Bisogna aver talento,
tanto, anzi
parecchio, per essere esperte di pari opportunità eco operazione, sicurezza e
immigrazione, nonché d’infanzia e “riorganizzazioni societarie”. E tutto senza
bisogno di una laurea: nel curriculum depositato al Viminale nel 2014 i suoi
studi si fermano infatti al diploma dalle Suore Marcelline. Lei è Mara
Carluccio e il talento lo ha dimostrato con costanza a Roberto Maroni, con cui
èindagata a Milano per una consulenza affidatale da una partecipata di Regione
Lombardia: trentamila euro “strappati” secondo gli inquirenti in modo
irregolare all’ente pubblico. L’inchiesta giudiziaria la unisce alla bella
Mariagrazia Paturzo, con cui secondo i pm Bobo scambiava messaggini “a ogni ora
del giorno”, prima e durante l’incarico a lei assegnato nel 2014 da Expo spa
come “temporary manager”. Ma questi due contratti non sono che l’ultimo anello
di una carriera cucita all’ombra del leader leghista e ricostruita da
“L’Espresso”. Che il politico di Varese smistasse a volte segnalazioni
preferenziali lo rammenta il prefetto Giuseppe Caruso, commissario
straordinario per l’emergenza migranti nella primavera del 2014. “Il ruolo mi
venne affidato dal governo Berlusconi perché era prefetto di Palermo, e vivevo
in prima linea quel che succedeva a Sud”, racconta il funzionario: “ Quando si
seppe che da decreto c’era la possibilità di usare dei consulenti mi venne
chiesto di arruolare due signore indicate dal ministro Maroni. Non ricordo come
si chiamassero, ma quell’episodio mi diede un po’ di fastidio: in quei giorni
avevo un’emergenza da affrontare…”. E finì per preferire alle due “segnalate”,
un avvocato dello Stato, un giudice contabile e un magistrato del Tar. Per
Mariagrazia Paturzo il salto di carriera risale a prima. E’ il 2010, Maroni +
ministro dell’Interno e ha appena nominato alla guida dell’Agenzia per i beni
confiscati alla mafia l’attuale capo sell’Immigrazione Mario Marcore. Dopo una
selezione, l’Agenzia assume la Paturzo all’ufficio relazioni esterne, con uno stipendio
per due anni da 27mila 828 euro. Fra le due donne è però Mara Carluccio a
ricevere più ruoli ufficiali. Il suo rapporto con il lùmbard d’altronde inizia
già nel 2001, quando lui sbarca al ministero del Lavoro e lei sale nelle stanze
del potere. (..). A Roma, durante il mandato all’Interno, il ministro Leghista
non incontra la Carluccio solo in ufficio: Maroni è ospite frequente a casa sua
e del e del marito, Giochino Gabbuti. Ex amministratore di Atac, Gabbuti è
stato coinvolto in un’inchiesta su milioni di euro sottratti alla società
capitolina e transitati a San Marino proprio in quegli anni, dal 2007 al 2011.
Coincidenza nel 2012 di fianco al ministro Anna Maria Cancellieri alla firma di
un accordo contro la criminalità fra Roma e San Marino c’è anche lei, la
“dottoressa” Carluccio. I suoi incarichi romani infatti proseguono anche dopo
l’addio del leghista. Nel 2012 il Dipartimento di pubblica sicurezza le dà
10mila euro per uno studio su come “combattere l’immigrazione illegale”. Ancora
nell’aprile del 2014 ottiene un contratto agli Interni, ma risulta “non
perfezionato”: forse perché a luglio emergono le indagini sulla consulenza al
Pirellone.
Piero Messina e Francesca Sironi – Le favorite del potere –
L’Espresso – 25 giugno 2015 -
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