno o settimana in
cella. La legge sull’omicidio stradale langue da anni nei cassetti dei
parlamentari e nessuno si scandalizza. Ma se a guidare l’auto pirata è un rom,
si scatena la caccia all’uomo. E allora, qual è il vero problema rom in Italia,
che cosa ci turba tanto in questa piccola presenza e in uno stile di vita
troppo diverso dai valori riconosciuti? Forse più che politici e giornalisti,
nei talk show si dovrebbe invitare un bravo psicanalista.
Curzio Maltese –
Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 12 giugno 2015
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