Aiutare Chi soffre di Alzheimer. Con attività
ludiche, musica e giochi di memoria, che possono prevenire il decadimento
cerebrale, oltre a migliorarne la qualità di vita. Sono i risultati di Train
che Brain, un programma promosso dal Cnr “L’idea è quella di allenare neuroni e
gambe in un ambiente socializzante”, spiega l’ideatore del progetto, il
neurobiologo Lamberto Maffei, oggi presidente dell’Accademia dei Lincei. Col
cineforum e la musica, i giochi di memoria, la cyclette e lo stretching: tutto
quello che può servire ad aiutare anziani a rischio demenza o già affetti da
lieve deficit cognitivo. I partecipanti al progetto – reclutati con la
cooperazione dei medici di famiglia – sono stati coinvolti tre mattine a
settimana, per sette mesi, in una struttura realizzata per loro nel Centro di
Ricerca del Cnr di Pisa. Con ottimi risultati: l’80 per cento ha mostrato un
buon miglioramento cognitivo, mantenuto anche a mesi di distanza. Confermando
quanto emerso da precedenti ricerche: “Il cervello dell’anziano sano o nelle
fasi iniziali della malattia mantiene plasticità e capacitò di recupero”,
spiega Nicoletta Berardi, psicobiologa dell’Università di Firenze e del Cnr.
Adesso serve personale, e soprattutto servono risorse per andare avanti: “Ma
non un euro in più di quanto già si spende per i malati di Alzheimer”,
ricordano i responsabili del progetto: “Cinquantamila a testa tra costi diretti
e indiretti”.
Paola Emilia Cicerone – Alzheimer – L’Espresso – 4 giugno
2015 -
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