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mercoledì 31 dicembre 2014

Lo Sapevate che: Il vaccino c'è, e funziona...



Per ora i vaccinati sono solo 15, ma i risultati ottenuti hanno lasciato tutti col fiato sospeso. Perché se le fasi successive confermeranno quanto riferito su “Science Traslational Medicine” dai ricercatori dell’Università di Oxford, di Napoli, della Okairos, di Stanford e della GlaxoSmithKline, uno dei Graal della ricerca biomedica potrebbe essere a portata di mano: il vaccino anti-epatite C. Inseguita da anni, l’immunizzazione contro il C è finora sfuggita a causa delle caratteristiche del virus, difficile da coltivare. Ma l’approccio innovativo utilizzato – lo stesso che ha portato alla messa a punto del vaccino per Ebola approvato dall’Oms, in fase di frenetica sperimentazione – forse permetterà finalmente di centrare l’obiettivo. Il preparato si basa su un principio semplice: sfruttare il potere immunologico di altri virus, in questo caso adenovirus, opportunamente manipolati per non causare malattie e per contenere al loro interno le proteine del virus che si vuole sconfiggere, per suscitare la produzione di anticorpi specifici. Contro l’epatite C sono stati sperimentati due diversi adenovirus con due o quattro proteine del virus, e tutti i prodotti hanno dato ottima prova di sé: alta risposta immunologica (mai vista finora – hanno commentato gli autori), tossicità quasi nulla e ottima tollerabilità. Quasi tutti i gruppi coinvolti fanno parte di un grande consorzio finanziato dall’Unione europea chiamato Aditec, coordinato da Donata Medaglini dell’Università di Siena, e la tecnologia impiegata nello studio è stata messa a punto nei laboratori della ex Okairos di Pomezia, oggi GlaxoSmithKline, altro membro Aditec: il successo è dunque molto italiano. I malati di epatite C nel mondo sono oltre 180 milioni, e solo meno di un quarto riesce a sconfiggere spontaneamente il virus o a convivere con esso senza andare incontro a cirrosi, con alto rischio di cancro epatico e morte. I nuovi farmaci sono efficaci, ma costosissimi, e solo un vaccino potrebbe effettivamente debellare la malattia, come già avvenuto per l’epatite B. Le fasi successive della sperimentazione dovrebbero iniziare nelle prossime settimane.
Agnese Codignola – Epatite C – L’Espresso – 25 dicembre

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