Antropologia Il mondo in cui parliamo dipende
molto dal clima: le sonorità di una lingua risentono dell’ambiente in cui si è
formata. Nell’aria secca le corde vocali disidratate sono meno elastiche e
vibrano più a fatica, con movimenti meno ampi e un controllo più precario, così
che la voce è più tremula e imprecisa sia nel tono sia nel volume- “Basta
inspirare aria secca pochi minuti per notare la differenza”. spiega su “Pnas”
Caleb Everett, dell’Università di Miami. Perciò, ha immaginato, le lingue
sviluppatesi in ambienti aridi dovrebbero avere meno sonorità complesse, e lo
stesso deve accadere nei climi freddi, dove l’aria è inevitabilmente secca
perché può contenere solo poca umidità. L’analisi di oltre 3700 lingue con
tonalità complesse di solito non si sono sviluppate in climi freddi o secchi.
Lo vediamo entro uno stesso continente e all’interno di una stessa famiglia
linguistica. Anche le lingue quindi sono adattate alle esigenze ambientali”.
Giovanni Sabato – New Scienze&Tecno – L’Espresso – 28
maggio 2015
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