Avete le mani nell’impasto della torta. Il vostro tablet con
la ricetta è già imbrattato di acqua, uova e farina e non riuscite a far
scorrere sullo schermo le ultime righe con le istruzioni per completare la
miscela. Cosa fate: correte a lavarvi le mani o andate avanti a memoria? E se
si mettesse a squillare anche lo smartphone? Qualunque cosa voi decidiate di
fare oggi, sappiate che tra non molto una tecnologia touchless risolverà questo e altri problemi dei sistemi touchscreen grazie anche al lavoro di
due italiani, Chiara Daraio, ordinario di Meccanica e materiali, e di Raffaele
Di Giacomo, ricercatore al Politecnico di Zurigo: nei laboratori dell’Istituto
svizzero è stato sviluppato infatti Cyberwood, un biomateriale in grado di
reagire al passaggio di una fonte di calore, come quella di un dito, senza
essere toccato. Il dispositivo sfrutta la capacità delle piante di “sentire a
pelle” l’aumento di temperatura grazie agli ioni prodotti dalla pectina, una
molecola presente nelle loro cellule. “L’idea è stata quella di veicolare
queste cariche verso un circuito elettrico esterno, inserendo nelle cellule
vive indifferenziate della pianta del tabacco nano tubi di carbonio” racconta
Di Giacomo. Facendo proliferare le cellule in maniera naturale i ricercatori
hanno ottenuto un materiale nano bionico che se usato, per esempio, per i
parquet, “avvertirebbe” il passaggio di qualcuno. Se utilizzato per il
rivestimento esterno di case ecologiche di legno, riuscirebbe invece a
“sentire” la presenza di persone o animali nei dintorni dell’abitazione. “E i
bassi costi consentirebbero di impiegarlo anche per la produzione di termo
camere economiche” spiega Daraio “da installare sulle auto per la guida in condizioni
di scarsa visibilità”.
Renato Sartini – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 12
giungo 2015 -
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